La quarta giornata del campionato di serie A ha messo di fronte Salernitana e Torino: nel posticipo del lunedì, gli ospiti hanno portato i tre punti a casa, senza particolari difficoltà. Nonostante lo 0 a 3 finale, però, non sono mancate le polemiche arbitrali.
Squadra arbitrale: Antonio Giua di Olbia coadiuvato dagli assistenti Cecconi e Cipriani; quarto ufficiale Volpi, al Var Paterna e Mariani.
Passiamo alla moviola
Al 23’ Cabral (S) ruba il pallone a Bellanova (T), bruciandolo sulla corsa: una volta giunti in area di rigore, i due vanno a contrasto e cadono entrambi a terra. Giua, molto vicino all’azione, assegna un calcio di punizione a favore del Torino. Per l’arbitro sardo, è fallo in attacco, una decisione apparsa fin da subito molto “discutibile”.
Seppur i due calciatori sono entrambi in caduta, Bellanova colpisce per ben due volte Cabral: dapprima col ginocchio destro sul polpaccio sinistro del capoverdiano e, successivamente, con il suo piede sinistro calpesta la caviglia sinistra del calciatore granata, impedendogli ovviamente di rialzarsi e riprendere la sortita offensiva.
Ricordando che il “danno procurato” non esiste in termini di regolamento, siamo in presenza di un – doppio– contatto assolutamente falloso, pertanto, punibile con un calcio di rigore. Il Var doveva intervenire? L’arbitro, per quanto vicino all’azione, ha fischiato un qualcosa che non è mai accaduto. Il varista di turno non può e non deve sostituirsi all’arbitro di campo, bensì deve assisterlo nel prendere la migliore decisione possibile. Sarebbe stato giusto, dunque, richiamare Giua al monitor.
In conclusione, la prestazione di Giua è totalmente da bocciare: oltre all’episodio menzionato in precedenza, hanno lasciato a desiderare anche una gestione tecnica e disciplinare quanto meno approssimative.
Sufficiente la prestazione dei due assistenti, non altrettanto quella dei due varisti.
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