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Un po’ di fumo all’inizio e alla fine. L’arrosto lo divora la Carrarese.

La Salernitana riesce nell'impresa di resuscitare una Carrarese reduce da cinque sconfitte consecutive. Il 5 3 2 di Breda è troppo fragile difensivamente e sterile quando è chiamato a portare pericoli alle retroguardie avversarie. Una squadra senza attributi, statica, molle in interdizione, distratta, priva di estro e coraggio. Resa ancora più fragile da un copione tattico che fa acqua da tutte le parti e dalla scelta settimanale degli interpreti da mandare in campo.

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KHRISTENSEN 5,5: potrebbe forse respingere meglio il pallone che diventa assist vincente per Zanon, però il tiro cross è potente e ravvicinato. Poco dopo esce male sugli sviluppi di un corner, ma è graziato da Guarino che impatta male il pallone. Nulla può opporre sul tiro ravvicinato di Zuelli.

BRONN 4,5: grosse responsabilità sui disastri difensivi non gli possono essere attribuite, ma il compitino poco versatile nelle letture contribuisce a tenere spesso bassa la linea difensiva, con tutto ciò che ne consegue. Come testimonia il ‘vado, non vado’ che caratterizza il suo temporeggiare sull’incursione laterale di Cicconi. Ha sul piede un comodo pallone per riaprire completamente il match, ma si fa apprezzare tirando fuori una meta rugbistica.

FERRARI 3: svirgola un pallone nelle prime fasi del match e consente alla Carrarese di ripartire insidiosamente, rimedia Lochoshvili. Su un cross da sinistra è in ritardo nella marcatura su Cerri, che lo anticipa ma calcia a lato. Soccombe anche nell’uno contro uno laterale dal quale si sviluppa l’azione dello svantaggio granata. Inguardabile la marcatura su Finotto, che controlla il pallone, sorseggia un caffè, si gira e batte Christensen. Zuelli anticipa Njoh nel cuore dell’area granata, lui non si sa dove sia.

LOCHOSHVILI 5,5: su uno svarione di Ferrari si fa trovare pronto con un’energica e provvidenziale chiusura. Serve bene verticalmente Tongya, che cerca l’assolo ma trova solo un corner. Insidioso anche con un paio di blitz su palla inattiva, ma le conclusioni di testa vedono prima il pallone sorvolare la traversa, poi la parata comoda di Fiorillo. Per agonismo e tempismo non gli si può rimproverare nulla, sconta gli erroracci commessi dai colleghi di reparto. Sul terzo gol di Zuelli anche la sua sagoma risulta assente nella zona calda dei sedici metri granata.

STOJANOVIC 4,5: il calciatore di Empoli è una figura ormai sbiadita. Falloso, mai preciso al cross, privo di sostanza nel presidio difensivo in occasione del gol del vantaggio dei padroni di casa. Non rientra in campo nella ripresa. 46′ ZUCCON 6: la sue caratteristiche tecniche non pescano nell’estro e nella giocata in grado di spaccare la partita, ma la sua corsa, i suoi contrasti decisi dovrebbero essere presi maggiormente in considerazione.

CALIGARA 5,5: inizio aggressivo sui facitori di gioco rivali, ma anche il primo ad alzarsi per supportare le due punte. Il piede è più caldo rispetto alle precedenti prestazioni, sia sui calci piazzati, sia lanciando nello spazio Cerri che arriva al tiro ma non trova la porta. Poi, pur palesando una buona tecnica di base, gioca a ritmi troppo compassati per essere efficace in interdizione e imprevedibile nella trequarti avversaria. 46′ VERDE 6: il suo ingresso, alla pari di quello di Reine Adelaide, vivacizza la proposta offensiva della squadra. Nulla di particolarmente incisivo partoriscono i suoi piedi, ma almeno cerca di crearsi l’opportunità di andare al cross o nell’uno contro uno, calamitando le attenzioni dei difensori rivali.

AMATUCCI 5,5: solito soldatino che prova inizialmente a rendersi utile in entrambe le fasi di gioco. Recupera un paio di palloni nel cerchio di campo, cuce il gioco e prova anche un tiro dalla distanza che viene stoppato da uno stinco avversario. Gradualmente anche lui viene coinvolto nel marasma generale, risultando morbido nel contrastare l’avversario che crea i presupposti per il gol del vantaggio toscano. Ripresa generosa, cerca di attaccare confusamente l’area avversaria nel tentativo di rimonta, smarrendo la disciplina delle sue funzioni in fase di filtro. Nulla di significativo riesce a produrre e nel finale di gara viene sostituito da 85′ SORIANO 6: nei pochi minuti concessi dal tecnico fa quel che può. Da un suo tiro nasce l’autogol che regala dieci minuti di speranza alla Salernitana, prova a portare in avanti il maggior numero di palloni.

TONGYA 5: quando imposta dal basso Lochoshvili, attacca la metà campo dei toscani e prova a diventare attaccante aggiunto. Buono anche un suggerimento rapido per Raimondo che gestisce male la sfera e non ne approfitta. Dopo un buon avvio di gara, con la Carrarese divenuta più dinamica e grintosa, viene lentamente risucchiato dalla mediocrità delle precedenti prestazioni. Il livello della sua prova resta impalpabile e viene sostituito in fretta ad inizio secondo tempo. 58′ REINE ADELAIDE 6,5: cerca immediatamente di assumersi maggiori responsabilità nella ricerca delle giocate. E’ suo il gol che riporta parzialmente in partita la Salernitana. Prima allarga il gioco, poi va a riempire l’area toscana, dove controlla il cross da destra e batte Fiorillo. Le residue speranze di dare un senso ad una gara scellerata passano dai suoi piedi. Non ottiene un grosso contributo da gran parte della squadra, ed allora capisce di essere costretto a forzare a volte la giocata, procedendo così con alterne fortune.

NJOH 3: non si sovrappone mai, è falloso e becca un giallo, totalmente dormiente su entrambe le reti della Carrarese nel primo tempo. Un disastro calcistico. Per completare l’opera serviva la diagonale non fatta ad inizio di ripresa, con il comodo e vincente guizzo di Zuelli che mette una pietra quasi tombale sul risultato finale. Anche nella fase di leggera ripresa della squadra, con i padroni di casa impauriti e bassi, non riesce mai ad essere un lucido e qualitativo fattore di spinta a sinistra.

RAIMONDO 5: potrebbe in avvio sfruttare il rapido suggerimento verticale di Tongya, ma cincischia e viene stoppato dai difensori di Calabro. Tocca qualche pallone lontano dalla porta, cerca di duettare con Cerri ma il tutto sfiora l’irrilevanza. 70′ SIMY 5,5: nel forcing finale riesce sicuramente a fare meglio di chi ha giocato dall’inizio, ma gli manca la necessaria cattiveria per concludere con maggiore forza e precisione verso la porta difesa da Fiorillo.

CERRI 5: di battersi non smette mai, fa a sportellate per l’intero primo tempo con i difensori avversari. Ben servito da Caligara potrebbe fare meglio, ma la conclusione di sinistro risulta un po’ ciabattata e decisamente rivedibile. In questa Salernitana, che raramente mette le punte nella condizione di far male alle difese avversarie, gli capita spesso di dover fare una partita sporca e di sacrificio. A volte gli è riuscito, oggi quasi mai.

ALL. BREDA 3: una difesa folta, composta da cinque interpreti, troppo bassa e spesso distratta. Un centrocampo senza gamba, lento, compassato, privo di sostanza e di idee. Esterni che non riescono a crossare un pallone decente nei sedici metri avversari. Due attaccanti di buon valore per la categoria abbandonati a loro stessi. Con questo quadro, diventa davvero difficile comprendere la perseveranza in un modulo che fa acqua da tutte le parti. E, soprattutto, si fa enorme fatica a capire la scarsa attenzione riservata a interpreti costretti a mordere il freno in panchina. Prendere tre gol da una Carrarese reduce da cinque sconfitte, in uno scontro diretto affrontato con una mentalità di squadra prossima all’evasione balneare, è davvero troppo da tollerare a tredici giornate dalla fine del campionato.

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