22-04-2024
È uno dei decenni più gloriosi della storia della Salernitana, che nel 1943 conquista la Serie B agli ordini di Viani, nel 1944 vince la Coppa della Liberazione, poi approda in Serie A dove disputa un campionato bello e sfortunato. È il decennio del vianema, del colore granata e della prima apparizione dell'ippocampo.
21-04-2024
Mentre mezz'ora prima si gioca un prepartita tra tifosi e forze dell'ordine, la #Salernitana sbriga le ultime pratiche, avendo la certezza matematica di non essere retrocessa in questo weekend.
Insomma, non male per una squadra che sembra essersi liberata da un peso.
Non è stato un tiro al bersaglio. #Italiano si guarda la castagna tenendo fuori 9 titolari (complici le numerose assenze). La Salernitana nel solito modulo, senza punta centrale (nel senso che #ikwemesi non è pervenuto).
Tra #Sambia che dimostra da solo in aerea di rigore quello che a #Salerno sappiamo ormai da mesi, ovvero che ten a cap a spart e recchie, il match scorre senza sussulti. Non manca il solito infortunio di un centrale, #Pellegrino si distrae controllando quanti like ha ricevuto la story su instagram e #Kouamé sale in cielo e ci castiga.
Finisce tipo a sfidetta, prendiamo il secondo goal e i cori dei tifosi ospiti travestiti da navigators del reddito di cittadinanza.
Ah. Prossima fermata a #Frosinone.
E pare che mancherà un giocatore che da qualche mese ormai è un turista.
— Antonello Perna —
21-04-2024
La Salernitana regge difensivamente per larghi tratti della gara e prova a pungere con il generoso e isolato Ikwuemesi. Nel finale di match, con l'uscita dell'attaccante nigeriano, l'unico ad attaccare la profondità, la squadra granata si consegna alla Fiorentina, che fa suo il match realizzando due reti.
Le pagelle granata.
20-04-2024
𝐋𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐈𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀
𝟐𝟐. 𝐒𝐚𝐥𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚𝐧𝐚-𝐆𝐞𝐧𝐨𝐚 𝟎-𝟐 𝐚 𝐭𝐚𝐯. (𝐬𝐨𝐬𝐩𝐞𝐬𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐨 𝟎-𝟏), 𝟕 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟓𝟏
Tornata in Serie B da tre anni, la Salernitana disputa un campionato abbastanza tranquillo, lontano sia dalla vetta che dalle zone pericolose della classifica.
Al Comunale di Via Nizza, riempito da circa 12 mila spettatori, è ospite il glorioso Genoa, il club italiano con più scudetti in bacheca. Il tecnico ungherese Hiden manca in campo Silingardi, Griffith, Fragni, Taccola, Bertoli, Moltrasio, Sotgiu, De Andreis, Cabas, Bertoloni, Fioravanti. La Salernitana gioca in maglia bianca.
Eccezion fatta per un’occasione rossoblu causata da un rischioso retropassaggio di Fragni, che rimedia all’errore proprio sulla linea di porta, la partita è dominata dai granata, che impegnano più volte il portiere ospite Franzosi, il migliore in campo.
Al 21’ della ripresa il direttore di gara, Valsecchi di Milano, non concede un calcio di rigore alla Salernitana per un fallo di mano nell’area ospite. Al 32’ il fattaccio: un contatto veniale tra Bertoli e Frizzi induce l’arbitro a concedere un rigore ai liguri, che Pravisano trasforma. Un paio di spettatori invadono il campo e vengono fermati dalla forza pubblica. Ma il clima è caldo, la rete di protezione dei distinti viene divelta e qualche dozzina di facinorosi entra sul terreno di gioco per inseguire arbitro e calciatori ospiti. È la prima invasione di campo del dopoguerra. Partita sospesa, tutti negli spogliatoi.
Sconfitta a tavolino e Comunale squalificato per due turni. Proteste da Salerno per la ricostruzione inesatta della vicenda da parte della Gazzetta dello Sport.
Curiosamente, la gara è ripresa dal cinegiornale «La Settimana Incom». Potete visionare le immagini cliccando sul link pubblicato nei commenti al post.
Marco Giannatiempo
Fonti
1) F.P. Fasano e G. Fasano; 𝑆𝑎𝑙𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎𝑛𝑎: 𝑙𝑎 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎; GEO Edizioni; 2019.
2) Per l'immagine: 𝐿𝑎 𝑆𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 𝐼𝑛𝑐𝑜𝑚
13-04-2024
𝐋𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐈𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀
𝟐𝟏. 𝐒𝐚𝐥𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚𝐧𝐚-𝐋𝐞𝐠𝐧𝐚𝐧𝐨 𝟏-𝟎, 𝟑𝟎 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝟏𝟗𝟒𝟗
Stagione 1948/49, la prima in Serie B dopo la retrocessione dal massimo campionato. Contro il Legnano la Salernitana vince 1-0 con gol di Flumini, ma l’importanza della partita si deve a un avvenimento extra-sportivo: per la prima volta in assoluto, i granata sfoggiano sul petto il simbolo dell’ippocampo.
«La Salernitana non ha nessun emblema che la rappresenti», lamentano i giornalisti della città d'Arechi. A tale scopo, suggeriscono al presidente Mattioli di utilizzare un delfino. Il patron si rivolge al pittore salernitano Gabriele D’Alma incaricandolo di disegnare il nuovo simbolo sociale. Alla vigilia di Salernitana-Juventus del gennaio 1948, il maestro presenta la sua creazione: un cavalluccio marino che serra nella coda un pallone da calcio, sebbene del pallone, in realtà, non ci sia traccia…
Il simbolo appare sulle maglie granata in occasione della gara casalinga contro il Legnano, viene utilizzato stabilmente nella stagione 1949/50, e dall’anno successivo scompare dalle divise e rimane impresso soltanto sui gagliardetti ufficiali.
L’ippocampo si rivede, in una versione aggiornata, tra il 1976 e il 1980, ma i granata lo sfoggiano saltuariamente.
Nel 1986, il presidente Augusto Strianese incarica un grafico americano, Jack Lever, di ridisegnare il logo della società. È a Dallas, in Texas, che nasce lo splendido ippocampo stilizzato con lo sguardo rivolto a destra, immerso nelle onde del mare e difeso da cinque bastioni che rievocano le fortificazioni longobarde. Il grafico texano ha studiato davvero a fondo la storia di Salerno: infatti, impreziosisce lo stemma con una stella a otto punte che rappresenta il follaro, l’antica moneta della "Opulenta Salernum". Il nuovo logo, registrato presso l’ufficio brevetti nel 1987, compare stabilmente sulle divise granata soltanto a partire dalla stagione 1990/91 e accompagna la Salernitana nelle promozioni in Serie B nel 1994 e in Serie A nel 1998.
Dalla stagione 1999/2000, su iniziativa del presidente Aniello Aliberti, il simbolo della Salernitana si adegua alle nuove tendenze diventando più minimalista. Il cavalluccio stilizzato è ora racchiuso in uno scudo dal bordo dorato, con l’anno di fondazione in maggiore evidenza e il follaro sempre al suo posto, mentre scompaiono le onde del mare, le fortificazioni turrite e il nome della società.
Un logo così moderno da essere impiegato fino ai giorni nostri, fatta eccezione per la stagione 2019/20 quando, per il centenario del club, viene ripreso il cavalluccio del maestro D’Alma e valorizzato il celeste, il colore dei primi trent’anni di storia.
«Proprio come la fauna marina, silenziosa, gentile ed abituata a tutte le correnti ed a tutte le tempeste, quelli della Salernitana sapranno resistere a tutti i marosi e lottare e conservare il loro posto nel più azzurro e terso mare di cobalto» (Matteo Talento, “La Vedetta Liberale”, gennaio 1948).
Marco Giannatiempo
Fonti
1) F.P. Fasano e G. Fasano; 𝑆𝑎𝑙𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎𝑛𝑎: 𝑙𝑎 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎; GEO Edizioni; 2019.
2) Giuseppe Fasano, 𝐷'𝐴𝑙𝑚𝑎 𝑐𝑎𝑣𝑎𝑙𝑐𝑜̀ 𝑙'𝑖𝑝𝑝𝑜𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜. 𝐿𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑙𝑜 𝑟𝑖𝑓𝑖𝑛𝑖̀., Cronache del Mezzogiorno, 16 giugno 2009.
3) Per l’immagine: 𝑤𝑤𝑤.𝑠𝑎𝑙𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎𝑛𝑎.𝑖𝑡
13-04-2024
Black Friday.
La magia della Città eterna non si trasferisce anche nelle gambe e nella testa dei calciatori della #Salernitana. Un’alta sconfitta: la 21/esima della stagione. Tra fischi e striscioni di protesta, la #Lazio si impone per 4 a 1 tra le mura dell’#Olimpico, sotto gli occhi del contestato presidente #Lotito.
C’è anche #Iervolino in tribuna autorità. Si rivede. I fischi riservati al patron granata, però, fanno meno rumore. Nel settore ospiti sono solo 90 i sostenitori dell’Ippocampo, causa diserzione dovuta alle eccessive limitazioni della capienza nel settore a loro dedicato. Ancora una volta.
Sono pochi ma si ribellano, i tifosi granata. Lo fanno quando il viso del gestore della Salernitana viene inquadrato nel maxi schermo dello stadio. Lo cercano tra le poltrone, desiderosi di spiegazioni e meritevoli di comprensione.
Si brancola nel buio. C’è preoccupazione. Troppa. Le sorti della Bersagliera sono indefinite. Incerte. Il “computer” è in standby o è stato pensato?
C’è voglia di andare avanti? Esiste un progetto? Qual è l’obiettivo della proprietà? Se ne parli. Si agisca. Ora.
Raffaella Palumbo
12-04-2024
Ormai non so più cosa scrivere .
Perché, pronti-via, stai sotto di due goal.
Insomma, noi eravamo il tonno e loro il grissino.
Costil si spinge talmente avanti che diventa il centrocampista più in palla negli ultimi sei mesi.
Tchaouna finalmente segna e poi, per il resto, cose già viste.
Cose che ormai, allo scrivente, non fanno più neanche arrabbiare.
Candreva che passeggia, un centrale che si scassa, il 300mo infortunio di Maggiore.
Prendiamo il quarto goal e mi dicono che siamo al numero 68.
Va bene così.
Lasciamoli nell'oblio.
— Antonello Perna —
08-04-2024
Fabrizio Vettosi analizza la situazione del bilancio granata, evidenziando gli errori commessi e i possibili rimedi.
❗️ 118 milioni di impieghi finanziari
❗️ 57,5 milioni di esborso del presidente
❗️ 79 milioni di spesa per i calciatori
❗️ 26 milioni di debiti bancari
«La società avrebbe dovuto approcciarsi al campionato 2022/23 come se l’anno prima fosse retrocessa, impostando una politica di crescita a medio termine senza aggravare i conti societari in così poco tempo. Ma a Iervolino sconsiglio di vendere il club».
Leggi l'intervista sul nostro sito!⬇️
07-04-2024
𝐋𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐈𝐓𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀
𝟐𝟎. 𝐑𝐨𝐦𝐚-𝐒𝐚𝐥𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚𝐧𝐚 𝟏-𝟎, 𝟐𝟕 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟏𝟗𝟒𝟖
La prima avventura della Salernitana in Serie A si conclude dopo appena una stagione. La partita che determina la retrocessione dei granata in Serie B si disputa allo Stadio Nazionale di Roma contro la formazione capitolina giallorossa. Alla vigilia del match, la classifica vede la Roma a 33 punti e la Salernitana a 32. Un pareggio sarebbe d’oro perché consentirebbe alla Salernitana di giocarsi la salvezza al Comunale di Via Nizza contro l’Inter all’ultima giornata.
Nell’impianto capitolino sono presenti circa 30 mila tifosi, di cui un migliaio giunti da Salerno. Viani presenta la solita formazione abbottonata: Masci, Pastori, Buzzegoli, Dagianti, Piccinini, Iacovazzo, Merlin, Vaschetto, Rossi, Rispoli, Sifredi. Fuori, per la consueta scelta tattica del vianema, l’ottima ala Onorato.
Dopo un primo tempo sonnacchioso, a inizio ripresa la partita cambia in favore della squadra locale. Dapprima, perché Iacovazzo s’infortuna e per questa ragione, in un’epoca senza sostituzioni, viene schierato all’ala sinistra praticamente inutilizzato. E, soprattutto, per quello che capita al quarto minuto. Su un lungo lancio, il portiere della Salernitana, Vittorio Masci, subisce una carica dall’attaccante giallorosso Zsengeller. La palla supera il portiere e a nulla vale il tentativo di salvataggio di Piccinini. Autorete e Roma in vantaggio. All’80’ la Roma potrebbe raddoppiare ma Amadei, su calcio di rigore, centra il palo.
La partita, condizionata dall’errore arbitrale del fiorentino Vittorio Pera, determina la retrocessione della Salernitana in Serie B. I dirigenti granata formulano un ricorso per un errore tecnico avvenuto nel primo tempo, quando il direttore di gara aveva fatto riprendere il gioco con una rimessa laterale, dopo aver sostituito un pallone sgonfio, anziché con il calcio di punizione che aveva precedentemente assegnato alla Salernitana. Il ricorso, tuttavia, verrà respinto. La Salernitana, come scrive Antonio Ghirelli nella sua “Storia del calcio in Italia”, «si vide sacrificata ad un club più potente e ricco». La settimana successiva la squadra di Viani batte l’Inter e chiude il campionato con onore, tra gli applausi fragorosi di un pubblico fiero.
La prima esperienza dei granata in Serie A si rivelò sfortunata. Senza l’ammissione in soprannumero, per motivi patriottici, della Triestina, la Salernitana si sarebbe certamente salvata. E avrebbe probabilmente mantenuto la categoria se uno dei suoi migliori calciatori, Secondo Rossi, non avesse subito un grave infortunio a metà stagione. L’arbitraggio di Pera condannò definitivamente Iacovazzo e compagni alla retrocessione, nonostante le vittorie di prestigio contro squadre blasonate come Milan, Inter, Lazio, Fiorentina, Bologna. Il direttore di gara toscano fu poi radiato, appena due anni più tardi, per aver alterato i risultati di alcune partite.
Marco Giannatiempo
Fonti:
1) F.P. Fasano e G. Fasano; 𝑆𝑎𝑙𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎𝑛𝑎: 𝑙𝑎 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎; GEO Edizioni; 2019.
2) Per la foto: A. Carella; 𝑆𝑎𝑙𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎𝑛𝑎 1919/1989; Boccia Editore, 1989.
06-04-2024
Ieri sera all'Arechi si sono affrontate le due squadre più scarse del campionato.
E abbiamo fatto tutto noi.
Siamo andati sotto di due goal, abbiamo segnato su rigore e poi abbiamo pareggiato.
Ma abbiamo anche dormito e passeggiato, insomma niente di nuovo.
Siamo questi ormai: siamo come quegli alunni scapocchioni che, piuttosto che impegnarsi nelle ultime interrogazioni, si vanno accovando a fumare, sapendo che ormai la bocciatura è questione di settimane.
Cosa che allo scrivente può fregare di meno.
Ma l'allegra strafottenza di alcuni di loro non si può vedere.
Manca poco e poi, per nostra fortuna, non vi vediamo piu.
—Antonello Perna—
06-04-2024
La Salernitana di #Colantuono, contro il Sassuolo, ha provato ad impostare la gara in uno scenario surreale, ha recuperato il doppio svantaggio in uno stadio Arechi che ha raggiunto il minimo storico stagionale di presenze tra gli spalti.
É finita 2 a 2 contro i neroverdi di #Ballardini. Un pareggio che, quantomeno, interrompe il filotto di risultati negativi dei #granata.
E, intanto, si appesantisce sempre più l’aria in città. Scoramento, tristezza e avvilimento prendono il sopravvento. Il futuro resta un’incognita. Le linee guida non sono state ancora tracciate. L’unico bagliore di speranza risiede in una presa di coscienza totale ed in una programmazione coerente agli obiettivi di una società che affermava di voler crescere e fare la differenza — in positivo — nel panorama calcistico.
La photo gallery di #Salernitana - #Sassuolo a cura di SOLOSALERNO.