“Mi sento come un campo seminato nel cuore dell’inverno, e so che primavera sta arrivando.
I miei ruscelli prenderanno a scorrere e la piccola vita che dorme in me salirà in superficie al primo richiamo”.
Khalil Gibran
CEDRIC GONDO.
Il nome dell’ivoriano risuona da giorni tra tutti gli appassionati della Salernitana. Un calciatore che fino al mese di Gennaio viveva la squadra di mister Castori, non brillando di luce propria, ma, nell’ombra di un reparto offensivo che sembrava non sposare le sue caratteristiche.
Il numero 7 granata impiegato in campo sporadicamente, soprattutto durante il girone d’andata, non era mai riuscito ad eccellere e mettersi in evidenza per fantasia, estro e tecnica. Non poche volte, è stato vittima di critiche avanzate da tifosi dell’ippocampo che, al suo posto, avrebbero preferito presenze di uno spessore differente, elementi maggiormente spumeggianti, rapidi e volti alla finalizzazione e ad un fraseggio più spiccato con i compagni di reparto.
Come per ogni situazione, però, è necessario dare fiducia e spazio al tempo. Ogni evento, qualsivoglia persona, prima di ottenere validi risultati, deve sviluppare e coltivare tre componenti essenziali: la pazienza, la costanza e la perseveranza. Tre compagne di viaggio che devono essere parte integrante del cammino di chiunque voglia costruire e realizzare un sogno.
Seguire il corso naturale della quotidianità è ineludibile, è indispensabile. Lo sa il fiore che, prima di trasformarsi in frutto, deve attendere non pochi mesi prima di sviluppare la consistenza adatta. Proprio quest’ultimo, inoltre, prima di esser colto, deve aspettare il momento giusto, quello della maturazione, affinchè possa essere apprezzato in tutta la sua bellezza, in tutta la sua bontà.
Ognuno appartiene ad una stagione differente, quella di Gondo è la Primavera.
Occhi profondi, sorriso sincero, Cedric non è mai venuto meno quando è stato chiamato in causa. Al di là delle difficoltà, con caparbietà, forza di volontà e fiducia, non solo nei confronti di mister Castori, ma, principalmente verso se stesso, non ha mai mollato. Il suo compito l’ha sempre svolto scolasticamente.
Durante il “primo quadrimestre” ha preso le misure, ha studiato timidamente senza fare faville. Oggi, sul finire della bellissima ed atipica stagione della Salernitana, sulla scia di quanto sia riuscito ad apprendere, Cedric reduce da diverse giornate d’assenza dal manto erboso, legate a problematiche di natura fisica, è tornato in campo ed è sbocciato, è rifiorito. Il profumo di vittoria e di rivalsa che ha diffuso il classe ’96, durante la partita contro il Venezia, ha inondato la piazza di Salerno. Delle sue due realizzazioni, nei 300 secondi prima che si concludesse la gara d’alta quota, ne ha goduto chiunque sia perdutamente innamorato della Bersagliera.
“Ancora non se n’è andato l’inverno, e il melo appare trasformato d’improvviso in cascata di stelle odorose”.
(Pablo Neruda)