La tavola è un luogo di incontro, un terreno di raccolta, una fonte di sostentamento e nutrimento, è festività, sicurezza e soddisfazione. Una persona che cucina è una persona che dà: Anche il cibo più semplice è un regalo.
(Laurie Colwin)
Buongiorno e buona Domenica cari lettori.
La ricetta che oggi vi presterò, sarà quella della MOZZARELLA IN CARROZZA. Le origini di questa specialità sono millenarie, fonti accreditate risalgono all’età medievale. La sua terra madre è la regione Campania.
La mozzarella in carrozza è un piatto di umile provenienza che, dà risalto e valore ad alimenti che possono essere recuperati: pane raffermo e mozzarella dei giorni precedenti. Soprattutto, tale ricetta è nata dalla volontà di nobilitare la mozzarella che, ai tempi, era esclusivamente di bufala.
Proprio nel Medioevo, per la lentezza dei trasporti, la mozzarella arrivava presso i caseifici, spesso, leggermente inacidita. La sua consistenza, pur non essendo idonea e gradevole per poter essere consumata “fresca”, risultava, invece, ideale per una cottura da ripieno.
Il nome della ricetta deriva dalla forma circolare che avevano – prima dell’avvento del “pancarrè” – le fette di pane. Con la loro forma rotonda ricordavano le ruote delle carrozze. Addirittura, c’era chi affermava che la fetta poco dopo essere stata morsa – per effetto della mozzarella filante – ricordasse le redini dei cavalli che “guidavano” la carrozza, ovvero, le fette di pane.
Questo tipico piatto della tradizione campana, sull’onda del successo – derivato dalla sua bontà e dalla semplice realizzazione – ha rotto i confini regionali e si è diffuso anche in altre realtà, soprattutto nel Lazio.
Ad oggi esistono numerose varianti della Mozzarella in Carrozza. La fantasia rientra tra gli ingredienti indispensabili in cucina, ecco perché, la ricetta originale ha subito non poche modifiche, a seconda del gusto personale. Gli ingredienti basilari restano: il pane, le uova, il formaggio, il pan grattato e la mozzarella; a questi c’è chi ha aggiunto supplementi volti ad esaltare, ulteriormente, la squisitezza della portata.
Inoltre, un consiglio è inevitabile: affinché la fetta di pane possa non impregnarsi oltremodo di siero, è opportuno utilizzare la mozzarella di bufala del giorno precedente, possibilmente tenuta in frigo.
Buon appetito.
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