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Salernitana – Cremonese: voti a perdere, le pagelle del giorno dopo

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BELEC 8: Partita monumentale per il portiere sloveno. Vid indossa i panni del sacrestano dei Salesiani: sbatte la porta della chiesa in faccia agli avanti grigiorossi, bestemmiando a mezza bocca e con una cazzimma senza eguali.

CASASOLA 5.5: Passa una partita sana a sistemarsi i cazettini, ci permettiamo di consigliare quel supporto biadesivo atto a sostenere il tessuto realizzato in poliammide, cotone ed elastan: lo sparatrap.

AYA 6: Intorno al 19esimo Zortea – in maniera non proprio ortodossa – lo strattona per raggiungere un pallone vagante ma l’arbitro non se ne avvede. Il centrale lo redarguisce ma l’attaccante lombardo – che ha fatto le scuole avte – risponde citando Machiavelli: “Messere, ricordi che il fine giustifica i mezzi”. Allora Ramzi si ferma un istante, lo guarda come si guarda a n extraterrestre e, con tutta calma, risponde che lui i mezzi li sa bene perché quando stava in Tunisia se li andava arrubbando per poi rivendersi i pezzi. Poi, non contento, gli chiava una sgametta talmente forte che il povero attaccante si scorda pure i giorni della settimana.

GYOMBER 6.5: Il più ordinato del pacchetto difensivo, prova senza sbavature, lo slovacco merita la piena sufficienza. Piccolo retroscena: forse non lo sapete ma Norbert è un grande fan di Gianfranco Marziano. Appena si accorge che l’attaccante della Cremonese si chiama Celar si ricorda di una canzone: avvia a capuzziare, inizia a cantare a squarciagola e si commuove pure. (In allegato un piccolo spaccato nichilista made in Mercatiello, California. Un capolavoro del Maestro che siete OBBLIGATI ad ascoltare).

LOPEZ 6: Sufficienza meritata per l’assist con cui imbecca Kupisz a centro area. Al 13esimo calcia una punizione dal limite e in un solo colpo fa bestemmiare la Madonna di Pompei in simultanea a: Mihaijlovic, Beckham, Roberto Carlos, Zico, Pirlo, Rogerio Ceni, Totti, Juninho Pernambucano, Pelé, Maradona, Zidane, Figo, Messi, Ronaldinho, Van Hooijdonk, Pjanic, Kolarov, Koeman e pure a Del Piero che quello è nu buon uaglion e nun dic mai fetenzij pa vocc.

KUPISZ 6.5: Un gregario di lusso, ruba il mestiere a Milan Djuric e si arrampica in cielo per spedire nel sacco il gol del sorpasso. Unica macchia – conclusione da fuori terminata alla spineta a parte – la proposta avanzata a Crescenzi intorno alla metà del primo tempo. Le telecamere di DAZN hanno colto in flagrante il polacco, si vede chiaramente che gli si avvicina e pronuncia testuali parole: “Come bello tu sei, tu me pari fenucchio. Mo ca finimmo vuoi maniarmi nu poco ‘o farfaglione?SCHIAVONE 7: Entra al minuto 86, giusto in tempo per farselo appoggiare da Bianchetti nei pressi della bandierina fra la Sud e i Distinti.

DI TACCHIO 10,5: Solita gara spesa a ruminare con fiacchezza il prato dell’Arechi. Voto alto perché durante la sosta ha vinto l’ambitissimo Trofeo Gnacchetella D’Oro indetto dal comune di Pescimano Marittima (TA). La fasciatura indossata con fierezza al polso ne è la più valida testimonianza.

CAPEZZI 5: Al settimo minuto, pur senza fare niente, stava già sudato di che maniera. Pareva Giuliano Ferrara quella volta che, nel mese di luglio, si scassarono i condizionatori della Rai mentre andava in onda con “Qui Radio Londra” e si fece afferrare per pazzo dando in faccia a Beppe Grillo. DZICZEK 5: Viene gettato nella mischia proprio mentre stava cominciando a leggere l’ultimo libro di Geronimo Stilton, quello in cui il famosissimo topo giornalista viene radiato dall’ordine perché chiama “zoccola” la sua stretta collaboratrice annanz a tutt a redazione.

A. ANDERSON 5.5: Al 63esimo guarda per 10 secondi consecutivi un tabellone pubblicitario posto sotto i Distinti e gli viene una crisi epilettica. CICERELLI 6: Piglia schizzi per cazzi, scambia Gustafson per l’attore di Grey’s Anatomy (quello coi capelli rossi che si tiene la cinese mi pare) e gli chiede una foto ricordo con dedica per portarla alla fidanzata. Il centrocampista avversario, naturalmente, gliela nega e va a finire a chi so io e a chi si tu.

TUTINO 6: Duello tutto partenopeo con Gaetano, a fine partita i due si mettono d’accordo per andarsi a fottere gli stemmi delle maghine parcheggiate come i vecchi tempi. BOGDAN 39 PICCIUN E OVE: Quando Castori lo chiama per entrare in campo quasi non ci crede e per l’emozione si scorda di levarsi la casacca ma la partita è quasi finita e nessuno se ne addona.

DJURIC 7: Il teorema è di una semplicità disarmante: è alto due metri e segna di testa. Il fatto è che quel pallone lo colpisce a 20 centimetri da terra. Ennesima soddisfazione per l’attaccante bosniaco che con questa rete emula le gesta del suo idolo d’infanzia: Aldo Baglio.

CASTORI 6: La squadra lo segue, dimostra la sua stessa cattiveria quando al buffet della comunione di una nipote allasca mise la foca nganno allo zio paterno per l’ultimo piatto di cavatelli al sugo di cinghiale e ricotta paesana.

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Nato nel '90. Due passioni governano i moti del cuore e, molto spesso, confluiscono l'una nell'altra: Salernitana e poesia.

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