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Empoli – Salernitana: le pagelle

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le pagelle
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BELEC 6: un paio di interventi provvidenziali su Mancuso, ma nei suoi sette metri continuano ad arrivare palloni, quattro di questi non gli lasciano scampo nel primo tempo. Ancora felino e prodigioso su Ricci ad inizio ripresa, ancora incolpevole sul quinto gol realizzato da Olivieri.

AYA 4: lascia passare colpevolmente un tracciante verticale che metta in difficoltà i compagni di retroguardia, sempre in ritardo negli anticipi sulle punte che escono dai blocchi, titubante la sua presenza nei sedici metri, dormiente sull’incursione vincente di Parisi. Continua a ballare anche nel secondo tempo, nonostante i ritmi più compassati dei padroni di casa.

GYOMBER 4,5: determinante in avvio in chiusura su Haas pronto a calciare in porta, poi non consente a Mancuso di tirare indisturbato. Impreciso nei disimpegni, poi naufraga con il resto del reparto ma ha qualche responsabilità in meno rispetto ai colleghi.

VESELI 4: si lascia superare ingenuamente da uno spiovente da destra, Lopez è bravo a rimediare sulla conclusione di La Mantia. Non si vede a centro area, non scala sulla fascia, la sua presenza è inconsistente e priva di mordente. Nella ripresa continua a palesare fragilità quando Mancuso e compagni affondano a sinistra, la zona che diventa sua nei secondi quarantacinque minuti.

CASASOLA 4,5: sempre in ritardo su Ricci e sulle incursioni di Parisi, come testimonia l’atteggiamento marmoreo assunto sul gol empolese. Poi tanta confusione in fase di possesso e un controllo difettoso in area che quasi procura un rigore ai padroni di casa. Nella sua zona Parisi, Ricci e Bajirami fanno quello che vogliono. Prova, giocando a sinistra nel secondo tempo, a dare qualcosa in fase offensiva, ma i disastri precedenti al massimo gli concedono mezzo voto in più.

COULIBALY 4,5: commette un fallo ingenuo su Ricci a ridosso dell’area, ma l’esecuzione di Stulac è fuori misura. Prova a farsi vedere nella trequarti empolese, a supportare la fase offensiva, ma le ombre sono nettamente superiori alle luci. Svagato e controproducente in fase difensiva, non tampona al centro e sulla corsia destra, le zone del campo che hanno decretato il netto dominio empolese. IANNONI S.V.

DZICZEK 4: inizio aggressivo e falloso che gli costa un cartellino giallo. Poi finisce per vagare stordito sul terreno di gioco, tramortito dagli inserimenti tra le linee di Bajirami, Haas e Ricci. Nullo in cabina di regia. 46 SCHIAVONE 5,5: garantisce maggiore sostanza in mezzo al campo, in tackle impedisce all’Empoli di andare ancora a segno, prova a farsi vedere anche in cabina di regia.

ANDERSON 4: soffre le incursioni empolesi sul centrodestra, si arrangia con le cattive e guadagna un’ammonizione. Un’accelerazione velleitaria, prima di indossare i panni del fantasma. 46 CICERELLI 5,5: qualche accelerazione in avvio di ripresa, poi sfuma lentamente, pur non perdendo la voglia di dare qualcosa alla squadra.

LOPEZ 4,5: fondamentale nell’opporre lo stinco sul tiro di La Mantia destinato ad impensierire seriamente Belec. Da un suo disimpegno inguardabile nasce il cross del vantaggio toscano. Sparacchia palloni in avanti senza senso, balla paurosamente sui cambi di gioco che lo trovano costantemente impreparato. 46 KUPISZ 5,5: incerto e fragile in fase difensiva sulle incursioni di Ricci, Parisi e Mancuso, ma offre un buon assist a Djuric e sfiora il gol con un tiro dalla distanza.

TUTINO 5: l’impegno è totale, si dimena, prova a dettare il passaggio, effettua una giocata di gran pregio, ma viene irrimediabilmente inghiottito dal grigiore generale, diventando facile preda dei difensori di casa, fino a sparire progressivamente. 65 GONDO s.v

DJURIC 5: solito generoso copione a base di sportellate e spizzate, ma non sempre è preciso e, soprattutto, viene meno anche nel gioco aereo, con tre buone opportunità malamente sciupate. Ci prova ancora di testa ma Brignoli gli nega la soddisfazione platonica del gol.

ALL. CASTORI 4: le lezioni subite nei precedenti incontri con le altre big del campionato non gli insegnano nulla. Ripropone la solita impostazione attendista e improvvisata, parte con un undici decisamente sbilanciato e, senza grosse sorprese, viene annientato dal collega Dionisi.