Home Editoriale Nadir Zortea: «La salvezza è la motivazione per cui scendiamo in campo»

Nadir Zortea: «La salvezza è la motivazione per cui scendiamo in campo»

Il classe '99 - scuola Atalanta - ha realizzato il suo primo gol in massima serie con la casacca della Salernitana. Al termine dell'incontro col Bologna è stato intervistato dai microfoni di Dazn.

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Nadir Zortea

Era necessario vincere, non è successo. Il pareggio con il Bologna è acqua che non toglie sete. La Salernitana ha recuperato una partita che l’ha vista in svantaggio dallo scadere del primo tempo fino al settantaduesimo minuto di gioco. Determinati i cambi di mister Nicola: dopo 37 secondi dall’ingresso in campo di Perotti, Mousset e Zortea, è stato proprio quest’ultimo – con un ottimo inserimento –  a mettere in pari la partita. Inoltre, quest’oggi, si registra il primo gol in serie A per il ragazzo scuola Atalanta.

L’obiettivo salvezza per i granata, attualmente, risulta ancora più distante ma la speranza non cessa di essere viva, nonostante tutto. Al termine della gara proprio l’autore del gol del pareggio ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Dazn.

Un pareggio che lascia non poco amaro in bocca…

«Era una partita che volevamo e che potevamo vincere, scendiamo in campo per i tre punti, purtroppo, non è andata come speravamo. Il gol è stato l’unico pallone che avevo toccato dal mio ingresso, quindi, ho calciato senza pensare. È andata bene, sono contento».

Questo per la Salernitana è il quarto pareggio consecutivo, cosa vi manca per vincere una partita?

 «Abbiamo attaccato tanto, forse, più delle precedenti partire. Ci è mancato quel pizzico di fortuna. La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Il punticino preso oggi va bene, muove la classifica, ma, per come abbiamo giocato ne meritavamo tre».

Al termine della gara il mister vi ha riuniti tutti, cosa vi siete detti?

«Alla fine di ogni partita il mister vuole che ci si raduni, facciamo il punto della situazione, serve a darci forza per ricominciare – già da domani – a lavorare ancora meglio».

Quanto è importante questo punto in chiave salvezza? Tu e i tuoi compagni lo vedete un obiettivo ancora raggiungibile?

«La salvezza è la motivazione per cui scendiamo in campo, quindi, ci crediamo fino alla fine. Mattoncino dopo mattoncino, anche il punto di oggi risulterà un tassello che farà la differenza».

Venerdì prossimo vi attende l’Inter a San Siro, avete già dimostrato di poter fermare le grandi…

«Siamo stati all’altezza della partita con il Milan, lo saremo anche con la squadra di mister Inzaghi».

In conclusione, quanto è importante la carica dei vostri tifosi?

«Noi giochiamo sempre con 15.000 cuori in più. Ogni volta che entriamo in campo è una grande emozione, il pubblico di Salerno ci dà una grossa spinta».

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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