Calcoli per una nuova classifica, dove lo scenario cambia e sgretola pian piano le certezze.
Parto da quest’ultime per evidenziare gli equilibri di diverse squadre, stracolme di solidità e in viaggio sui giusti binari.
Non è facile, d’altronde, in un campionato davvero anomalo, poiché abituati a vivere un mondiale in un’altra stagione.
Il Napoli sposa la pazienza tenendola a bada, regolando la pratica Empoli grazie agli undici metri, con un punto esclamativo a dodici minuti dal novantesimo.
Pareggi duplici ma ben diversi, come il peso sulla classifica che frena e a tratti rilancia.
Un botta e risposta tutto bianconero, grazie a Reca e Lovric per un 1 a 1 finale al “Picco”.
Nessun boato per i gol allo “Zini”, con una frenata improvvisa dei rossoneri, mentre tra i grigiorossi compare qualche sorriso.
Troppi i cambi di Gasperini, perché è durissima la lezione subita dai giallorossi salentini, grazie ai gol di Baschirotto e Di Francesco.
L’urlo di Abraham strozzato da una fantastica azione, perché Pinamonti pareggia e scrive il finale al “Mapei”.
Mourinho attacca senza fare nomi, un campanello d’allarme tra le mura romaniste, un chiarissimo avvertimento che richiama il rispetto per i colori.
Dalla città del giglio, un doppio graffio sulla pelle granata, perché non basta la reazione per evitare una severa punizione.
Bonaventura apre i giochi tra uomini immobili, Dia riesce a dialogare e punisce, per poi subire il guizzo di Jovic per un 2 a 1 finale.
Valanga nerazzurra in rimonta, dopo lo spavento iniziale di uno svantaggio casalingo.
La festa del gol tra le mura di “San Siro”, con un punteggio in stile torneo tennistico, in grado di tranquillizzare il popolo nerazzurro.
Toro deciso e carico all’Olimpico, contro i blucerchiati alle corde e a tratti smarriti.
Stankovic incassa la sconfitta e un rosso, promettendo riscatto nella prossima partita prima del mondiale.
Chiude il cerchio una duplice vittoria importante, in trasferta al Bentegodi e nella Capitale.
Polemiche spente da un regolamento chiaro, con una Juve compatta e saldamente in zona Champions, grazie al gol di Kean.
Lazio in volo grazie ad una giovane gioia, un 2004 che fa cantare tutto il popolo biancoceleste, quel Luka Romero che stende i monzesi di Palladino.