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Del Grosso: «La Salernitana arriva meglio al derby. I ragazzi seguano l’esempio di Sabatini»

Sul mercato: «La Salernitana ha bisogno di altri leader. I giocatori devono onorare la maglia fino a quando ce l'hanno addosso. Giocare a Salerno non è per tutti. Se non sei disposto a soffrire le pressioni della piazza non puoi giocare a Salerno»

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Alessandro Del Grosso è stato uno dei terzini più importanti della storia della Salernitana. Te anni in granata (dal 1996 al 1999) coronati da un solo gol rimasto nella mente di tutti i tifosi per la sua bellezza, quello al Meazza contro il Milan. Del Grosso, però, ha giocato anche con il Napoli, nell’anno prima del fallimento del 2004. Adesso sta insegnando calcio ai bambini del Pomezia dopo aver allenato Francavilla, lanciano, Sora ed Avezzano: «Aspetto l’occasione giusta. Mi hanno chiamato diverse squadre, compreso Zeman, ma per ora sto bene così. Mi piace insegnare calcio ai ragazzi». Guarderà il derby tifando Salernitana non dimenticando il suo passato in azzurro, non paragonabile a ciò che ha vissuto in maglia granata.

Chi arriva meglio al derby?

«In questo momento credo che la Salernitana arrivi meglio a questa partita. Il Napoli ha problemi perché non si aspettava queste difficoltà: campioni d’Italia, grandi prospettive, grandi nomi, un cambio tecnico che non ha portato ad una svolta. Sono deficit ai quali non sono abituati. La Salernitana deve lottare per la salvezza ed è mentalizzata per questo obiettivo. La sconfitta con la Juventus è stata frutto di episodi. Insomma, credo che se la possa giocare».

Intanto è arrivato Sabatini

«È stata una bella mossa perché Sabatini è un personaggio che riesce a caricare il gruppo. Ho visto le immagini dell’allenamento e sono sicuro che il gruppo abbia ricevuto una carica incredibile dal direttore. Lui è un combattente».

Ma il Napoli è sempre il Napoli

«Certo. I valori in campo sono diversi ma la Salernitana è più serena. Forse qualche mese fa si sarebbe detto il contrario ma, in questo momento, il risultato non è scontato. Le assenze del Napoli sono importanti: Osimhen e Anguissa sono assenze pesanti»

Anche la Salernitana avrà assenze

«Si, ma i sostituti hanno dato dimostrazione di poter giocare. Contro la Juve se la sono cavata molto bene. È chiaro che la Salernitana dovrà intervenire sul mercato»

Appunto, il mercato

«La Salernitana ha già dei leader. Ne servirebbero altri. Credo che due o tre interventi seri sul mercato potrebbero dare la giusta tranquillità per proseguire la lotta salvezza. I calciatori devono capire che Salerno non è per tutti. Chi non è disposto a sentire la pressione della piazza non può starci. Io lo dico sempre. I tifosi ti danno tutto e pretendono molto. Chi non può farlo deve stare a casa».

Anche quei giocatori che hanno il cosiddetto “mal di pancia”?

«È legittimo aspirare al meglio ma, fino a quando si indossa la maglia della Salernitana si deve morire in campo per quella per rispetto alla società ed ai suoi tifosi».

Un derby sentito anche dalle tifoserie

«Spero di vedere un bel derby anche dal punto di vista ambientale. Due tifoserie stupende. Spero che tutto vada per il meglio ma sono certo che sarà così. Vorrei un derby ricco di emozioni»

Del tuo periodo salernitana sappiamo tutto. Che ricordi hai di Napoli?

«Arrivai in un momento particolare, ma i tifosi non ci fecero mai mancare il loro affetto. Questa cosa ci spinse ad andare avanti. Questo fu importante».

Di derby ne hai giocati ma quello…

«Lazzaro al 94’ chi se lo può dimenticare? Ho ancora dentro di me le immagini di Mimmo Botticella e Roberto Cardinale con le mani nei capelli. Il direttore Cannella in campo. Tra l’altro io ero vicino all’area ed avrei potuto far gol però ci pensò Lazzaro».

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«È un combattente perché sa interfacciarsi con il gruppo e ho l’impressione che lo seguano tutti. Ha la fortuna di aver smesso da poco e sa come si sta in uno spogliatoio. Io spero che il mercato dia giocatori che riescano ad integrarsi subito. Vorrei essere in campo anche io!»

La lotta salvezza è aperta

«Assolutamente. Ogni squadra può fare risultato dappertutto. Rispetto a due anni fa noto questo. La distanza è colmabile. Importante che la squadra ci creda sempre»

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