Home News Una Salernitana ordinata, combattiva e pungente tiene testa alla Juventus

Una Salernitana ordinata, combattiva e pungente tiene testa alla Juventus

Pierozzi giganteggia per l'intero match e sigla il gol del momentaneo vantaggio. Ottima prestazione di Fiorillo tra i pali. Sambia sforna la migliore gara del suo biennio salernitano. Coulibaly esibisce una copia più fedele del suo reale valore.

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FIORILLO 7: strozza in gola l’urlo di gioia di Vlahovic deviando sulla traversa il potente tiro scagliato dal centravanti juventino. Buon tempismo palesato in uscita in un paio di occasioni. Ancora determinante sull’incornata ravvicinata di Milik. Nulla può sul diagonale vincente di Rabiot.

PIEROZZI 7,5: combattivo e reattivo in fase difensiva nelle prime battute, si propone anche a destra con tiro finale che trova la parata comoda di Szczesny. E’ vivo e desideroso di mettersi in mostra, non molla mai in difesa, morde polpacci e caviglie e trova addirittura il gol di testa su corner. Una diga insuperabile, con le buone e le cattive dalle sue parti non lascia passare nessuno. Al minuto ottantatré dimostra che è umano anche lui in questa giornata e si lascia sorprendere dalla fuga di Iling Junior. Partita enorme.

FAZIO 6,5: immediatamente in difficoltà nella marcatura su Vlahovic, come testimonia l’eccessivo spazio che gli concede sul tiro che si stampa sulla traversa, complice l’ottimo intervento di Fiorillo. Poi, gradualmente sale di tono sul piano fisico e del presidio aereo dell’area di rigore ed è anche più reattivo ai venti metri. Inizio di ripresa importante, impensierisce la difesa bianconera sugli sviluppi di un corner ed è abile anche in una chiusura preventiva. Nel finale è in vera trans agonistica da ventenne, svettando efficacemente di testa in area e chiudendo in tackle lateralmente. Mezzo voto in meno per quell’ultimo pallone che passa troppo facilmente nei sedici metri e raggiunge Rabiot che sigla il pari definitivo.

PIROLA 6,5: concentrato, cattivo e aggressivo, concede quasi nulla sul centrosinistra della retroguardia. Un tackle a spazzare il pallone nel cuore dell’area e una testata provvidenziale a deviare lo stesso in angolo confermano la sua feroce applicazione durata novanta minuti. Mezzo voto in meno anche per lui che avrebbe dovuto presidiare meglio il cuore dell’area e il palo nei pressi del quale era appostato Rabiot.

SAMBIA 7: primo tempo importante in entrambe le fasi di gioco. Concede poco a Cambiaso e McKennie, anzi è lui ad attaccarli spesso con qualità quando il pallone arriva sull’out sinistro. Dal suo piede parte la precisa traiettoria trasformata in gol da Pierozzi. Impegna severamente Szczesny su un’insidiosa punizione calciata dai venticinque metri. Deciso, pugnace e intraprendente nell’uno contro uno anche in avvio di ripresa, anche se pecca di egoismo nel tentare un assolo su un promettente contropiede iniziato da Tchaouna. Iling Junior è cliente ostico, lo soffre un po’ ma gli resta attaccato e non gli concede troppo. Migliore gara del suo biennio in maglia granata. 91′ PELLEGRINO S.V.

COULIBALY 6,5: da un suo disimpegno difettoso viene innescata la ripartenza bianconera che si conclude con la traversa di Vlahovic. Pochi minuti più tardi si lascia ancora rubare un pallone comodo da Rabiot e mette nuovamente a rischio la sua difesa. Quando si tratta di battagliare sui palloni vacanti a metà campo va molto meglio, come testimoniano i due rubati a Rabiot e Vlahovic che valgono due falli di frustrazione puniti con il cartellino giallo. Lavoro di sostanza che assicura anche nella ripresa al cospetto del forcing juventino. Nel finale supporta i suoi con il gioco aereo nei sedici metri ed effettuando determinanti raddoppi sul centrodestra. Ancora straripante nel finale, quando ruba palloni e riparte. Roccia impenetrabile che fa dimenticare i due svarioni iniziali.

BASIC 6: gara di grande temperamento, quando infuria la mischia non si sottrae mai dalla battaglia e riesce a sbrogliare un paio di situazioni, impedendo alla Juve di distendersi in avanti. Stesso copione nella ripresa, dove c’è bisogno di far legna il suo dinamismo e la sua struttura fisica sono sempre presenti. Una gara generosa e importante, ma carente nei due episodi finali. Quando si lascia beffare da Rabiot e, soprattutto, quando sbaglia di rimessa un rigore in movimento. Ma punirlo con l’insufficienza sarebbe operazione troppo ingenerosa.

VIGNATO 6: conquista palla, strappa ma poi pecca di egoismo tentando un tiro velleitario invece di servire il libero Ikwuemesi a destra. Ancora egoista pochi minuti dopo, quando ha ancora campo per ripartire insieme a Tchaouna e Ikwuemesi ma tenta un assolo che viene stoppato da Bremer. Però in fase di non possesso, pur non essendo una caratteristica rilevante del suo repertorio calcistico, non smette mai di dare una mano al centrocampo e alla retroguardia. In questo senso, un suo ripiegamento ad inizio ripresa impedisce a Chiesa di ripartire. Stremato e afflitto da qualche problema fisico, lascia il campo a 68′ LEGOWSKI 6: ha il compito di controllare le sortite offensive di Gatti e dare una mano in fase di raddoppio a Sambia. Compito che svolge diligentemente, resta invece da migliorare il suo apporto in fase di costruzione. Prova a trovare la porta bianconera con un tiro al volo dai diciotto metri ma la palla supera la traversa.

ZANOLI 6,5: bada soprattutto a contenere le folate di Kostic sulla fascia sinistra e a dare una mano ai tre centrali in fase passiva. Lavoro svolto con dedizione e disciplina tattica. Poche le sortite in avanti, sempre pugnace e disciplinato il suo contributo in fase difensiva anche nei secondi quarantacinque minuti. 90′ PASALIDIS S.V.

TCHAOUNA 6,5: si accende a sprazzi e cerca sempre di tirare fuori dal cilindro la giocata importante, come l’ottimo assist servito a Ikwuemesi che sbaglia il primo controllo e non realizza la seconda rete. Ad inizio ripresa prova a sorprendere la difesa di casa con uno dei suoi tagli con tiro, ma la conclusione si perde alta sulla traversa. Con Vignato fuori per infortunio, torna a dar manforte in difesa e sventa una pericolosa incursione dei calciatori di casa. Si sacrifica molto in fase difensiva, perché nella ripresa la Juve attacca senza soluzione di continuità e le chance per ripartire sono occasionali.

IKWUEMESI 5,5: dopo pochi secondi tenta una giocata d’istinto, stoppa di petto e calcia verso la porta bianconera ma il pallone si perde sul fondo. Pochi minuti dopo lavora bene di sponda di testa ma non c’è nessuno al centro dell’area bianconera a raccogliere il suo assist. La partita è voluminosa e generosa sul piano fisico, come testimonia la punizione guadagnata e calciata pericolosamente da Sambia. Gara che poteva essere impreziosita dal gol ma gestisce male l’ottimo assist servito da Tchaouna e consente a Szczesny di salvarsi quando sembrava ormai battuto. Nella ripresa, la Juve preme senza soluzione di continuità, lui fa fatica a restare nel match. 73′ KASTANOS 6: ha il compito di aiutare la squadra a gestire il pallone per limitare l’intensità del forcing bianconero. Compito sostanzialmente rispettato.

ALL. COLANTUONO 6,5: presenta in campo una squadra compatta in fase difensiva ma sempre pronta a proporsi di rimessa e a scavallare anche sugli esterni, soprattutto con le incursioni di Sambia a sinistra. I suoi uomini, considerato l’avversario, concedono poco, tengono il campo con ordine, tenacia e discreta personalità anche nel secondo tempo, quando la Juve pigia il piede sull’acceleratore ma viene contenuta orgogliosamente. Nel finale, dopo il pari di Rabiot, Basic, al culmine di un’interessante azione di rimessa, potrebbe regalare la vittoria alla squadra ma calcia oltre la traversa. I due cambi nel recupero, forse, generano un po’ di confusione nella retroguardia che, pur soffrendo, stava reggendo positivamente.