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Taccuino avversario – Mattioli (LoSpallino.com): “SPAL da vertice, così come la Salernitana. Contrario alla multiproprietà quando…”

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Domani la Salernitana sarà di scena al “Paolo Mazza” di Ferrara per sfidare la SPAL nell’anticipo della 7/a giornata di Serie B 2020/2021. Vediamo come sta procedendo la vigilia in casa ferrarese, chiedendo lumi al collega Francesco Mattioli, giornalista della testata LoSpallino.com

Ciao Francesco. Allora, la SPAL in B dopo una retrocessione. Come sta reagendo l’ambiente di Ferrara?

Tutto sommato, bene. L’imperativo è quello di cancellare la passata stagione, a dir poco disastrosa. Fare peggio credo sia impossibile. Ovvio che comunque un po’ di amaro in bocca ci sia perché dopo tre anni in Serie A ci si abitua ad altri tipi di palcoscenici. Come al solito poi il tifo che caratterizza la città di Ferrara tende a dividersi in due schieramenti contrapposti: c’è chi rimpiange le partite contro i cosiddetti squadroni e chi invece è più pragmatico e non dimentica l’ultima quindicina d’anni che la SPAL ha trascorso nei meandri della Serie C e D. Difficile dare torto a qualcuno, hanno ragione entrambi”.

Quali sono le aspettative attorno alla SPAL? Risalire subito o sarebbe considerato soddisfacente anche l’approdo ai playoff?

Credo che l’obiettivo sia quello di tentare di risalire immediatamente in Serie A. Preso atto del fatto che vincere un campionato difficile e lungo come quello di Serie B, la promozione può arrivare anche attraverso i play-off, direi traguardo minimo per non giudicare la stagione della SPAL deludente”.

In sede di mercato, si poteva fare qualcosina in più secondo te?

Sì, se Zamuner fosse riuscito a vendere qualcuno della caterva di giocatori con una situazione contrattuale molto pesante che si è ritrovato tra le mani una volta tornato a Ferrara. Ha fatto il possibile, senza cessioni era impensabile acquistare altri calciatori. Grasso che cola la permanenza di Berisha, portiere di altra categoria che da solo garantisce diversi punti in più in classifica. Manca sicuro un’altra punta, così come forse un centrocampista tignoso e dinamico, che preferisca la clava al fioretto. I giovani arrivati in prestito per ora rimangono un punto interrogativo: alcuni stanno già dimostrando un buon potenziale sul quale lavorare, altri meno. A conti fatti, comunque, la rosa della SPAL è competitiva e può tranquillamente ambire alla promozione, bisogna vedere se tutti riescono a calarsi nella mentalità di scendere in campo con l’elmetto in testa”.

Come giudichi la Salernitana?

Una squadra forte con una rosa profonda, allenata da un tecnico preparato e che di promozioni se ne intende come Castori. Sicuro ambisce alla Serie A, rimarrei sorpreso se non facesse un campionato di vertice”.

Che partita ti aspetti di vedere venerdì?

Abbastanza bloccata, almeno che la SPAL non riesca ad aggredire alta i portatori di palla della Salernitana per recuperare il possesso vicino all’area avversaria e rendersi pericolosa con la qualità degli avanti. La formazione guidata da Marino fatica ancora ad imporre il suo gioco e se non si adegua all’intensità che tipicamente distingue le squadre di Castori rischia di soffrire parecchio”.

Questione multiproprietà. Nonostante l’avvio incoraggiante, la maggior parte dell’ambiente della tifoseria granata permane nel suo stato di contestazione perché si teme di rivivere lo stesso copione degli ultimi 5 anni: partenza forte poi flessione. Per molti “voluta” perché in A non si può andare. Ritieni giusto questo pensiero? In generale, pensi che la multiproprietà possa “falsare” i tornei?

A pensare male il più delle volte ci si prende. Al di là delle teorie complottistiche che faticano ad affascinarmi sono abbastanza d’accordo con chi contesta la multiproprietà nel calcio: non tanto per l’impossibilità di ottenere determinati risultati o di avere soddisfazioni sportive, quanto piuttosto per il lato oscuro del calcio che lasciano trasparire: quando i bilanci sono più preponderanti del campo e del gioco, non va bene. Se c’è un progetto, ok, ma se le società satellite servono solo per svolgere operazioni dalla dubbia trasparenza, no, grazie”.

Quanto peserà l’assenza di Castro?

Tanto, se non addirittura tantissimo: era tra i più in forma in questo periodo e l’unico che ha dimostrato di poter accendere la luce nel reparto offensivo della SPAL. Fuori categoria anche, come Berisha. Ha iniziato la stagione come aveva chiuso la scorsa: male; poi però ha preso per mani i biancazzurri”.

Un giocatore potenzialmente decisivo per parte.

Valoti da una parte, Tutino dall’altra. Anche se penso che sarà tutto il pacchetto difensivo delle due squadre ad essere decisivo”.