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La passione di Salerno ora più che mai merita risposte e rispetto!

La squadra è in vetta ed i patron devono uscire allo scoperto e scoprire le carte

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lotito
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La Salernitana ha vinto a Cosenza e si è presa il primato così come avevamo auspicato alla vigilia.

Fabrizio Castori ha saputo fare bene la sua parte, disseminando indizi che hanno messo fuori strada il giovane collega, Occhiuzzi, certo di affrontare una Salernitana col solito 4-4-2 e sorpreso dal 3-5-2 scelto dal suo più scafato collega.

La vittoria della Salernitana è stata figlia della sagace impostazione tattica del suo allenatore e dei colpi dei due calciatori più talentuosi, Anderson e Tutino.

Respingere gli assalti di un Cosenza spuntato non era un’impresa titanica, ma le accelerazioni dei piccoletti silani avevano fatto male al Frosinone solo pochi giorni prima, per cui aver ridotto al minimo i pericoli è senza dubbio un merito di Mantovani (che bello rivederlo finalmente in campo in una gara di campionato!) e compagni.

Castori è ora più che mai sulle orme di Delio Rossi, almeno per quanto riguarda il percorso che sta facendo con la sua squadra e per la posizione raggiunta in classifica. Come avevamo sottolineato nell’editoriale di ieri, la Salernitana aveva l’occasione di tornare da sola in vetta alla serie B a distanza di quasi un quarto di secolo dall’ultima volta. Missione compiuta secondo i canoni ed i dogmi del calcio pratico e spartano di Castori.

Salerno e la tifoseria granata fanno solo finta di non pensarci, restano prudenti, magari scettici, ma alzi la mano chi sotto sotto non speri che la storia possa ripetersi.

Ci sono squadre più attrezzate, almeno sulla carta, rispetto alla Salernitana che ieri è stata rivoltata saggiamente da Castori come un calzino per far fronte all’assenza di Lopez, ma il carattere dei granata è un’arma in più.

Tuttavia, la circostanza, con tutto il rispetto per l’impegno e la professionalità dell’uruguagio, che il tecnico abbia dovuto cambiare così radicalmente pelle alla squadra per la sua assenza deve far riflettere chi di dovere.

Sprovvista di una alternativa di ruolo a sinistra (nemmeno Veseli, assente a sua volta, lo è perchè è un centrale che si adatta alla fascia senza avere i cromosomi del cavallo di razza) ed in fondo nemmeno di un alter ego a destra di Casasola, la rosa granata può e deve ancora essere rimpolpata e migliorata quando sarà il momento. Ora ci sono altre partite dure e ravvicinate da affrontare con le pedine a disposizione e sarà fondamentale rimpinguare il bottino di punti per poter essere ancora lassù alla sosta del campionato.

Ora più che mai, alla luce del primato solitario in classifica, ci sentiamo di dire che Salerno ed i suoi tifosi meritino non solo rispetto ma anche e soprattutto risposte da parte della proprietà. C’è la reale intenzione di puntare alla promozione, come ha dichiarato ieri sera Tutino? C’è la volontà di rinforzare la rosa in modo che in primavera si possa essere ancora in corsa per l’obiettivo?

E c’è la disponibilità, soprattutto, a prendere in considerazione, laddove dalla Figc non dovessero arrivare aperture sul tema multiproprietà, l’ipotesi di passare ad altri il testimone per non negare ancora una volta a Salerno il diritto di sognare e la possibilità di vincere?

Se sabato i patron dovessero fare capolino all’Arechi per la gara d’alta quota col Cittadella del diesse Marchetti, uno che monta e smonta le squadre senza mai lasciare in rosso i conti del club e senza perdere di vista i piani alti della classifica, sarebbe bello, opportuno e doveroso da parte loro trovare il tempo per fermarsi cinque minuti in sala stampa e chiarire questo punto.

La Salernitana è prima in classifica dopo nove giornate. La strada è ancora lunga, ma l’importante è capire quale rotta si voglia seguire nella stanza dei bottoni.

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