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CHIACCHIERE… TALVOLTA, MEGLIO MANGIARLE

Viene un momento in cui le chiacchiere ti pressano, la realtà irrompe, le richieste pratiche e concrete incrinano la luce dell’anima e tutto si riduce a un meschino gioco di cause ed effetti.

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Tempo di lettura: 4 minuti

La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.

(Mahatma Gandhi)

Uscenti dalla settimana legata al Carnevale, quella di cui si dice che “ogni scherzo vale”…ci ritroviamo oggi a desiderare, che lo scherzo del destino che Domenica scorsa ha gelato i cuori, anche, della redazione di Solosalerno.it, possa ancora essere smentito, possa, ancora, essere un brutto sogno dal quale sia possibile svegliarsi.

Potevano essere giornate come tante altre, le ultime trascorse, invece, sono state terribilmente complicate. Ad oggi, si registra una settimana precisa da quel terribile messaggio che, tutt’altro è stato fuorché un buongiorno. Sono giunte, inattese, parole che spegnevano per sempre la speranza di poter rivedere e riabbracciare il dolce amico Massimo Amatino Grisi. Un’assenza che ha pesato e che continuerà ad essere un fardello imponente per tutti coloro che lo hanno conosciuto ed, inevitabilmente, voluto bene.

La voglia di scrivere, qualunque cosa, è cessata per giorni, ma, Massimo non avrebbe ammesso nemmeno mezza battuta d’arresto, per cui, si riprende a pieno ritmo e regime tutto quello che faceva parte, anche, del suo mondo.

La rubrica dedicata all’ambito culinario l’ha sempre apprezzata fortemente. Era un intenditore del buon cibo. Ecco perché, questa parentesi, oggi più che mai, è dedicata a lui. Lui che ogni Domenica aspettava con trepidazione la novità gastronomica proposta, lui che non attendeva altro che la fine di questo terribile periodo pandemico, per poter organizzare una bella tavolata che ci vedesse tutti, allegramente, riuniti per ridere e mangiare assieme.

Il corso della vita, purtroppo, a volte troppo prematuramente, prevede che tutto abbia un inizio ed una fine, ma, tu Massimo… continuerai a vivere in noi e con noi, nelle nostre parole, nelle nostre giornate, nel nostro tempo.

Di chiacchiere continueremo a farne, in una versione rivisitata, introspettiva e perché no, anche, pratica!

Ecco perché la proposta di oggi, sarà proprio quella del dolce “carnevalesco” per eccellenza: LE CHIACCHIERE!

In alcuni casi è meglio mangiarle che diffonderle con gli strumenti che abbiamo a disposizione, talvolta, “le chiacchiere” – chiamate così in accezione non del tutto positiva, diversamente rispetto a quanto se ne dica delle “parole”- possono risultare inopportune e vuote.

Per cui, oggi, condividerò con gli appassionati ed affezionati lettori la ricetta di questo fragrante dolce che, può essere gustato tutte le volte che se ne ha voglia, al di là, del periodo specifico.

Non è bello incastrarsi negli schemi, molto spesso, è necessario romperli per sentirsi veramente bene, vivi e liberi di essere.

CHIACCHIERE FRITTE

Ingredienti

– 250 g Farina
– 60 ml Vino bianco
– 25 g Burro fuso
– 25 g Zucchero
– 25 ml Limoncello (o liquore all’anice)
– 1 Uovo medio
Scorza di mezzo limone (non trattato)
– 1 pizzico Sale
– 1 litro Olio di semi di arachide (per friggere)
Zucchero a velo (per decorare)

PREPARAZIONE

  • Per realizzare le Chiacchiere fritte napoletane, partite dal burro, fondetelo e lasciatelo raffreddare.
  • Mettete in una scodella la farina e lo zucchero a fontana, create una cavità al centro, e unite l’uovo, il vino bianco, il limoncello, il burro fuso raffreddato, la scorza di limone grattugiata e il pizzico di sale.
  • Con una forchetta, iniziate a sbattere i componenti liquidi e l’uovo, in modo da incorporare pian piano la farina. Quando saranno assorbiti, lavorate con le mani sulla spianatoia, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
  • Se utilizzate la planetaria, mettete tutti gli ingredienti nella ciotola e lavorate il tutto con la frusta K o a foglia. In pochi minuti avrete ottenuto il vostro panetto.
  • Formate una palla e avvolgetela con la pellicola trasparente. Lasciatela riposare a temperatura ambiente per 30 minuti.
  • Trascorso il tempo, potete iniziare a scaldare l’olio per la frittura. Prelevate una piccola porzione di impasto (un po’ meno di 1/4). Appiattitela con le mani e infarinatela. Inseritela nella macchina sfogliatrice partendo dalla tacca più larga fino alla penultima. Otterrete una sfoglia sottilissima. Potete tirare la sfoglia anche un mattarello, anche, se non vi verrà mai così sottile come con la nonna papera.
  • Ritagliate dei rettangoli 10 x 5 cm, utilizzando una rotella dentellata. Create 1 o 2 solchi al centro e le vostre chiacchiere napoletane sono pronte per essere fritte.
  • COTTURA:

Quando la temperatura dell’olio sarà sui 160°C, potete friggere 2-3 pezzi alla volta, irrorando con l’olio, a cucchiaiate, la superficie delle chiacchiere, in modo da avere una cottura uniforme. Appena dorate da entrambi i lati, potete estrarle con una schiumarola.

Appoggiate man mano le chiacchiere fritte su della carta da cucina, per assorbire l’olio in eccesso. Continuate così fino ad esaurimento dell’impasto.

  • Una volta che le vostre Chiacchiere fritte napoletane saranno pronte, decoratele con lo zucchero a velo.
  • CONSERVAZIONE:

Dato che le Chiacchiere sono croccanti, rimangono perfette a lungo (anche 3-4 giorni). Vi basterà metterle su un vassoio e poi coprirle con della carta stagnola.

Se avete fatto l’impasto e non potete più preparare le vostre Chiacchiere fritte, potete conservarlo in frigorifero, avvolto nella pellicola trasparente per 1 giorno. Se invece volete preparare le chiacchiere in anticipo e friggerle in un secondo momento, potete fare così: rivestite una teglia di carta da forno e appoggiate le varie forme in unico strato, poi un foglio di carta da forno e un altro strato di carta da forno e via così. Coprite il tutto con un canovaccio pulito o con della pellicola trasparente e riponete in frigorifero (anche a temperatura ambiente, se non avete posto). Il giorno dopo potete friggere in un attimo e avrete delle chiacchiere fritte piene di bolle, lo sbalzo termico aiuta a generarle.

Buona Domenica e buon pranzo a tutti!

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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