Penso alla prima nota, perché al derby genovese spetta comporre la melodia.
Un turno pieno zeppo di insidie, e di certezze che non smettono di sgretolarsi, mentre il titolo di campioni d’inverno lentamente si avvicina.
Guai “extra campo” per la sponda blucerchiata che non naviga in un mare calmo, ma la città si infiamma e il derby azzera tutto.
Al “Franchi” il ritorno di un Re che verrà adorato per sempre, in un’atmosfera che continua a stendere veli bui, sul futuro granata che appare tutt’altro che felice.
Salerno chiede chiarezza, per far sì che l’onda granata travolga tutti.
Dopo troppo anni, ecco che la Signora torna in Laguna, fresca di un primo posto in Europa che carica a pallettoni i bianconeri di Allegri.
Diavoli in trasferta sul suolo bianconero, lì dove una panchina ha un nuovo volto, perché Gotti paga e saluta il Friuli con tanta amarezza.
Il “lunch match” serve un incrocio che rimanda nuovamente al passato, perché Sinisa non dimentica, che una parte del suo cuore sarà per sempre granata.
Adrenalina pura dalle parti del Bentegodi, ma dopo la rimonta sui lagunari, è il momento di lanciare la sfida ad una Dea ferita dal “Sottomarino Giallo”.
Spalletti carica e pretende una reazione, perché contro l’Empoli sarà vietato fallire.
Assenze pesanti in casa Napoli, ma guai a pronunciare la parola “alibi”, perché lassù ci sono squadre che non fanno sconti a nessuno.
Mina vagante mai, perché ormai da anni, il Sassuolo dimostra di non porsi limiti, contro una Lazio a caccia di una vittoria in trasferta.
Due poli opposti, a “San Siro” cori nerazzurri pronti ad impensierire l’ex di turno, poiché Mazzarri tenterà in ogni modo di fare lo scherzetto.
Chiude il cerchio l’Olimpico di Roma, sarà strano ma bello vedere un altro abbraccio speciale, tra due eroi che il popolo nerazzurro conosce molto bene.