Home Editoriale Sabatini: «La salvezza è l’obiettivo della mia vita»

Sabatini: «La salvezza è l’obiettivo della mia vita»

Il direttore sportivo dei granata è consapevole che, nonostante l'amaro pareggio di questa sera, la Salernitana continuerà a dire la propria durante gli ultimi 180 minuti dell'attuale stagione calcistica.

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A 180′ minuti dal triplice fischio della stagione corrente, la Salernitana continua la sua corsa sfrenata verso la salvezza. Con il Cagliari i granata hanno sfiorato l’impresa, gli ultimi 60 secondi del match hanno negato i tre punti alla compagine di Nicola. La squadra di casa ha difeso l’1 a 0 con ardore, sacrificio e coraggio, ma non è bastato. Le difficoltà si sono sviluppate soprattutto con le palle inattive, difatti, il gol del pareggio è nato da un calcio d’angolo. Il risultato ha lasciato tanto amaro in bocca, specialmente, in Walter Sabatini. Infatti, al termine dell’incontro dell’Arechi, il direttore sportivo ha palesato la parziale delusione per l’epilogo della gara contro i sardi.

È maggiore la delusione per come è arrivato il pareggio oppure il punto guadagnato le risulta comunque soddisfacente per la corsa salvezza?

«Non sono soddisfatto del pari, c’è delusione ma primeggia la consapevolezza del nostro essere ancora in vita, siamo in corsa per un obiettivo, in una stagione in cui eravamo stati dati per spacciati. Eravamo una squadra retrocessa al 93%, il 7% ce lo siamo e ce lo stiamo giocando fino alla fine. Avremmo, questa sera, quasi potuto chiudere questa vicenda. C’è amarezza per non esserci riusciti, ma abbiamo una settimana a disposizione per preparare un’altra gara fondamentale. Avere sette giorni a disposizione sarà un toccasana. Andremo a giocare ad Empoli, contro una squadra che gioca il mio calcio da serie A italiana. Siamo preoccupati per questo avversario, però, ci andremo e faremo la nostra partita. Non ci interessano i risultati degli altri, siamo artefici del nostro destino. In questi mesi abbiamo lavorato duramente, con fede. Siamo pronti a superare l’incidente di questa sera».

Quanto è cambiata la percezione della squadra nei riguardi delle proprie potenzialità?

«La squadra si sta affermando nel migliore dei modi perchè sta avendo a disposizione il tempo, quello che è mancato nelle battute iniziali. Abbiamo dovuto sopportare gravi critiche dopo il mercato di Gennaio. I calciatori hanno, invece, saputo rispondere alla grande. Si sono amalgamati e stanno venendo fuori tutte le caratteristiche che noi sapevamo potessero fare la differenza. Il gol di stasera ci dispiace, ma noi siamo reduci da qualcosa di molto più grave di questo pareggio, eravamo alle soglie di una retrocessione conclamata. Quindi, poter parlare ancora di salvezza, è un privilegio per tutti. Ce la faremo. Abbiamo un allenatore fortissimo, una grande società, poi, ci sono io che non sono l’ultimo arrivato. Ce la faremo con le nostre forze».

Le intuizione che ha avuto durante il mercato di Gennaio si stanno rivelando giuste, ne deve essere felice…

«Non me ne frega niente della gratificazione personale, voglio solo che la Salernitana si salvi. Lo voglio per questa gente, per la società. Questo è l’obiettivo della mia vita».

Questi giocatori hanno trovato una condizione psico-fisica eccezionale negli ultimi mesi…

«Lavorano in grande sincronia. C’è integrazione nei ruoli. Stiamo compiendo un miracolo, al di là dell’incidente di stasera. Se non vogliamo definirlo miracolo, possiamo affermare con convinzione che stiamo facendo un’impresa. Siamo molto orgogliosi. Sappiamo che non è finita. Andremo ad Empoli dall’amico Andreazzoli, che domenica sarà un nemico. Vuol giocar bene e vincere come è giusto che sia. Esprimono un bel calcio, le squadre che giocano bene, ci stimolano ulteriormente».

Quanto è lievitato il suo 7%?

«Continua ad essere tale, se avessimo vinto stasera saremmo passati all’8%. Intanto, vorrei scusarmi, mi sono reso conto di avere la camicia tutta sbottonata. Devo rimproverare la mia responsabile d’immagine. Sono un bifolco, sono impresentabile. Chiedo scusa.»

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!