Home Editoriale Il Castellani ha inviato un messaggio di lealtà sportiva. Il calcio resti...

Il Castellani ha inviato un messaggio di lealtà sportiva. Il calcio resti credibile e non mortifichi la passione dei tifosi

Nonostante la salvezza raggiunta con largo anticipo, la squadra di Andreazzoli non ha fatto sconti alla Salernitana. Comportamento che ha onorato il calcio e lasciato al terreno di gioco il compito di decretare i reali valori tecnici. Oggi, altre fondamentali partite dovranno garantire la stessa pulizia morale e contribuire a rendere questo sport finalmente libero da sospetti. Lo chiedono le migliaia di tifosi salernitani che hanno invaso pacificamente Empoli ed i milioni di appassionati che desiderano ancora nutrire la loro passione per il pallone che rotola sul prato verde.

2107
0
Tempo di lettura: 3 minuti

L’obiettivo granata di giornata, tutt’altro che scontato, era vincere ad Empoli e restare artefici del proprio destino.
Nicola e i suoi ragazzi, cotti a puntino da un mese estenuante dal punto di vista mentale e fisico, pur supportati da un pubblico al seguito ancora una volta straordinario, sono scesi in campo decisamente contratti, rischiando a lungo di uscire a mani vuote dal Castellani, per poi divorare le stesse estremità superiori dopo l’errore dal dischetto di Perotti.

Inutile soffermarsi sull’opportunità di far calciare il rigore all’ex romanista, invece di affidare la sfera ad un Bonazzoli gasato dalla doppia cifra e autore della splendida rovesciata che aveva rimesso in parità il risultato. Con i ‘se’ ed i ‘ma’ non si è mai realizzata la storia, e sarebbe oltremodo ingeneroso scaraventare la legittima delusione intrisa di preoccupazioni sulle spalle di un professionista serio e abbracciato alla causa granata come Perotti. Le sue lacrime a fine partita mostrano il ‘dramma’ di un uomo che, dopo una carriera importante, avverte il peso di un momento negativo per se stesso e i colleghi di avventura.

L’Empoli è una di quelle squadre che mal si conciliano con la necessità di tirare il fiato, perché fa circolare il pallone velocemente, sfrutta con continuità le linee di passaggio verticali (devastante l’asse Asllani-Verre), attacca gli spazi con più uomini e fa del dinamismo qualitativo una delle sue caratteristiche peculiari.

Alla Salernitana sono mancati il fosforo flemmatico e l’acume tattico di Bohinen, gli strappi di un Ederson chiaramente affaticato e quelli di un Lassana Coulibaly ‘costretto’ a giocare da frangiflutti, con risultati modesti, davanti alla difesa. Difficoltà atletiche palesate anche da un Mazzocchi meno brillante e reattivo del solito e un Verdi impegnato vanamente ad emergere senza il supporto del collettivo.

I ragazzi di Nicola hanno provato a far valere soprattutto la loro fisicità sulle palle inattive, mentre sono rimasti latitanti la fluidità del palleggio e la ricerca senza palla della trequarti rivale, tematiche tattiche ammirate con discreta assiduità nelle ultime prestazioni. Nonostante ciò ed un Empoli sempre pronto a ripartire per far male, Bonazzoli e compagni sono riusciti a trovare gli episodi in grado di facilitare la conquista dei tre punti, però hanno incontrato sulla loro strada un Vicario quasi insuperabile.

La compagine diretta da Andreazzoli ha fatto, come è giusto che sia, il suo dovere fino in fondo. Non ha mai rinunciato ad approfittare della difficoltà palesata dalla Salernitana a chiudere le traiettorie di passaggio verticali che hanno spesso mandato in tilt le linee di difesa e centrocampo. Vicari, che ha dedicato a fine gara un pensiero affettuoso ai colleghi del Cagliari (squadra che detiene la proprietà del suo cartellino) ha parato l’impossibile, Romagnoli e Luperto sono stati concentrati per l’intero match, sulle fasce Stojanovic e Parisi hanno spinto e difeso molto. Cutrone ha fatto gol e colpito un palo, Verre, Bajrami, Bandinelli, Asllani e Zurkowski hanno costruito, spinto e sono arrivati pericolosamente al tiro in diverse occasioni. La Mantia, ad un secondo dal fischio di chiusura, ha sfiorato la rete del successo con una rovesciata intrisa di determinazione, Sepe è stato portentoso in due circostanze.
Partita nitida, vera, scevra da qualsiasi tipo di sospetto, giocata con intensità dai padroni di casa, che hanno onorato fino in fondo l’impegno e il campionato.

Altro errore da non commettere, per troppo amore ed eccessivo coinvolgimento emotivo, è sdoganare rimpianti per i punti ‘persi’ nelle gare contro Atalanta e Cagliari, che si aggiungono all’amarezza per il penalty fallito contro l’Empoli. In precedenza, infatti, Fazio e compagni hanno sbancato Udine quando la gara era ormai agli sgoccioli, così come nei minuti finali delle due contese sono riusciti a spuntarla con Fiorentina e Venezia, dopo aver subito il pareggio e con le avversarie che sembrano avere qualcosa in più da spendere nelle battute conclusive.

La giornata odierna, con le attenzioni dell’Italia pallonara focalizzate su alcune partite cruciali per il destino del campionato, ci dirà se il calcio sarà ancora uno sport credibile e degno di essere vissuto con passione o genuinità, come è accaduto al Castellani, oppure se risulterà più salubre occupare i week end futuri facendo altro.

La Salernitana è ancora pienamente in corsa per la conquista della salvezza. Certezza suggerita dalla notevole differenza tecnica esistente tra le squadre che incroceranno muscoli, spade e fioretti.