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I segnali di una giornata bollente, recepiti in modo chiaro da chi pensava a risultati scontati.

Sono messaggi pieni di cuore e di chi sa soffrire, perché è questo ciò che serve per diventare grandi.

La forza della Lazio che sfrutta un errore difensivo avversario, consentendo il volo dell’aquila su un Olimpico biancoceleste.

Felipe Anderson con la corona di Roma, autore di un gol pesante che vale più di una semplice vittoria.

Vittoria ritrovata dopo un periodo complicatissimo, perché dalle parti di Torino sembrava quasi una sensazione sconosciuta ultimamente.

Felipe Anderson esulta dopo il gol nel derby (Calciomercato.com)

Proprio in una calda partita, contro gli acerrimi rivali che sembravano più rodati, la Juventus batte i nerazzurri di Inzaghi.

Kostic in versione uomo assist, per i gol di Rabiot e Fagioli, nella serata che genera sorrisi tutti bianconeri.

Tornando all’inizio però, la giornata inizia con un “botta e risposta”, nel feudo friulano con i gol di Colombo e Beto.

Stesso copione ma con due gol in più, sul terreno dell’Arechi dove nascono i rimpianti.

I colpi di Piatek e la reazione di Okereke, il vantaggio di Coulibaly e il pareggio di Ciofani, per un 2 a 2 che rende felice solo i grigiorossi.

Di misura Baldanzi in terra empolese, una vittoria di “corto muso” sui neroverdi costretti alla resa.

La Juventus vince all’Allianz Stadium contro l’Inter (Corriere.it)

Medesimi risultati su campi separati da pochi chilometri, perché a Bergamo e Milano il tabellone recita lo stesso copione.

Non basta il ritmo atalantino per placare il Napoli, corsaro al Gewiss Stadium per una vittoria fondamentale.

A Theo Hernandez risponde l’ex Daniel Maldini, oscurato dalla magia di un gesto favoloso, di un campione francese che non fa più notizia: “Olivier Giroud”.

Cerchio chiuso da Bologna, Monza e Fiorentina, tra casa e trasferta con i 3 punti nel proprio bottino.

In rimonta i rossoblù con tanto cuore, su un Torino che non gestisce e incassa la severa punizione.

Vittoria monzese macchiata dalle lacrime di Sensi, perché il calcio a diventa troppo crudele e punisce in modo inspiegabile.

Viola in chiusura per uno 0 a 2 a Marassi, grazie alle firme di Bonaventura e Milenkovic.

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