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Fatali sconfitte e stravaganti vittorie in questo diciottesimo turno di serie A, pieno zeppo di gol e di allenatori costretti a salutare le proprie panchine.

Lo scontro diretto del “Maradona” va oltre le aspettative, perché la magia del Napoli riesce a conciliare concretezza e bel gioco.

Una macchina perfetta che funziona a meraviglia, in una serata che dalle parti di Napoli non dimenticheranno mai.

La Juventus reagisce dopo i gol di Osimhen e Kvaratskhelia, grazie ad una sponda dell’ex Milik per “El Fideo” Di Maria.

A valanga gli azzurri fino al quinto gol, consegnando al “Maradona” un’ulteriore certezza nel cammino verso il tricolore.

Un Napoli a valanga sulla Juventus di Allegri (CalcioNapoli24)

Fatale per Alvini la sconfitta interna con il Monza di Palladino, perché nonostante ottimi principi di gioco, l’ambiente grigiorosso necessita di una scossa importante.

Nonostante lo svantaggio in terra Salentina, il Milan ruggisce e agguanta un pareggio che rende meno amara la trasferta.

Da 2 a 0 a 2 a 2, con Leao che suona la carica e Calabria che firma il pari, con un rammarico grande che promette subito vendetta.

Dalle parti di Milano però, il solito Lautaro Martinez firma e trascina la sua Inter, in una salda posizione Champions che rende felice il proprio allenatore.

Inizio shock per i laziali al “Mapei”, perché l’infortunio di Immobile rovina i piani di mister Sarri.

Nonostante l’ostacolo però, la squadra dell’allenatore toscano non si fa intimorire, firmando uno 0 a 2 grazie a Zaccagni e Felipe Anderson.

Dopo la gioia però, ecco l’ennesimo dolore in campionato, poiché N’Zola cancella in parte la gioia di San Siro.

Un Toro spiazzato e da rivedere, a tratti eroico e a tratti ridimensionato, costretto a cedere i tre punti agli aquilotti spezzini.

Dybala festeggia la doppietta alla viola (LaRoma24.it)

In rimonta e con grande cuore, i ragazzi di Thiago Motta capaci di rimontare alla “Dacia Arena” sull’Udinese di Sottil.

Beto illude, Nicola Sansone suona la carica, mentre Posch chiude i discorsi a dieci dalla fine.

Bergamo, tanti gol e una panchina bollente, un mix fatale dal sapore dolce e amaro da dividere tra due fazioni.

Atalanta a valanga, otto gol inflitti al portiere Ochoa in versione pietrificata, perché un risultato del genere è davvero al limite del possibile.

Un passivo pesante che allontana Davide Nicola dalla casa granata, un dolore forte ma ahimè inevitabile, per ridare entusiasmo ad una squadra troppo spenta.

Allora la favola dello scorso anno non si cancella, per sempre nella storia della Salernitana, come l’uomo delle imprese impossibili.

Duetto che incanta Roma giallorossa, perché Tammy Abraham e Paulo Dybala dimostrano di avere un’intesa magica.

Doppio assist dell’inglese per la Joya argentina, micidiali insieme per stendere la Fiorentina di Italiano.

Chiude il cerchio una pazza partita al Castellani, un finale epico pieno di colpi di scena.

Al gol di Ebuehi, risponde l’urlo doriano strozzato dal Var, per una mano di Gabbiadini che spezza i sogni della squadra di Stankovic.

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