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Juventus, Allegri verso Salerno: «Classifica alla mano è scontro diretto, out anche Paredes»

Il tecnico bianconero alla vigilia: "Nicola sta facendo bene, sarà una partita complicata. Sono contento per Nicolussi Caviglia"

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Allegri Eurosport.it
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Intervenuto nel primo pomeriggio in conferenza stampa, Massimiliano Allegri ha presentato la sfida tra Salernitana e Juventus. “Domani è una partita complicata perché è un ambiente difficile, spinto dai tifosi. La squadra sta facendo bene, Nicola sta facendo un ottimo lavoro: hanno vinto l’ultima partita a Lecce e domani sarà difficile come tutte quelle di campionato.

L’importante – prosegue Allegriè affrontarle con il piglio giusto, con l’atteggiamento di una squadra che si mette al pari della Salernitana. Vedendo la classifica è uno scontro diretto, loro han 21 punti e noi 23 quindi dobbiamo rimanere davanti.

È un obiettivo. Abbiamo la Salernitana due punti indietro e la 12esima a uno/due punti sopra di noi. Dobbiamo prendere quella di sopra, che è 12esima. Questo ci permette di pensare un passettino alla volta e migliorare sul campo tutti i giorni in allenamento, sotto il piano offensivo e difensivo. Non abbiamo altra scelta. È un nostro obiettivo”.

Poi il punto sugli infortunati: “A parte Bonucci, che è tre giorni che ha l’influenza, Pogba il solito, Paredes ha un fastidio alla zampa d’oca e non sarà convocato, gli altri sono tutti a disposizione a parte Kaio Jorge“.

Sulle scelte di formazione: “Cambio di sistema difficilmente, non ho ancora deciso ma farò le valutazioni e credo di no. Vlahovic fisicamente sta bene, è molto più leggero e dinamico rispetto addirittura a quando è arrivato. Spero che domani faccia gol. Anche Kean sta molto bene, in questo momento lasciarlo fuori mi viene molto difficile. È diventato un giocatore importante: è cresciuto dal punto di vista mentale diventando più responsabile, e dal punto di vista tecnico. Non ancora al 100% ma sta diventando un giocatore importante.

Su Vlahovic:“Dusan ha bisogno di giocare? Non faccio giocare chi ha bisogno di giocare, faccio giocare per vincere le partite. Lui è rientrato, io credo che come sta fisicamente ora non è mai stato, neanche quando è arrivato dalla Fiorentina. Ha una corsa più leggera, ha bisogno di far gol come tutte le punte ma lo vedo bene”.

Sul tridente Vlahovic – Chiesa – Di Maria: “È un’ipotesi che non ho ancora deciso. Abbiamo tanti giocatori che rientrano dagli infortuni, da tanto tempo di inattività: siccome domenica abbiamo la Fiorentina, poi ci sono cambi all’interno della partita, devo mettere insieme delle valutazioni e poi decido. Più giocatori tecnici abbiamo meglio è. Per far questo, tutti però devono mettersi a disposizione della fase difensiva della squadra altrimenti poi non reggiamo. Chiesa sta bene, ha fatto una buona partita e son contento”.

Sul campionato della Juventus: “In questo momento c’è un dato di fatto: ci son stati tolti 15 punti, abbiamo 23 punti e da lì non possiamo scappare. Dobbiamo raggiungere 40 punti che è la salvezza, mi viene da ridere ma è così. Dobbiamo darci dei mini-obiettivi: qual è il primo? Cercare di prendere il 12esimo posto e poi scalare in avanti. Riuscendo a fare così vinceremo delle partite, perché per acchiappare quelle davanti dobbiamo vincere delle partite.

Questo dobbiamo farlo perché ci consente di tenere alta l’attenzione per poi quando giocheremo in Europa League visto che la Coppa Italia è ad aprile. Noi dobbiamo fare bene sul campo, alibi non ce ne sono. Col Monza abbiamo fatto un brutto primo tempo e l’abbiamo pagato a caro prezzo. Ora è il momento di ributtarsi con la testa al campionato, dobbiamo far bene perché poi ci porta a far bene anche in Coppa. È impensabile staccare la spina in campionato e pensare solo alla Coppa.

Psicologicamente bisogna sempre stare bene, indipendentemente da questa situazione anomala. Ma non abbiamo altra scelta, è un dato di fatto: ci son stati tolti 15 punti a metà campionato, dobbiamo lavorare per raggiungere chi è davanti a noi. È normale che più ne raggiungiamo e più vuol dire che facciamo meglio e vinciamo le partite.

Poi, un passaggio su Nicolussi Caviglia, giovane di proprietà bianconera che ha ben figurato nelle prime apparizioni in granata: È stato sfortunato perché ha avuto un problema al ginocchio, operato al crociato, poi non riusciva a rientrare. È un ragazzo caratteriale, oltre che bravo a giocare a calcio, sta dimostrando il suo valore e sono molto contento.

Questo a dimostrazione che la Juventus ha lavorato molto bene nel settore giovanile. Ci sono tanti giocatori: Nicolussi Caviglia, De Winter, Ranocchia, Rovella, Iling, Miretti, Fagioli, Soulé, Barrenechea, Barbieri, Huijsen e altri giovani 2005 e 2006. La Juventus ha fatto un ottimo lavoro col settore giovanile, è normale che vanno messi piano piano.

È possibile che magari tra 5 anni facciano parte in pianta stabile, non tutti, della Juventus. Sarebbe un grossissimo risultato”. Infine, una digressione sul tema giovani: “L’Under 23 è una vecchia Serie C dove i ragazzi hanno un impatto diverso sulle partite. C’è troppa differenza tra l’Under 23 e la Primavera, troppa. L’Under 23 è invece più vicina alla prima squadra. Dobbiamo fare una riforma di tutti i campionati: dall’attività di base alla Primavera. Questi sono problemi di chi riforma le cose però perché in Italia riformano abbastanza”.