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‘Top 11’ della 22 giornata di Serie A

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La ‘Top11’ del ventiduesimo turno di Serie A, schierata con il modulo ‘4 2 3 1’, è la seguente:

MUSSO (ATALANTA): se i nerazzurri di Gasperini si lanciano con determinazione nell’agone che mette in palio un posto nella prossima Champions League, il merito è anche del portiere argentino, autore di due parate ‘innaturali’ su Zaccagni e Immobile, importantissime ai fini della conquista dell’intera posta in palio contro la Lazio.

ZAPPACOSTA (ATALANTA): passano gli anni, l’Atalanta sonda il mercato per reperire esterni giovani e interessanti, ma quando l’ex Torino non è afflitto da problemi fisici, una maglia da titolare riveste spesso le sue spalle. Splendido il gol che spalanca la strada al successo nerazzurro in casa laziale.

BASCHIROTTO (LECCE): tre anni fa giocava a Viterbo, in serie C, adesso ammansisce spesso e volentieri attaccanti di spessore internazionale, risultando anche determinante sulle situazioni di palla inattiva. L’autorete assegnata ad Ibanez è solo un formalismo ad uso e consumo dei fantacalcisti, ma il merito è tutto dell’ Hulk leccese.

KIM (NAPOLI): ancora una volta conferma il suo valore di centrale difensivo affidabile e completo. Imposta, fa valere la sua fisicità nell’area di rigore propria ed altrui, rapido e veloce nelle chiusure, addirittura assist man per Osimhen nella larga vittoria contro la Cremonese.

UDOGIE (UDINESE): quando parte sulla fascia sinistra, è un condensato di potenza, velocità e tecnica. Nella sfida contro il Sassuolo, inaugura la sua prestazione con una fuga che trova la sterzata centrale ed un chirurgico piatto interno di destro che non lascia scampo a Consigli.

MARIN (EMPOLI): autentico faro della pimpante formazione toscana. Centrocampista versatile, ormai pronto all’approdo in una grande squadra, può agire indifferentemente da regista, mezzala e anche da trequartista. Visione di gioco, temperamento, qualità e dinamismo faranno di lui uno dei centrocampisti più ambiti nel prossimo calciomercato.

RABIOT (JUVENTUS): il francese ha ormai raggiunto la maturità calcistica, lontani i tempi delle contestazioni e dei giudizi severi. Il calciatore macchinoso, lezioso e scarsamente temperamentale ha lasciato spazio ad un’interpretazione del ruolo ricca di vigorosa interdizione, inserimenti offensivi, carisma e intelligenza tattica. Ancora in gol contro la Fiorentina.

LOOKMANN (ATALANTA): attaccante che non conosce tregua, capace di fare la differenza sin dal principio di questa stagione. Devastante nelle azioni di rimessa, imprendibile nell’uno contro uno, finalizzatore prolifico e assist man, come testimonia l’azione culminata nel raddoppio atalantino siglato da Hojlund.

VERDE (SPEZIA): quando è in giornata, e negli ultimi anni non è accaduto spesso, il suo piede mancino può spaccare le partite in qualsiasi momento. Fallisce un rigore ma è salvato dall’ingenuità di Luperto che entra in area prima del tiro. Resta freddo e lucido nella seconda esecuzione, prima di incantare gli spettatori del Castellani con un siluro di collo interno che si spegne nell’angolo alto alla sinistra di Vicario.

KVARATSKHELIA (NAPOLI): quando il Napoli fatica a creare gioco, gli basta rivolgere lo sguardo all’estroso georgiano, che è una fucina di azioni devastanti nell’uno contro uno, di assist e gol inventati dal nulla. Una rete e tre assist precisi per i compagni, le cui conclusioni non trovano la porta solo grazie alla prontezza di Carnesecchi.

HOJLUND (ATALANTA): centonovanta centimetri che non intaccano velocità di corsa e agilità da pantera. Il tutto accompagnato da solidità fisica, scaltrezza e freddezza in fase di finalizzazione e da una tecnica di base di notevole livello. Destinato a diventare uno degli attaccanti più forti del calcio europeo, chiude il big match dell’Olimpico realizzando il gol della sicurezza, dopo tante iniziative inarrestabili prodotte in precedenza.

ALL. BARONI (LECCE): dopo aver fermato già numerose grandi, riesce a neutralizzare anche le ambizioni Champions della Roma. Il suo Lecce, costato pochissimo, è una macchina spesso perfetta, concede poco agli avversari ed è sempre incisivo quando si distende in avanti in maniera compatta.