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Coppola: «Spostamento del derby? Non mi piace. Il Napoli non risentirà del risultato di S.Siro. Salernitana, punta sempre a…»

Il giornalista di MondoSportivo.it ci descrive il derby da parte partenopea

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In vista del derby Napoli-Salernitana di domani chiediamo lumi per quanto riguarda l’ambiente partenopeo al giornalista di MondoSportivo.it Vito Coppola.

Non si può non iniziare dalla notizia dello spostamento della gara da sabato a domenica alle 15. Cosa ne pensi e soprattutto cosa ne pensi delle polemiche scaturite?
Io credo che spostare una partita per motivi di ordine pubblico sia sempre giustificabile, il punto è capire piuttosto se le motivazioni di ordine pubblico siano, a loro volta, sostenibili e giustificate. Non sta a noi dirlo ma con l’incombente turno infrasettimanale a tanto dalla fine della Serie A, con molti punti ancora da dover elargire per i rispettivi obiettivi, stravolgere l’orario prefissato e tutto ciò che ne consegue non è il massimo. Quindi il paradigma è davvero legato a motivazioni di ordine pubblico. Credo che si voglia limitare la possibilità che ci siano aggregazioni, per una festa scudetto, in luoghi non facilmente prevedibili, con grossi problemi logistici per l’intera città di Napoli. Per limitare credo si intenda già escludere 50 mila persone in quanto allo stadio (luogo principe delle glorie calcistiche) e l’impiego di tutte le forze di polizia già impegnate per l’evento calcistico con turni di servizio calendarizzati. Piuttosto che dover gestire due eventi simili (partita con la Salernitana e ipotetica festa scudetto) in meno di 24 ore. Credo altresì che non sono uno a cui piacciono questi spostamenti all’ultimo momento, soprattutto perché poi non c’è una vera certezza dell’esito della gara e delle gare da disputare nel weekend (Napoli-Salernitana e Inter-Lazio)“.

Quanto e in che modo può cambiare la gara in virtù del risultato di Inter-Lazio? Cioè, dovesse uscire “2” a S.Siro, potrebbe paradossalmente il Napoli risentirne psicologicamente?
Non credo che ne possa risentire in base al risultato di Milano a quel punto. Se ne risente lo fa a priori perché poi le attese e pretese diventano ancora più impegnative quando per una settimana parli e straparli di un evento, con polemiche e chiacchiere annesse. Questo Napoli ha dimostrato di andare anche al di là di determinate pressioni ma, ecco, se proprio ne dovesse risentire allora tutto ciò avviene prima di scendere in campo, non durante“.

Che Napoli, in senso di uomini, ti aspetti di vedere in campo?
Mi aspetto di vedere il solito Napoli con i giocatori che sceglierà Spalletti in base a condizione fisica e avversario. Gli infortuni delle ultime settimane tolgono anche dubbi riguardo a quei ballottaggi classici (penso a Olivera-Mario Rui o Politano-Lozano). Credo che giocherà Zielinski e non Ndombele a centrocampo. Unico dubbio resta la condizione di Rrahmani e se sia arruolabile per partire titolare“.

Come valuti l’impatto di Paulo Sousa a Salerno?
Un impatto devastante, in senso strettamente positivo. Ha dato serenità e soprattutto ha generato positività. I calciatori, tutto a un tratto, sembrano aver recuperato la fiducia nei propri mezzi. Tosti, precisi, “cattivi”. Fisicamente la Salernitana mostra di essere tra le squadre più in forma nella massima Serie, un aspetto fondamentale nel calcio moderno per recuperare palloni importanti in pressione e non subire l’avversario“.

Quanti punti ancora mancano per la salvezza della Salernitana secondo te?
Bella domanda, difficile dare una risposta. Questo finale di campionato in bassa classifica sta letteralmente stupendo tutti. Ti dico che 8 punti sono facilmente pronosticabili da ottenere da qui a fine campionato, visto il calendario e lo stato di forma della squadra. E ti dirò di più: la corsa non la si deve fare sulla terzultima, serve che la Salernitana tenga dietro le squadre che attualmente si frappongono tra lei e il Verona. Perché se è vero che gli scaligeri possono anche compiere un miracolo lo è anche che non lo possono fare altre tre squadre nella stessa misura. Tenerne almeno un’altra dietro sarà sempre indice di tranquillità“.

Secondo te Paulo Sousa potrebbe essere appetibile da una squadra di vertice?
Paulo Sousa non è solo un allenatore capace ma un ottimo leader, un filosofo che riesce a estrarre il meglio dai propri giocatori. Salerno è la piazza giusta per lui per rilanciarsi ma serve più tempo, non credo possa subito cambiare casacca. Mi auguro che faccia bene in questo mese e che si ripeta nella prossima stagione. A quel punto potremmo riprendere il discorso“.

In conclusione, un calciatore potenzialmente decisivo per parte.
Quanto sarebbe facile dire Osimenh e Dia, oppure Kvaratskhelia e Candreva. Ma, come spesso accade quando mi fanno questo tipo di domande, rispondo con degli outsiders (o quasi). Spesso non li azzecco, però. Dico Zielinski e Coulibaly“.