Ilaria Alesso, giornalista Dazn, lunedì sera era presente sul Green dell’Arechi per il posticipo tra Salernitana e Torino. Da una posizione privilegiata, ovvero, da bordocampo, ha assistito all’incontro assorbendo le emozioni e le sensazioni dei protagonisti dalla panchina al manto erboso. Al termine della quarta giornata di serie A, Ilaria Alesso ha lasciato delle dichiarazioni sul match tra i granata del nord e del sud ai microfoni di SOLOSALERNO.
L’intervista
Si può definire meritata la sconfitta dei granata campani al cospetto della compagine di Juric?
“Si. Lo ha detto anche Paulo Sousa, e apprezzo sempre gli allenatori sinceri. Nonostante un buon approccio e un super Candreva – come sempre – penso che il Torino sia stato superiore a livello tattico e fisico rispetto ai granata campani”.
Sousa all’avvio dei secondi 45’ ha provato a rivoluzionare la squadra, proponendo una soluzione più offensiva, ma cosa o chi non ha funzionato? Qual è stato il calciatore che ti ha sorpreso di più per fantasia e personalità?
“Si, Sousa ha cambiato parecchio, subito un triplo cambio all’intervallo. Non farei tanto un discorso di singoli quanti di collettivo: non hanno funzionato alcuni meccanismi e per molti tratti ho visto una squadra un po’ confusa e prevedibile. Mi ha impressionato Cabral: nel primo tempo ha decisamente vinto il suo duello con Schuurs e il suo palo avrebbe potuto riaprire la partita“.
L’apporto ed il ritorno di Ribéry in panchina che impatto ha avuto per la squadra?
“Si è percepita subito la sua personalità del francese. Sempre presente con gli occhi e con la voce in tutte le azioni. Ha dato qualche consiglio in più a Tchaouna durante un cooling break. Per la società è un valore aggiunto”.
Come valuti il percorso della Salernitana da inizio campionato ad oggi, dove la immagini tra 6/7 giornate?
“Credo che la compagine di Sousa abbia molti margini di crescita. Penso che si tratti solo di trovare la prima vittoria per scrollarsi un po’ di malumori, le ultime settimane non sono state semplici. Sarà fondamentale la gara di venerdì contro il Frosinone, ancora in casa”.
Quali le emozioni provate nel vedere e sentire il pubblico dell’Arechi accompagnare la squadra oltre il novantesimo?
“L’Arechi è sempre uno spettacolo. Non molla mai la propria squadra, soprattutto, ho apprezzato tantissimo come hanno “salutato” la Salernitana al fischio finale, nonostante la sconfitta. Non tutte le città possono contare su un tifo del genere. Fa la differenza”.