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Buon primo tempo con gol di Pirola. Poi il crollo emotivo e difensivo.

Si salvano Costil, Maggiore e Kastanos. Dia a sprazzi. Inzaghi prepara bene la partita, ma ad inizio ripresa avrebbe potuto operare un cambio conservativo in luogo di un confusionario Tchaouna.

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COSTIL 6,5: si fa trovare pronto sul colpo di testa di Koopmeiners e pochi minuti più tardi si ripete su Lookman ribattendo di piede. Ancora reattivo sul diagonale da sinistra dell’attaccante nigeriano. Incolpevole sui primi due gol subiti, ancora pronto sulla bordata dalla distanza di Muriel. Ben poco può anche sulle conclusioni ravvicinate di De Ketelaere e Miranchuk. Nel finale, a gara ormai andata, entra in confusione anche lui con un passaggio azzardato che l’Atalanta non sfrutta. Però è uno dei più positivi dei suoi.

DANILIUC 5: l’Atalanta prova a spingere sulla sua fascia portando più uomini, lui è bravo nel primo tempo a mantenere la posizione, alternando uscite alte e presidio basso. Nelle battute iniziali del secondo tempo, complice lo scarso supporto del filtro in mediana, le sue letture sono rivedibili e l’Atalanta costruisce la rimonta sfondando spesso nella sua zona. 60′ BRADARIC 5: mezzora connotata da scarsa precisione in fase di cross e dalla dormita sulla diagonale mancata che consente a Miranchuk di realizzare la quarta rete.

GYOMBER 4,5: nei primi quarantacinque minuti trova qualche difficoltà quando viene isolato nell’uno contro uno su Lookman, mentre è preciso e reattivo nelle chiusure sullo sviluppo nerazzurro. Perfetto ad inizio ripresa nel frenare in tackle il tiro di Lookman. Poi perde progressivamente la bussola. Diventa meno tenace in marcatura, fino agli erroracci finali che spalancano le porte alla terza rete di De Kateleare e all’inattesa goleada nerazzurra.

PIROLA 6: inizio concentratissimo e tempestivo nelle chiusure, sublimato dall’ottimo colpo di testa su palla inattiva che porta in vantaggio i granata. La sua gara continua all’insegna di una feroce concentrazione per tutta la prima frazione, nonostante rischi di essere condizionata dal giallo subito. Nella ripresa, viene travolto anche lui dal crollo della squadra, anche se resta il meno responsabile del reparto arretrato.

MAZZOCCHI 5: si propone poco in avanti, raramente esce in pressione alta, preferisce restare basso ad attendere gli inserimenti rivali; qualche affanno ma regge con tanta grinta. Ben altra storia nel secondo tempo, soprattutto quando ritorna a destra e fatica a tamponare gli attacchi portati nella sua zona di competenza.

COULIBALY 5,5: primo tempo aggressivo in fase di pressing, ma sempre propositivo quando ha la possibilità di strappare con la palla al piede. Sporca e recupera diversi palloni, qualche volta commette errori evitabili in fase di disimpegno. Secondo tempo più titubante, fatica ad essere dominante nel mezzo, leggero nel contrastare Pasalic che realizza il gol del sorpasso. Fino a sparire gradualmente dalla contesa.

MAGGIORE 6,5: gioca da vertice basso, ha il compito soprattutto di tappare i buchi quando l’Atalanta elude il pressing granata e nel primo tempo riesce quasi sempre nell’intento. Ha sul piede un buon pallone dai diciotto metri ma la conclusione termina alta sulla traversa. Parte benissimo anche nella ripresa, quando ruba palla e lancia nello spazio Dia che sfiora di rimessa il nuovo vantaggio. Poi paga il generoso lavoro d’interdizione e Inzaghi lo sostituisce con 67′ LEGOWSKI 5,5: come al solito entra in campo con la voglia di spaccare il mondo, prova a portare palla e ad attaccare lo spazio con grande generosità, ma poco può quando l’inerzia del match passa sul versante atalantino.

MARTEGANI 6: calciatore tecnico ma non ha problemi ad indossare la tuta operaia. Accorcia nella zona palla e spesso porta pressing sulla prima costruzione atalantina. Nel finale di tempo elegante una sua uscita in mediana con la palla al piede. Partita onesta che finisce quando Inzaghi decide di conferire maggiore peso offensivo alla squadra con l’ingresso di 67′ IKWUEMESI 6: attacca bene la profondità sull’ottimo assist di Kastanos, controlla bene il pallone, mira l’angolo ma Carnesecchi è bravo e fortunato a neutralizzare di piede il suo tiro.

TCHAOUNA 5: corre tanto, forse troppo, e questo non lo rende sempre presente nei recuperi in fase difensiva. Gioca diversi palloni, prova a fraseggiare con i compagni di reparto, ma le sue intenzioni raramente vanno a buon fine. Nella ripresa, la sua fase difensiva continua a latitare, in più aggiunge confusione e scarse idee in fase di possesso. Sostituito con colpevole ritardo da Inzaghi. 60′ KASTANOS 6,5: il suo ingresso vivacizza la fase offensiva granata, rendendosi protagonista di cambi di gioco interessanti e dei due palloni filtranti che valgono le palle gol di Ikwuemesi e Dia. Con il terzo gol atalantino, anche la sua qualitativa caparbietà deve arrendersi all’evidenza del campo e del risultato.

DIA 6: si sacrifica in pressing, cerca di dettare il passaggio e di dialogare con i partners del reparto avanzato, ma non riesce ad incidere e nel primo tempo sbaglia anche qualche pallone non difficile per i suoi mezzi tecnici. Ripresa decisamente più viva. Parte bene in contropiede, si libera di un paio di avversari ma non è freddo e fortunato al momento del tiro, che viene deviato in corner dai difensori lombardi. Ancora protagonista quando nello stretto si libera in area atalantina, calcia con potenza ma trova solo il palo. 86′ JOVANE S.V.

CANDREVA 5,5: nonostante le trentasette primavere, si rende protagonista di un primo tempo ricco in entrambe le fasi di gioco. Prova a dare imprevedibilità con i compagni, il fraseggio è interessante ma manca la rifinitura finale. Ma dal suo piede parte anche il cross che trova il colpo di testa vincente di Pirola. Ripresa più sofferta, fatica ad imporre le sue idee e raramente entra nel vivo del gioco, prima di essere annichilito con il resto della squadra.

ALL.INZAGHI 5,5: presenta una squadra disciplinata in fase difensiva ma sempre pronta a giocare il pallone per trovare il varco giusto nella retroguardia bergamasca. Anche gli uomini di qualità si mettono al servizio del collettivo. La partita è prevedibilmente sofferta ma i suoi ragazzi sono concentrati e tengono bene il campo. La squadra si lascia sorprendere dall’avvio veemente bergamasco ad inizio ripresa, lui potrebbe essere più oculato operando un cambio conservativo al posto di un Tchaouna che sembrava di troppo. Kastanos e Ikwuemesi restituiscono vivacità alla manovra offensiva, ma nel momento del maggiore sforzo l’errore di Gyomber taglia definitivamente le gambe alla squadra. Che, come è accaduto spesso quest’anno, si scioglie alla prima difficoltà come neve al sole.