Home News Una Salernitana battagliera e ordinata paga l’inferiorità numerica e alcune disattenzioni difensive

Una Salernitana battagliera e ordinata paga l’inferiorità numerica e alcune disattenzioni difensive

La squadra di Inzaghi avrebbe meritato di terminare imbattuta il match. In parità numerica concede poco alla Juve e non è mai banale quando si ripropone in fase offensiva. Trova il gol con Maggiore, poi l'espulsione dello stesso mediano la costringe ad una gara difensiva, ben condotta per larghi tratti e punita solo da qualche dettaglio che poteva essere curato con più attenzione.

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Inzaghi
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COSTIL 6: si supera su Mckennie anche se il gioco è fermo, poi qualche brivido sulle palle inattive ma non interviene mai. Non si lascia sorprendere dall’insidioso tracciante di Milik dai venticinque metri che rimbalza sul terreno scivoloso. Nulla può sul missile terra aria di Iling. Manca un po’ di reattività sul colpo di testa di Vlahovic, potente ma non angolatissimo.

DANILIUC 5,5: ingenuità iniziale che rischia di mandare in porta Yildiz. Il ragazzo turco va a cercarsi lo spazio sovente sulla sua fascia e lui non sempre c’è, anche se grazie alla compattezza collettiva sale di tono pure la sua prestazione. La serata non felicissima continua quando l’espulsione di Maggiore lo costringe ad operare da esterno destro e a non curare come dovrebbe i movimenti di Iling Junior che lo punisce.

FAZIO 7: immediatamente pronto con una chiusura esterna e impedendo a Danilo di colpire agevolmente il pallone sugli sviluppi di una palla inattiva. Si ripete pochi minuti dopo con un tackle che frena un insidioso cross juventino e spizzando un pallone destinato a Bremer. Un muro anche quando nel pieno di una mischia la Juve calcia in porta ma trova la deviazione della sua gamba. Nell’azione del pari juventino è costretto a scalare sulla fascia sinistra e manca il suo prezioso presidio della propria area. Regge con furore e attenzione fino alla fine, ma anche per lui è troppo dura rimediare alle ingenuità dei compagni di reparto.

GYOMBER 5,5: concentrato, reattivo e spigoloso, sia nel corpo a corpo che nelle chiusure esterne. Primo tempo importante, nonostante l’ammonizione causata dal fallo su Yldiz che prova a scattare. Prima svista ad inizio di ripresa, quando dovrebbe presidiare meglio il cuore dell’area, non lo fa e McKennie sbaglia un gol tutt’altro che impossibile. Si riscatta subito dopo impedendo con esperienza a Vlahovic di colpire di testa a centro area. Regge a lungo sul forcing costante juventino, ma si lascia beffare ingenuamente da Vlahovic ad un soffio dal traguardo.

SAMBIA 6,5: stoppa bene il pallone offerto da Bradaric, calcia di sinistro e trova la parata di Sczesny. E’ vivo e presente in entrambi le fasi di gioco, impedendo a Kostic di affondare e attaccandolo con continuità e giocate mai banali. Come testimonia l’attacco lungolinea, con il passaggio a Tchaouna che serve l’assist che vale la conclusione vincente di Maggiore. Il suo rendimento non cambia quando indossa i panni da mezzala, risultando tenace e disciplinato in fase difensiva e sempre qualitativo e ficcante nelle rare occasioni in cui ha la possibilità di affacciarsi nella metà campo ospite. 89′ MARTEGANI S.V.

MAGGIORE 7: un po’ nel mezzo, un po’ a dare un’occhiata a Rabiot, ma anche reattivo nella chiusura su Yldiz che s’inserisce in area granata. Il giovane turco è indemoniato, lui è costretto a fare gli straordinari ed anche un fallo da ammonizione per limitarlo. Sempre nel vivo del gioco, uno dei leader temperamentali della squadra, fiuta anche la possibilità di affondare e trovare un gol di pregevolissima fattura. Rabiot fugge via dalla sua trequarti, dovrebbe essere fermato prima con un fallo tattico, invece è lui ad immolarsi, guadagnando il secondo giallo e l’espulsione che, purtroppo, cambia il match. Potrebbe temporeggiare, ma la trance agonistica e la stanchezza del ripiegamento gli tolgono un minimo di lucidità. La prestazione, però, resta importante.

LEGOWSKI 6: dinamico frangiflutti a tutto campo, trova anche l’occasione per inserirsi in area bianconera con un tiro cross. Un trottolino indemoniato che copre larghe fette di campo e non lascia mai giocare serenamente i facitori di gioco juventini. Anche quando la squadra resta in inferiorità numerica, continua a lavorare d’interdizione davanti alla difesa e nulla di più può fare e nulla gli si può rimproverare.

BRADARIC 6: a tutta fascia, presidia difensivamente l’out sinistro, mentre in fase di possesso offre una soluzione tagliando al centro del campo. La Juve prova ad attaccare soprattutto sulla sua corsia, pertanto è una gara di sacrificio e lo sa, ma sempre flessibile nel lavoro di riproposizione una volta riconquistato il pallone. Un po’ morbido nel presidio della fascia sull’affondo juventino che vale il cross da cui scaturisce il gol del pari. Prova a riportare avanti i suoi con un bolide dai trenta metri ma trova la parata di Szczesny. Nel finale la Juve spinge nella sua zona, le sue uscite a volte sono un po’ lente e facilitano i traversoni da destra degli avversari. Su uno di questi arriva l’incornata vincente di Vlahovic.

CANDREVA 6,5: gara di sacrificio nel 5 4 1 di Inzaghi, impegnato a limitare le scorribande di Gatti. Si abbassa spesso per dare una mano nella prima costruzione del gioco. Match di gestione fisica e tattica, evitando velleitarie iniziative offensive. Dopo l’espulsione di Maggiore è costretto a nuovi straordinari fisici operando da mezzala. Eroica la sua prestazione operaia, mette in campo tutto quello che ha, difendendo, guadagnando un paio di punizioni che fanno respirare la squadra e servendo anche un ottimo assist che non viene sfruttato a dovere da Simy.

SIMY 5,5: Gara dura contro i tre marcantoni bianconeri, lotta con grande ardore, lavora bene un paio di palloni e altrettante punizioni guadagna per far respirare la squadra. Si libera bene in area ma il tiro cross di Legowski è lontano dalla sua possibilità di intervento. Partita di sofferenza che registra un incremento quando la squadra resta in dieci. Contende con ardore e bene alcuni palloni ai centrali piemontesi, potrebbe trovare anche il gol sull’ottimo assist di Candreva, ma stanchezza e scarsa coordinazione non glielo permettono. 78′ IKWUEMESI 4,5: si adatta in un lavoro di difesa del fortino che non è nelle sue corde, ma l’impeto non è quello richiesto dalla gara. Da una sua superficiale e scellerata gestione nasce la ripartenza che porta la Juve al cross prontamente sfruttato da Vlahovic.

TCHAOUNA 6,5: come Candreva, gioca evitando fronzoli, cercando di limitare la prima impostazione di Danilo. Però è sempre pronto ad attaccare lo spazio appena la squadra può distendersi. Su una di queste situazioni, affonda, temporeggia e attende l’inserimento di Maggiore che riceve il suo passaggio e batte Szczesny. L’espulsione di Maggiore lo toglie dalla contesa per esigenze tattiche. 57′ BRONN 6: il rosso comminato all’ex spezzino favorisce il suo inserimento al centro della difesa. Tutto sommato se la cava bene, deviando in corner una conclusione di Vlahovic e lavorando bene su un paio di coperture preventive. Sul gol del pari, potrebbe essere meglio posizionato pure lui, ma grosse colpe sulle due reti juventine non possono essergli attribuite.

ALL. INZAGHI 6,5: il suo 5 4 1 concede poco alla Juve, che fatica a farsi viva nei pressi dell’area granata. Una sofferenza che non disdegna di trasformarsi in insidiose ripartenze, affidate alla gamba di Sambià e Tchaouna. Canovaccio efficace che lo premia con la splendida rete di Maggiore sul finire della prima frazione di gioco. L’espulsione dell’ex spezzino cambia i suoi piani e lo costringe a rivisitare le posizioni in campo dei suoi uomini. La sofferenza è fisiologica, la Juve preme ma non crea grossi grattacapi, però è scaltra ad approfittare delle due/tre ingenuità che i difensori granata commettono sempre nell’arco di una partita. Poco poteva inventarsi sui cambi, considerati i tanti assenti.