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Un buon mercato, sperando che basti

In condizioni che definire complicate è un eufemismo, Walter Sabatini ha rivoluzionato la rosa rimpinguandola di nove calciatori. La Salernitana è ora una squadra con molte soluzioni tattiche e calciatori di buona qualità. Anche se l'ennesima impresa si preannuncia difficile, abbiamo l'obbligo di seguire chi ha dimostrato, ancora una volta, che non ci si arrende prima del tempo.

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Walter Sabatini
Walter Sabatini
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Boateng, Pasalidis, Pellegrino, Pierozzi e Zanoli in difesa; Bašić in mediana; Gomis e Vignato sulla trequarti; Weissman in attacco. Il mercato invernale della Salernitana si chiude con nove volti nuovi che prendono il posto dei partenti Bohinen, Botheim, Cabral, Daniliuc, Lovato e Mazzocchi. Il saldo numerico è positivo: Inzaghi avrà a disposizione una rosa pingue, completa in tutti i reparti. Anche il saldo finanziario è positivo: non solo Walter Sabatini ha rivoluzionato la rosa granata senza disporre di un budget, ma è riuscito nella difficile impresa di garantire alla società più soldi in cassa di quanti ne contasse all’inizio della finestra di mercato.

I margini di manovra erano più che ristretti. La finestra invernale di calciomercato ha dinamiche proprie, che scoraggiano anche i ds che dispongono di portafogli ricolmi di banconote: le società non si privano facilmente dei calciatori talentuosi, e questi ultimi attendono fino all’ultimo minuto per accasarsi nei club che più gradiscono. Con il diktat presidenziale del «mercato in attivo», la zavorra dell’indice di liquidità, l’impossibilità di tesserare ulteriori extracomunitari perché gli slot sono tutti occupati, e la posizione di classifica della Salernitana, il direttore generale ha dovuto trattare calciatori, in entrata e in uscita, con le catene ai polsi.

Al lettore confessiamo un peccato, invero veniale. Il nostro giudizio positivo sul mercato non deriva da un’approfondita conoscenza dei nuovi acquisti, ma risente della necessità di scavare nel nostro animo martoriato di tifosi alla ricerca di residui di ottimismo. Il gramsciano ottimismo della volontà, cui fa da contraltare un pessimismo della ragione che occorre scacciare per sopravvivere. O, più prosaicamente, l’ottimismo che ha animato le operazioni di un dirigente visionario, esperto, e soprattutto combattente.

La nuova Salernitana

Consapevoli che il giudizio inequivocabile del campo potrà smentire tutte le parole che seguiranno, la versione aggiornata della Salernitana 2023/24 non assicura di certo la permanenza in Serie A, ma dovrebbe, se non altro, garantire prestazioni gagliarde e, si spera, di qualità.

La difesa potrà essere disposta con 3 o 4 uomini. Nel primo caso, il campione d’Europa (col Bayern Monaco) e del mondo (con la nazionale tedesca) Jerome Boateng sarà affiancato, alla sua destra, da uno tra Fazio, il greco Pasalidis e il giovane Pierozzi, e alla sua sinistra da Lorenzo Pirola o dall’argentino Marco Pellegrino, con Gyomber e Bronn che sembrano indietro nelle gerarchie. In caso di linea a 4, Zanoli o Pierozzi (e ben più raramente Sambia) presidieranno la fascia destra, l’instancabile Bradarić la sinistra, mentre al centro Boateng si avvarrà del supporto di Fazio o di Pirola.

Anche la linea mediana consente al tecnico svariate soluzioni tattiche. In caso di centrocampo a due i maggiori indiziati per una maglia da titolare sono Coulibaly e Bašić, ma anche Maggiore e Łęgowski possono garantire il dinamismo necessario per coprire ampie porzioni di campo. Giocando con tre uomini, invece, Maggiore potrebbe sistemarsi tra Coulibaly e Bašić, ma Martegani e soprattutto Kastanos hanno sufficienti argomenti tecnici per interpretare il ruolo di mezzala dai piedi buoni senza gravosi compiti di copertura.

Con gli innesti di Gomis e Vignato, Walter Sabatini sembra aver suggerito alla guida tecnica di impiegare tutte le munizioni a disposizione tra trequartisti ed esterni d’attacco. Disponendosi con il 3421/343 o con il 4321/433, la Salernitana potrebbe presentarsi con due diverse formulazioni offensive a seconda della posizione di partenza di Boulaye Dia. Qualora venisse impiegato da centravanti, il senegalese sarà supportato da Candreva e da un altro uomo tra Kastanos, Gomis, Vignato, Martegani e Tchaouna. Altrimenti, il tridente sarà composto da Candreva e Dia alle spalle dell’israeliano Weissman (o, in casi eccezionali, Ikwuemesi o Simy). Altre ipotesi? Non riteniamo che i granata si schiereranno con due punte perché gran parte dei calciatori con più talento nella rosa verrebbero esclusi, mentre è plausibile l’adozione del 4231 con Candreva, Dia, e altri due tra i calciatori appena menzionati nei quattro slot offensivi.

L’obbligo di crederci

La Salernitana, con tutti gli uomini a disposizione, è un roster temibile per almeno la metà delle altre squadre del campionato. Boulaye Dia e Antonio Candreva sono tra i calciatori migliori di tutta la parte destra della classifica; Ochoa, pur con qualche limite nelle uscite, tra i pali non ha nulla da invidiare a portieri ben più quotati; Zanoli e Bradaric sono terzini di qualità, e Boateng un campione assoluto che deve recuperare forma fisica. Il centrocampo è il reparto meno interessante della rosa, ma è comunque composto da calciatori che possono competere a pieno titolo nella categoria.

La possibilità che la Salernitana retroceda in Serie B, purtroppo nient’affatto remota, racconta molto dei disastri compiuti negli ultimi mesi, ma i calciatori e l’ambiente hanno il dovere di azzannare ogni pallone fino al termine di quest’annata balorda. Lo devono principalmente a sé stessi, per la professionalità che dovrebbe animare ogni atleta e per la speranza che ciascun innamorato della sua squadra dovrebbe nutrire anche nelle condizioni più estreme. Ma lo devono anche a un uomo che ha avuto il lucido e folle coraggio di accettare la più difficile delle sfide, giocandosi ancora una volta le poche chances a suo favore.

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Autore del podcast settimanale "Agostino": https://shorturl.at/hyZ01