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Shon Weissman: tra gol, polemiche e sospiri di grandezza

L'attaccante israeliano, Shon Weissman, dalle vette austriache alla tempesta spagnola, tra i riflettori del calcio e le controversie extracampo

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Shon Weissman
Shon Weissman
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Dopo diversi giorni di calma apparente, lo scoppiettante calciomercato condotto da Walter Sabatini ha portato in dote, negli ultimi istanti, l’attaccante Shon Weissman. Il centravanti israeliano si è trasferito alla corte di Iervolino in prestito secco dal Granada, club di Liga spagnola.

La storia

Cresciuto in patria nel settore giovanile dell’Maccabi Haifa, ha esordito in prima squadra il 20 gennaio 2014 in occasione dell’incontro di Ligat ha’Al perso 3-1 contro l’Hapoel Be’er Sheva. Di lì un breve girovagare, sempre in patria, tra Hapoel Katamon, Maccabi Netanya e il successivo ritorno all’Haifa, prima del trasferimento in Austria.

Nella stagione 2019/2020 vive l’annata più prolifica proprio con la maglia degli austriaci del Wolfsberger, con cui timbra il cartellino per ben 30 occasioni in 31 apparizioni complessive. Segna anche 2 reti in 6 in Europa League, uno dei quali alla Roma di Federico Fazio a cui, ironia della sorte, riuscì a sgusciare via siglando la rete del definitivo 2-2 in tuffo di testa.

L’estate successiva fu proprio il club giallorosso a farci un pensierino come vice Dzeko, ma alla fine a prelevarlo fu il Valladolid del “Fenomeno” Ronaldo neopromosso in Liga che, battendo la concorrenza anche dello Schalke 04, se ne assicurò le prestazioni sborsando una cifra vicina ai 4 milioni di Euro. Nel suo primo campionato in massima serie spagnola, Weissman mette a referto 6 reti in 32 partite. Un bottino che non evitò la retrocessione del Valladolid In Segunda Division.

Score ben più consistente l’anno dopo, condito da 20 reti in 38 gare disputate, con cui trascina gli spagnoli verso il ritorno in Liga. Col ritorno tra i “grandi”, però, ritorna anche la difficoltà in zona gol: appena un centro in 15 gare. Nel tentativo di rivitalizzarsi, lo scorso gennaio torna in Segunda al Granada, con la formula del prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione fissato a 3,5 milioni di Euro.

La promozione arriva, il riscatto pure, ma lo score è di nuovo scarno: 1 gol in 13 partite. E così, con uno stipendio piuttosto corposo, resta a Granada ad inizio stagione in corso, nonostante i vari tentativi di cessioni non andati a buon fine. Fin qui Weissman ha visto il campo per appena 77 minuti diluiti in 5 gare. Frutto, ad onor del vero, anche di vicende extracalcistiche che ne ha conseguito l’esclusione temporanea dalla prima squadra per oltre due mesi.

Con la maglia della sua Nazionale, l’Israele, ha fin qui giocato in 33 occasioni segnando 6 reti.

Caratteristiche tecniche

Punta rapida e tecnica di 174 cm, Weissman si era messo in mostra con la maglia della Real Valladolid agendo come supporto ad un’ altra punta meno mobile. Abile specie nel 4-4-2, l’attaccante israeliano è stato utilizzato sia come prima che come seconda punta. A dispetto di un’altezza non propriamente eccelsa, è un ottimo colpitore di testa, grazie soprattutto ad una buona scelta di tempo e alla capacità di inserimento. Buoni numeri anche palla al piede, se si tratta di giocare coi compagni, e sotto porta, verso la cui preferisce spesso concludere di prima senza controllare il pallone.

Le vicende extracampo

Il 13 ottobre scorso, Weissman viene denunciato dalla comunità palestinese di Granada alla procura provinciale per “delito de odio”, ovvero incitamento alla violenza, a seguito di un tweet piuttosto controverso sul conflitto tuttora in corso sulla striscia di Gaza. Un tweet che, da quel momento in poi, gli provoca non pochi problemi non soltanto a livello mediatico, ma praticamente su ogni campo in cui il Granada gioca in trasferta.

Come se non bastasse, nella gara tra Ungheria e Israele del 15 novembre scorso, dopo aver firmato l’1-1 nel finale esulta zittendo il pubblico di casa ed urlando insulti in ebraico. Dopo l’ennesimo atto di intemperanza, dunque, la dirigenza del Granada decide di allontanarlo per un po’ dalla prima squadra, valutando persino la possibilità di istituire una clausola di moralità che permettesse al club di rescindere il contratto

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"Chiodo fisso nella mente, innamorato perdutamente". Questa è la frase che, più di tutte, descrive appieno cosa sia per me la Salernitana. Un tifoso, prima che un giornalista, che ha sempre vissuto, e vive tutt'ora, per i colori granata. Dal maggio 2018, ho deciso di intraprendere la strada, impervia e tortuosa, del giornalismo, entrando a far parte della redazione di "Le Cronache", di cui mi fregio di farne parte ancora oggi. Dal settembre di quest'anno, dopo un anno di collaborazione con gli amici, prima che colleghi, di Salernosport24, sono entrato a far parte della bella famiglia di SoloSalerno.it, con lo scopo di raccontare, con onestà intellettuale ed enorme impegno, le vicende legate alla nostra, mitica "Bersagliera". Sarà un piacere, ma soprattutto un onore, poter mettere al vostro servizio la passione di una vita.