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L’esordio in granata di Tutino: 90’ a sprazzi, il grande spreco nel finale

Prima prova con l’ippocampo sul petto per il nuovo attaccante della Salernitana, uomo più atteso alla vigilia: diversi spunti interessanti di qualità e vivacità, ma un errore decisivo all’ultimo respiro

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Progetto senza titolo 32
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Debutto agrodolce per Gennaro Tutino con la maglia granata. L’attaccante partenopeo arrivato in settimana, vero osservato speciale del match terminato 1-1 con la Reggina, è stato subito buttato nella mischia da Castori, nonostante i pochissimi allenamenti alle spalle. Rimasto in campo per l’intera durata del match, il nuovo numero 9 granata ha mostrato una condizione discreta, seppur migliorabile.

Prestazione altalenante, che ha visto comunque Tutino tra i principali protagonisti della partita, specie nel primo tempo. Prima frazione in cui, infatti, la punta di proprietà del Napoli ha più volte insidiato la retroguardia amaranto, sfruttando molto la profondità lasciata libera dal classico movimento opposto di Djuric, maggiormente propenso a venire incontro al pallone. Tra qualche sprazzo interessante (e un gol sfiorato di testa sulla bella punizione di Curcio), che ha confermato le innegabili qualità del giocatore, ciò che è venuto meno è stata l’intesa con i compagni, in primis proprio con Djuric: diverse volte i due non sono riusciti a dialogare nel modo ideale, come ammesso anche da Tutino a caldo nell’intervallo; ma, come sottolineato dallo stesso attaccante granata, il fatto che il feeling con i compagni sia ancora basso è assolutamente comprensibile, visto il recentissimo arrivo al termine dell’estenuante telenovela estiva.

Nella ripresa Tutino si è visto meno, complice l’atteggiamento decisamente più remissivo di una Salernitana che ha sofferto e non poco il forcing degli uomini di Toscano. Pochi i lampi dell’ex Cosenza, che nonostante ciò è stato bravo a dimostrarsi abile sia nell’uno contro uno (come in occasione del fallo subìto da parte di Loiacono) che in veste di suggeritore, con un buon assist non concretizzato da Gondo.

A mancare, però, è stata la finalizzazione nel finale: non tanto in occasione del destro prontamente respinto dalla difesa ospite, quanto nell’errore all’ultimo respiro con porta praticamente vuota. Un grandissimo spreco, con la punta granata che ha spedito a lato senza approfittare dell’uscita sbagliata da Plizzari in precedenza. L’errore pesa inevitabilmente, poiché lascia alla squadra il rammarico per tre punti clamorosamente sfumati, ma la prestazione di Tutino resta comunque caratterizzata da più di qualche spunto interessante e da un atteggiamento volitivo, come testimoniano i diversi falli spesi nel tentativo di recuperare palloni dai difensori avversari. Insomma, in attesa di una crescita fisica e di una migliore intesa con i compagni, l’attaccante di proprietà del Napoli si candida ad essere tra i principali protagonisti della nuova Salernitana targata Castori. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, vista la snervante trattativa durata un mese e mezzo.