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La notizia è molto seria.
Vietato quindi ridere se, come prima cosa, riporto l’avversario. Che ha il nome di un incidente stradale motociclistico: si giocava contro il Kawasaki Frontale.
La serie, quella massima giapponese, Junior League 1.
Il protagonista di questa storia ci ha rimesso piede dopo 13 anni dall’ultima volta.
Non è questa la notizia.
Il protagonista, è questa la notizia, è un coetaneo di questi qui.

Roberto Baggio, Paul Gascoigne, Claudio Caniggia – classe 1967 –

Il 23 settembre, a 53 anni e 210 giorni, 三浦知良 (vi aiuto Kazuyoshi Miura, detto Kazu) è diventato il giocatore più anziano della massima serie, superando l’ex compagno di squadra giapponese Masashi “Gon” Nakayama, che aveva stabilito il record precedente a 45 anni (una creatura, diciamolo) per il Consadole Sapporo nel 2012.
Minuti 56 in campo, con la fascia da capitano, nella trasferta dello  Yokohama FC contro – appunto – quelli dell’incidente in motocicletta.

Professionista dal 1986, re Kazu ha iniziato la sua carriera in Brasile (vestendo le maglie anche di Santos e Palmeiras) per poi arrivare fino alla nostra Serie A, nel Genoa (nella stagione 1994-95), andando in gol una sola volta, in un derby perso 3-2 con la Sampdoria. 
A soli 39 anni,  è finito allo Yokohama (serie B giapponese),  nel 2006, quando aveva «soltanto» 39 anni. Promosso, poi retrocesso. Ultimo gol in campionato? 12 marzo 2017, a 50 anni compiuti.

Mancava questo record, che è mondiale. Prima di lui non Sir Stanley Matthews, ritiratosi a 50 anni, ma il meno noto Kevin Poole, scarpette appese al chiodo ad anni 51.
Ma giocava in porta e allora vabbè, parliamo di Lamberto Boranga, tra i pali in terza categoria a 75 anni e sette mesi.
Se non vi gira la testa, ho tempo per dirvi che Re Kazu ha disputato partite da professionista in cinque decenni, dagli anni 80 ai giorni nostri.

A lui la testa gira un po’. Non si ricordava, nelle interviste del dopo gara, che nello stadio Todoroki dove ha raggiunto il record aveva segnato il suo primo gol in Junior League, quando militava nel Verdy Kawasaki.
Il fatto avvenne nel 1993. Considerato che io non ricordo cosa ho mangiato ieri, lo perdono.
Figlio di un esponente della yakuza, la mafia giapponese – usa il cognome della madre – ha dichiarato di voler continuare fino a 60 anni.

In verità, anni fa aveva detto fino all’ultimo dei suoi giorni.

Con tutta evidenza, è sposato con la palla. 

Finché morte non vi separi, Kazu.

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Nato nel 1964, professione ortopedico. Curioso ma pigro. Ama svisceratamente Salerno e la Salernitana. Come sempre accade quando un amore è passionale, è sempre piuttosto critico nei confronti di entrambe.