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IL RICORDO DI DAVIDE ASTORI

Corre oggi il terzo anniversario della tragica scomparsa del Capitano della Fiorentina Davide Astori. Una notizia che sconvolse non solo il mondo calcistico, ma, chiunque ne venne a conoscenza. Una storia, la sua, che ancora produce tristezza, ma, a volte, è proprio dalla consapevolezza della precarietà dell'esistenza che, si riesce ad esaltare, nuovamente, il dono della vita.

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<Davide Astori> at Coverciano on November 6, 2017 in Florence, Italy.

La vita è tanto meravigliosa quanto ingiusta.
Ci sottrae, improvvisamente, ad una quotidianità che, a volte, diamo per scontata.
Destinati ad “Un corri corri” frenetico, spesso, pressante, costante, volto ad annebbiarci la mente, alterando, talora, la scaletta delle priorità.

Tu, Davide… di corsa te ne intendevi. Era la tua vita, costruita a suon di sacrifici, intrisa di valori ed impregnata di sani principi, modellata nella normalità, priva di eccessi ed ostentazione, volta ad inseguire sane passioni.

Rincorre quel pallone era il tuo mestiere, ma, lo facevi divertendoti e, allo stesso tempo, condividendo e vivendo i tuoi interessi con la famiglia che avevi costituito, parte integrante delle tue giornate.
Un trio che lasciava trasparire serenità, gioia di vivere, ma, principalmente, amore.

Proprio il sentimento, sopra citato, è, spesso, oggetto di discussione, genericamente parlando. Voi, però, avevate avuto la fortuna di trovarlo, di provarlo, di nutrirlo e consolidarlo.
Il tempo, per quanto sappia essere tiranno, sa anche rammentarci la sua relatività, a dimostrazione che ogni cosa assume importanza solo in relazione ad altre cose.

“Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo.”
STEPHEN HAWKING

Nonostante, le lancette compiano irrefrenabilmente e ripetutamente i loro giri d’orologio, eri consapevole che puntare tutto sulla qualità, poteva avere il sopravvento sulla quantità, spesso limitata.

Ad oggi il vuoto che hai lasciato continua ad essere incolmabile.
Ognuno di noi vive un ruolo, nella propria esistenza, unico, specifico ed insostituibile.

A volte siamo protagonisti, altre spettatori, spesso, registi di di una vita cruentemente complicata, ma, violentemente bella…

CIAO CAPITANO… OVUNQUE TU SIA!

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!