Home Editoriale “Al ballo mascherato della celebrità”, nuove voci per messaggi prestampati

“Al ballo mascherato della celebrità”, nuove voci per messaggi prestampati

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05 12 2020 SALCIT  12
05 12 2020 SALCIT 12
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Cristo drogato da troppe sconfitte
cede alla complicità
di Nobel che gli espone la praticità
di un eventuale premio della bontà.

F. de André

Mode linguistiche e tormentoni pronti al lancio, la Corte dei conti si arricchisce di nuove figure. Voci più autorevoli e, di conseguenza, più credibili si iscrivono al registro di un ballo mascherato e crepuscolare.

L’indole da impiegati catastali non conduce granché lontano, la critica non è assolutamente il sentimento distruttivo che si intende far credere. A tal proposito, giungerà in soccorso l’Enciclopedia Treccani:

crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono, ecc.: avere capacità di critica. In filosofia, parte della logica che si occupa del giudizio. In partic., nella filosofia di Kant, il processo attraverso il quale la ragione umana prende coscienza dei propri limiti.

Amenità e moine, questo è quanto l’altoparlante impone, questo è quanto risponde al verbo mistificare. Che la squadra di Castori sia, in virtù dei suoi meriti, pienamente in corsa per il Traguardo – volutamente con la T maiuscola – è cosa nota e più volte specificata. La felicità per l’ambizione ritrovata, però, deve assolutamente accompagnarsi ai pregiudizi dell’alba.

Non si cancella, in alcun modo, quanto fatto e perseverato dalla triade capitolina. Non ci sono meriti postumi – né scuse da recapitare a chicchessia – che tengano. Anche perché, se proprio volessimo sottolinearlo, stiamo ancora armeggiando con la manopola della radio, in attesa del famosissimo mea culpa figlio di quel comunicato redatto nell’aprile 2019.

Ché se aprile – proverbi alla mano – rappresenta il dolce dormire, qui carta canta.

La spossatezza primaverile, purtroppo, non fiacca la memoria a lungo termine.

Il cammino di sua Maestà, altamente performante, è motivo di orgoglio per tutte le anime che circondano il panorama granata, questo è fuori da ogni dubbio. Che siano stati essi apostrofati con quegli svilenti e poco originali appellativi: gufi, tirapiedi, disfattisti, giullari e ballerini.

Occorre tuttavia specificare – onore e norma della tanto decantata onestà intellettuale – che la Salernitana, da un po’ di giornate a questa parte, realizza un ruolino da codice binario: 000010000010.

I granata, arroccati sulle sponde della Marna, tengono e resistono. Col volto segnato dal fango e una trincea per compagna rimpallano i nemici e i tentativi di fuga verso il mare. Le polveri, però, sono bagnate: colpa di una vocazione da artificieri e non da bombaroli. Se si desidera accumulare è necessario produrre maggiormente, se si desidera surclassare la controparte serve anche – diremmo soprattutto – un reparto di fanteria rapido e famelico.

Analizzare i numeri è, in conclusione, giusto. Il busillis, però, è uno e incontrovertibile. La domanda è una e lecita: “Siamo uomini o ragionieri, opinionisti prêt-à-porter o professionisti?

La bomba non ha una natura gentile
ma spinta da imparzialità
sconvolge l’improbabile intimità
di un’apparente statua della Pietà.

F. De André
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Nato nel '90. Due passioni governano i moti del cuore e, molto spesso, confluiscono l'una nell'altra: Salernitana e poesia.