Home News Festa all’Arechi, Lotito: “Felice di aver portato la Salernitana nel calcio che...

Festa all’Arechi, Lotito: “Felice di aver portato la Salernitana nel calcio che conta”

Le dichiarazioni al termine della premiazione organizzata dalla Lega B del co-patron della Salernitana Claudio Lotito

2172
0
lotito
lotito
Tempo di lettura: 3 minuti

Intervenuto al termine della premiazione della squadra da parte del presidente di Lega B Mauro Balata, il co-patron della Salernitana, Claudio Lotito, ha mostrato tutta la sua soddisfazione per il traguardo raggiunto:

“Sono contento di aver mantenuto una promessa fatta tempo addietro, ovvero quella di riportare la Salernitana nel calcio che conta dopo 23 anni. Ritengo che la piazza lo meriti e mi auguro che ci siano le condizioni per far sì che il tempo porti ulteriori risultati e ulteriore gioia ai tifosi della Salernitana perchè lo meritano. Salerno è una piazza molto calda che talvolta mi commuove, perchè ritengo che i salernitani abbiano più a cuore la squadra rispetto a tutto il resto, perchè fa parte della loro pelle. Da ogni parte del mondo mi sono arrivati attestati di stima e manifestazioni di contentezza. Mi auguro che Salerno abbia capito quanti sforzi sono stati profusi dal sottoscritto e dalla dirigenza – dice il co-patron, che poi aggiunge – “Quest’anno il sottoscritto ha detto “basta, ora la portiamo in Serie A e finisce sta storia”. Il tutto perchè ho voluto dare un segnale alle persone miscredenti, che credevano che il sottoscritto stesse qui per interesse o per chissà quale motivo. Questo mi addolora, perchè io sto qui con il cuore e con trasporto. Proprio per questo ho sempre portato mio figlio con me, che fin da subito è rimasto colpito dall’affetto della piazza. Poi, ad un certo punto, siamo diventati i reietti di Salerno. Oggi abbiamo risolto i problemi portando la Salernitana in Serie A. Adesso sta a Salerno mantenere gli impegni della totale presenza all’interno dello stadio, perchè la forza dei tifosi è la forza della società”.

E proprio sui tifosi, il co-patron aggiunge: “Non voglio dire nulla, ma quest’anno, a stadio vuoto, abbiamo raggiunto il massimo risultato. Quando dicevo che c’erano dei riflessi psicologici su alcuni calciatori, probabilmente non mi sbagliavo. Molti calciatori hanno deciso di andare via, compresi quelli della Lazio che non avevano alcuna intenzione di venire a Salerno. Oggi, invece, al di là del fatto che abbiamo vinto il campionato, i calciatori stanno bene perchè non hanno ricevuto contestazioni”.

Su Castori: “Io e Castorino, come lo chiamo io, abbiamo lo stesso carattere e la stessa determinazione. Abbiamo fatto degli sforzi non indifferenti e la mia soddisfazione è quella di aver trasformato gli sforzi in risultati con l’organizzazione, le capacità, con l’umiltà e con lo spirito di sacrificio, abbiamo raggiunto l’obiettivo. I ragazzi non hanno mai mollato, riuscendo a ribaltare della partite quasi già perse. E ricordiamo anche che, se avessimo segnato i famosi tre rigori, avremmo avuto sei punti in più e avremmo potuto vincere addirittura il campionato”.

Infine, sul futuro: “Il futuro è nelle mani di nostro Signore. Aspetteremo il Consiglio Federale di lunedì, ma come sapete Claudio Lotito non gode di particolare considerazione. Io sono abituato a rispondere con i fatti, le chiacchiere stanno a 0, e mi pare che i fatti parlino da sè. Se non abbiamo vinto prima, purtroppo, c’è anche la responsabilità dell’ambiente di Salerno, che ha sempre posto un problema sulle doppie proprietà. Sembrava quasi, ripeto, che fossi un reietto. Che dire, Nemo profeta in patria. Io non sono di Salerno ma è come se lo fossi, visto che sto da 11 anni mi sento quasi adottato da questa piazza. Oltretutto, quando uno investe, perchè io ho investito oltre 80 milioni, e non so quanti salernitani sarebbero stati disposti a farlo. Oltretutto, senza ricevere non solo un grazie, ma anzi, venivo contestato. Oggi vedere la gente che festeggia mi riempie il cuore. Penso che la città di Salerno debba essere orgogliosa di avere una squadra in massima serie. Se Salerno saprà utilizzare al meglio questo punto di partenza, potrà vedere un futuro completamente diverso e non legato agli alti e bassi che hanno caratterizzato la sua storia”.

Articolo precedenteCastori: «La serie A è bellissima! Ho un contratto con la Salernitana. Spero di restare».
Articolo successivoSalernitana, fenomenologia di un’esplosione popolare
"Chiodo fisso nella mente, innamorato perdutamente". Questa è la frase che, più di tutte, descrive appieno cosa sia per me la Salernitana. Un tifoso, prima che un giornalista, che ha sempre vissuto, e vive tutt'ora, per i colori granata. Dal maggio 2018, ho deciso di intraprendere la strada, impervia e tortuosa, del giornalismo, entrando a far parte della redazione di "Le Cronache", di cui mi fregio di farne parte ancora oggi. Dal settembre di quest'anno, dopo un anno di collaborazione con gli amici, prima che colleghi, di Salernosport24, sono entrato a far parte della bella famiglia di SoloSalerno.it, con lo scopo di raccontare, con onestà intellettuale ed enorme impegno, le vicende legate alla nostra, mitica "Bersagliera". Sarà un piacere, ma soprattutto un onore, poter mettere al vostro servizio la passione di una vita.