Home Editoriale Roberto D’Aversa: «Era doveroso fare risultato».

Roberto D’Aversa: «Era doveroso fare risultato».

Roberto D'Aversa nell'intervista post partita ai microfoni di Dazn si è detto più che soddisfatto per la prestazione della sua Sampdoria. Sapeva che a Salerno non sarebbe stato scontato fare risultato, soprattutto con una diretta concorrente per la salvezza.

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Roberto d’Aversa

D’Aversa si tiene stretta la panchina blucerchiata, la possibilità di essere esonerato, per ora, è stata accantonata. Il tecnico della Sampdoria continuerà, quindi, a guidare la compagine ligure rientrando a Genova con l’intera posta in palio.

Aveva detto che servivano buoni marinai per uscire dalla tempesta, oggi i marinai ci sono stati. Ha smesso di piovere?

«C’era bisogno di una prestazione da uomini veri. Devo fare i complimenti a tutti i miei ragazzi: dal campo alla panchina. Sapevamo che a Salerno non sarebbe stato facile fare risultato, è un ambiente caldo, un risultato così netto non era semplice ottenerlo».

Oggi nessun gol incassato, può considerarsi un buon punto di partenza?

«Decisamente, abbiamo giocato in maniera libera. Durante la pausa di campionato i ragazzi hanno lavorato molto bene, abbiamo svolto allenamenti intensi. Oggi, dal capitano ad Audero abbiamo avuto la dimostrazione che nessuno voleva subire gol. Ci sono state parate importanti, salvataggi sulla linea… credo che questa squadra abbia grandi qualità individuali, giocando da squadra possiamo mettere in difficoltà chiunque. Questo pomeriggioi, sono stati bravissimi tutti. Era doveroso dare una risposta al nostro Presidente, alla Società, alla tifoseria… perché in questo periodo ci sono sempre stati vicino dandoci entusiasmo, nonostante i risultati. Volevamo fare risultato pieno, sia per i tifosi che per il Presidente».

Cosa ha influito sulle sconfitte che hanno preceduto la gara di quest’oggi?

«Gli episodi vengono dalla tua parte quando si approccia con decisione e positività. Volere è potere: oggi l’abbiamo dimostrato. Credo che sotto l’aspetto delle prestazioni, solo con Cagliari e Napoli la squadra abbia gestito meno bene il campo, in tutte le altre partite siamo stati vittima di episodi, il calcio è anche questo».

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!