Home Editoriale Il vulcano Iervolino: compiuta la rivoluzione tecnica, ora quella tecnologica

Il vulcano Iervolino: compiuta la rivoluzione tecnica, ora quella tecnologica

Con l’avvento del nuovo mister, in poco più di un mese il presidente della Salernitana ha completato l’opera di discontinuità con il passato. E ora lavora al futuro del club e alle sue immense potenzialità che può ancora esprimere

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iervolino foto
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Tempo di lettura: 3 minuti

di Gianluca Vicinanza

Come un vulcano in piena eruzione. Danilo Iervolino ha compiuto una vera e propria rivoluzione in poco più di un mese. La Salernitana è stata rivoltata come un calzino.

Discontinuità doveva essere e discontinuità è stata. Iervolino è stato di parola e in poco più di trenta giorni dal suo ufficiale insediamento ha fatto seguire i fatti alle parole. E’ cambiata la dirigenza, è cambiata la direzione sportiva, è cambiata infine anche la conduzione della squadra.

La rivoluzione tecnica è compiuta. E lo ha ribadito lo stesso Iervolino durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore granata, Davide Nicola: “Speriamo di non dover cambiare più nulla da qui a giugno. E quindi di non dover fare altre conferenze stampa e non dover presentare più nessuno”.

Nella sua ‘eruzione’, il vulcano Iervolino (d’altronde è nativo di Palma Campania, a due passi dal… Vesuvio) ha creato un terremoto che ha scosso tutto l’ambiente. E sono stati dei movimenti tellurici che hanno avuto effetti positivi in tutta la tifoseria granata. La quale – soprattutto sui social – ancora sgrana gli occhi per lo stupore quando sente il presidente parlare del suo entusiasmo sempre crescente, del suo non riuscire più a dormire bene per la Salernitana, del suo voler vincere subito.

Parole di un imprenditore di successo: “Io ci credo. Ho il temperamento gentile ma sono un guerriero. Voglio combattere e vincere, lo pretendo da tutti. Andiamo avanti scompostamente, metteremo tutto noi stessi. Questo è il marchio di fabbrica di Danilo Iervolino”.

Gli “aficionados” della vecchia gestione societaria scuotono il capo: “E il progetto dov’è”?

Ebbene. Il progetto è sotto gli occhi di tutti. Un imprenditore che ha investito soldi suoi (non ci sono fondi esteri come in altre società) nel salvare questa barca da subito, prendendo il meglio disponibile sulla piazza a metà stagione, tra quei (pochi) disposti a credere in una così folle e disperata impresa. Perché pensare ad organizzare già la serie B per l’anno prossimo, quando ci sono ancora 3 mesi in cui provare a restare nel massimo campionato? E’ la mentalità (giusta) di un visionario che vede possibile ciò che al momento non è esiste. Ed è la mentalità (giusta) di un imprenditore che sfida se stesso cimentandosi in un settore per lui nuovo di zecca. 

Anche perché se il progetto tecnico è ora focalizzato esclusivamente sul presente, con l’instant team e… l’instant mister (Davide Nicola, maestro delle salvezze quasi impossibili), non è vero che la Salernitana non ne stia già sviluppando uno sul medio e lungo termine. Ed è quello che, per certi aspetti, interessa e affascina anche di più: il consolodamento della società e del suo marchio.

Un progetto che si estende a 360° e tocca svariati ambiti: dallo sviluppo del settore giovanile all’impiantistica; dal piano di marketing che coinvolge anche la gestione dello stadio alle sinergie con altre realtà istituzionali e sportive del tessuto cittadino. Fino alla rivoluzione tecnologica.

Rispetto al passato, in poco più di un mese si è già visto un vero ribaltone del modo di fare comunicazione di questa società. Sfruttando tutti i canali possibili: non solo quelli tradizionali (mai visto un direttore sportivo così piacevolmente sovraesposto nel partecipare a tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche della città), ma anche quelli social. Facebook, Twitter e Instagram sono ora la porta d’ingresso per i tifosi per accedere al mondo granata e vederlo dall’interno.

Ormai il calcio non è più quello di 30 anni fa: non si pensa più ad aprire lo stadio al pubblico per far assistere agli allenamenti. Oppure a mostrare ai giornalisti la partitella del giovedì per capire quale formazione abbia in mente il mister per la successiva gara di campionato. Ma in questo mondo in cui l’azienda del calcio moderna si è chiusa in se stessa, Iervolino ha pure qui iniziato a dare la sua impronta visionaria: “Coinvolgere i tifosi in un’esperienza immersiva attraverso le tecnologie, che però non si sviluppano in un giorno. L’idea è quella di far vedere anche parte degli allenamenti da casa, permettere ai supporter di interagire con i loro beniamini”. Una “app” per vivere la Salernitana – seppur virtualmente – ancora più da vicino. Per rafforzare quel concetto di “osmosi” con la città e la tifoseria, tanto caro al presidente granata.

Per non parlare poi del Salernitana Store, che entro poco tempo (si parla di un mese) sarà finalmente disponibile anche online, per permettere – come in tutte le realtà calcistiche che si rispettino – di acquistare da casa il merchandising della propria squadra del cuore.

E’ trascorso solo un mese e qualche giorno dall’inizio della rivoluzione, ma il passato sembra lontano un secolo. E se il buongiorno si vede dal mattino…