Verdetti di Coppa e occhi sul derby di Milano, con la voglia di riscatto che prevale sul ventunesimo turno di Serie A.
La Roma di Mourinho immersa in un caos calcistico ed extra, perché al caso Zaniolo si aggiunge la tremenda delusione in Coppa Italia.
Fuori dalla Coppa nazionale ad opera della Cremonese di Ballardini, dopo trentasei anni tra le prime quattro del torneo.
L’Olimpico di Roma chiede a gran voce una scossa, nel derby dei colori con il Lecce di Marco Baroni.
Cremonese praticamente all’ultima spiaggia, accantonando per un attimo l’ultima gioia, perché battere l’Empoli è un imperativo.
Sassuolo reduce da cinque grandi respiri a “San Siro”, pronto a continuare la propria striscia contro l’Atalanta di Gasperini.
Il “lunch match” ci porta allo stadio “Picco”, dove i padroni di casa attendono una capolista affamata.
Il Napoli di Spalletti che vince e convince, consapevole di non poter arrestare la propria corsa, verso un traguardo atteso da un popolo intero.
Pesante delusione per il Toro di Juric, reduce da un’eliminazione assai cocente al “Franchi” di Firenze, in attesa di sfidare l’Udinese di Sottil in casa.
C’è chi gioisce e torna ad esultare, parlo infatti della Fiorentina e di Luka Jovic, autore del gol che ha sbloccato il risultato contro il Torino.
La domenica sera è una sfida che ripercorre la storia, da Rivera a Facchetti fino al presente, dove il Milan ha necessità di rialzare la testa.
Lazio ferita dal graffio di misura dell’Allianz Stadium, una sconfitta di “corto muso” ad opera della Juventus di Massimiliano Allegri che vale il passaggio del turno.
Al “Bentegodi” per continuare il cammino, senza sottovalutare una squadra che ha bisogno di punti, per continuare la propria avventura nel massimo campionato.
Il Monza tra le mura amiche, in attesa di una squadra totalmente in confusione, con il divieto tassativo di sottovalutare i doriani di Stankovic.
Chiude il cerchio la sfida dell’Arechi, una sfida che ripercorre a grandi linee il passato, in un martedì di febbraio pronto per una nuova pagina di storia.
Juventus vulnerabile, Salernitana più compatta e sicura, consapevole di poter far male alla squadra bianconera.
