Da Udine il tricolore azzurro su tutta l’Italia, perché finalmente il digiuno si interrompe dopo 33 lunghi anni.
La festa di un grande gruppo guidato da Spalletti, un uomo che è riuscito a non scomporsi fino agli ultimi giri d’orologio.
Osimhen è l’ennesima firma nella storia azzurra, una risposta a Lovric per scacciare ulteriori fantasmi, con le mani sullo scudetto che recita Napoli.
Nella stessa serata un tris empolese micidiale per il Bologna, perché non serve a nulla il gol della bandiera di Orsolini.
Rimanendo in tema andiamo a Bergamo, con un super gol di De Roon da fuori area, dopo il vantaggio di Gyasi per gli spezzini.
Un botta e risposta con Zappacosta e Bourabia, fino al ritorno al gol, tra le lacrime, di un Luis Muriel finalmente felice.
Digiuno interrotto tra spettri di paura, perché la Juventus torna a vincere dopo un mese esatto.
La prima gioia di Leandro Paredes, alla risposta dagli undici metri di Ceesay, fino alla girata di Dusan Vlahovic per il 2 a 1 finale.
Festival del gol all’Arechi tra Salernitana e Fiorentina, con lo show di Boulaye Dia che raccoglie il pallone e lo porta nella bacheca di casa.
Una tripletta che trascina i granata verso l’obiettivo, perché il 3 a 3 finale “fa impazzire l’Arechi”, come direbbe il caro speaker dello stadio salernitano.
Toro e colpo grosso per puntare alla Conference League, grazie ai gol di Buongiorno e Pellegri in casa della Sampdoria.
Lazio sul ritmo costante, una vittoria secca che stende il Sassuolo, per mezzo di Felipe Anderson e Basic allo scadere.
Pazza partita a “San Siro” con il vantaggio della Cremonese con Okereke, un vantaggio che però dura poco e svanisce, per mezzo di una punizione di Messias.
Stesso risultato in casa dei monzesi, perché allo squillo di El Shaarawy è Caldirola a rispondere, con un super gol al volo su cross di Rovella.
Chiude il sipario il risultato tennistico al “Bentegodi”, con il ritorno al gol di Dzeko che firma una doppietta, e ad un Lautaro pronto per la notte di Champions League.