Si ritorna all’Arechi dopo la sosta per le Nazionali e dopo la sconfitta patita a Lecce. A tenere banco non solo la gara di domani contro il Toro ma anche la questione legata all’attaccante Dia che è tornato in città ma non sarà disponibile per la gara di domani. Non sarà della partita nemmeno Coulibaly che si è infortunato nel corso della rifinitura. Paulo Sousa ha parlato in conferenza stampa proprio partendo da questi due argomenti: «L’ho visto questa mattina, poi è andato a fare un po’ di visite mediche. A breve il dottore vi aggiornerà. Io so che è un ragazzo che mi ha dato sempre tutto e che ha sempre fatto il massimo per la Salernitana e per la tifoseria. Se ci sono situazioni differenti è giusto che ne parli la società. Anche Lassana non sarà della partita. Si è fatto male a Lecce e poi è andato in Nazionale. I viaggi non aiutano a guarire in determinate condizioni. Ho solo tre centrocampisti. Vedremo domani».
Contro un Toro voglioso di riprendere la corsa ci vorrà una Salernitana più che determinata: «Affrontiamo un avversario che va uomo su uomo e sanno palleggiare molto efficacemente. Noi dobbiamo essere bravi in fase di possesso ma sono fiducioso. Abbiamo fatto una settimana strepitosa».
Il tecnico granata non nasconde le difficoltà: «Juric ha più di ottanta gare sulla panchina del Toro ed ha un calciatore come Ricci che mi piace molto. Non credo che partiranno con due punte, la loro identità è precisa ed è stata costruita nel tempo. Poi magari a lungo andare, in base a come si mettono le cose, possono aggiungere un altro elemento per riempire ulteriormente l’area».
Ma la domanda è sempre la stessa: Chi al posto di Dia? «Dia è un calciatore che fa la differenza. Tutte le squadre hanno un centravanti di riferimento. Noi abbiamo lavorato sul senso della posizione in riferimento alle nostre dinamiche e strategie. Da quando ci sono io subiamo molto meno dagli avversari. Concediamo qualche tiro dalla distanza e bisogna stare attenti. Noto dei passi avanti».
Importante è stata la visita del presidente Iervolino: «La sua presenza ci stimola, stiamo cercando di seminare quotidianamente un messaggio di positività e l’unione ci rende forti. Soprattutto una società giovane, che rappresenta una squadra che ha 104 anni ma ne ha fatti solo 5 in A, deve seminare tanto. La compattezza tra le componenti fa la differenza, anche se ci sono divergenze. I ragazzi sono stati super felici di vederlo».