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Una notte in serie B

Una riflessione sul caso Dia, alla vigilia del match contro il Torino.

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Sarà l’effetto della pausa, saranno le polemiche che si prendono la scena, il fatto è che le prime tre giornate del torneo appaiono lontane assai. 

Eppure tre partite non sono poche. Ma il pari dell’Olimpico con la magnifica doppietta di Candreva ha quasi una patina vintage. È un bene quindi che dopo quindici giorni il pallone torni a rotolare per i ragazzi di Sousa e per i suoi tifosi. Non solo per il solito motivo dell’astinenza. Stavolta ce n’è uno più importante.

In verità lo si sapeva prima, ma l’impatto visivo è sempre più efficace: all’alba del suo giorno di gara la Salernitana si sveglia in serie B, a causa —speriamo soltanto — dello spezzatino televisivo. 

È evento che non accadeva da tempo. 

Precisamente dal 5 maggio 2022, quando con la vittoria contro il Venezia la Salernitana dell’instant team mise per la prima volta il naso fuori dall’acqua uscendo dalla zona retrocessione. Più di un anno ed una vita fa. 

È bene quindi che il ritorno ad una dimensione, quello della #squadrachesidevesalvare, in realtà abbandonata solo nei sogni di tutti, ci riporti alle vicende di campo. 

Roba da Fantacalcio

Possiamo quindi abbandonare il monitoraggio delle rotte aeree dall’Africa e dalla Francia. E anche abbandonare la tossica visione di una telenovela che ha fornito indesiderata pubblicità alla Salernitana, alla sua giovane proprietà, ai suoi tifosi. 

Dalla mancata convocazione per Lecce, la querelle Dia ha destato scalpore tra gli appassionati di Fantacalcio e disperazione tra i social fans

Non avendo cognizione di causa per parlare ai primi, possiedo sufficiente militanza per interagire coi secondi. 

E provare a ragionare tutti insieme. 

È evidente che qualcosa di grave sia accaduto tra l’entourage di Boulaye Dia ed il management granata, sarebbe da struzzi negarlo. 

E da struzzi grammaticalmente modificati sarebbe immaginare uno scenario fatto di malintesi, errori di comunicazione, equivoci. 

Titoli di coda

Immagino però che i social fans siano tutti tifosi della Salernitana. 

Stabilito quindi che struzzi non siamo, io direi che non importa come il “fatto” sia accaduto, e quanto sincera sarà la scena finale di questo film. 

Importa che il film finisca. 

E anche il più recalcitrante degli struzzi può ben vedere quale sia l’interesse della giovane proprietà e quello del calciatore.

Se volete si può scrivere: da un lato la salvezza, dall’altro la crescita di una carriera e la consolidata ambizione ad un salto di qualità. Che sarà quasi certamente altrove e senza traumi. 

Non conviene la rottura, conviene ai tifosi fingere che tutto questo non sia accaduto. 

Non sarà la più edificante delle esortazioni, ma certamente è quella più adatta allo scenario. 

Hai visto mai che ai tifosi, innocenti e passivi spettatori, si imputi qualcosa se le cose dovessero andare male?

Non deve accadere. 

E allora questa notte in serie B ci farà bene. 

C’è una gara importante, e la curiosità di vedere in pratica la “settimana fantastica” che Sousa ha raccontato in conferenza stampa. 

E ci sarà in tribuna Boulaye Dia, per il quale non auspico fischi, ma neanche bimbi messi in braccio per le foto. 

Ai bambini dobbiamo regalare la serie A, non i selfie.

E niente più notti in serie B. È bastata l’ultima, quella appena trascorsa.