La quinta giornata del campionato di serie A si è aperta con l’anticipo pomeridiano che ha messo di fronte Salernitana e Frosinone: partita terminata uno a uno, con tante -troppe- occasioni sprecate dai padroni di casa.
Squadra arbitrale composta da: Marco Piccinini di Forlì coadiuvato dagli assistenti Bottegoni e Politi; quarto ufficiale Dionisi, al Var Mazzoleni e Di Vuolo.
Passiamo alla moviola
Al 10′ Cabral (S) viene spinto platealmente da Romagnoli (F): Piccinini lascia proseguire il gioco. Sugli sviluppi dell’azione Caso (F) e Lovato (S) si contendono il pallone, che termina successivamente sul fondo. Piccinini indica il corner, tra le proteste del difendente granata. Se su quest’ultima decisione resta il beneficio del dubbio -in quanto le immagini non certificano errori sulla chiamata- non si può dire altrettanto sull’iniziale scelta dell’arbitro. Il fallo del difendente ospite su Cabral è evidente, in quanto Romagnoli spinge con entrambe le braccia il capoverdiano, intento a saltare di testa. Errore molto grave, considerando poi l’esito finale che ha portato al goal del Frosinone, proprio dal corner successivo.
Al netto dell’episodio descritto in precedenza, la direzione di Piccinini è stata carente anche dal punto di vista disciplinare e comportamentale: tante, troppe le perdite di tempo consentite a portiere e difendenti ospiti, soprattutto in occasione di calci di rinvio e punizioni all’interno dell’area di rigore frusinate. Perdite di tempo, strano a dirsi, attuate già dai primissimi minuti di gioco e rimaste impunite per tutta la durata della gara. Da rivedere anche un paio di ammonizioni, che avrebbero potute essere gestite diversamente dall’arbitro, con un minimo di personalità in più.
Sufficiente la prestazione dei due assistenti Bottegoni e Politi; bravi e attenti al Var, Mazzoleni e Di Vuolo a confermare la decisione di annullare la rete a Caso (F) per fuorigioco millimetrico.