OCHOA 6: in leggero ritardo sul diagonale vincente di Colpani, al quale si oppone bene pochi minuti più tardi. Beffato dall’incursione vincente di Vignato, al quale nega la doppietta con un ottimo intervento. Spiazzato dal rigore di Pessina, mette un’altra pezza sul tiraccio di Colombo.
DANILIUC 4,5: in perenne ritardo sui movimenti di Vignato, che affonda a suo piacimento come un coltello nel burro. Ripresa più tranquilla grazie ad un Monza sostanzialmente remissivo, nel corso della quale prova a proporsi con scarso costrutto anche in fase attiva.
GYOMBER 5,5: Colombo gioca troppi palloni inizialmente, permettendo alla squadra di distendersi con continuità e pericolosità in avanti. Però è anche protagonista di due provvidenziali recuperi che impediscono al Monza di dilagare. Puntuale ancora in chiusura su Vignato ad inizio ripresa. Ma anche lui sbanda quando i padroni di casa si ripropongono.
PIROLA 4,5: aspetta Colpani arretrando e il centrocampista brianzolo lo beffa con la rete del vantaggio. Sul suo versante si balla spesso e volentieri, complice anche una catena laterale che poco lo supporta. Inguardabile la proiezione offensiva che si conclude con un tiro che termina alto sulla traversa. Il Monza smette di giocare nella ripresa, lui respira ma al primo affondo è in ritardo con tutto il reparto e commette il fallo di mano che consente a Pessina di realizzare il rigore che chiude il match.
KASTANOS 4,5: Kyriakopoulos fa quello che vuole quando spinge e dorme sonni tranquilli in fase difensiva. In un paio di occasioni ha la possibilità di crossare ma le giocate risultano inguardabili. Giochicchia nella ripresa, agendo a seconda delle fasi di gioco da esterno o da centrocampista. Il risultato non cambia, la prestazione resta insulsa e irritante. 83 COULIBALY S.V.
LEGOWSKI 5: quando si propone e attacca lo spazio esprime una certa incisività, come testimonia lo strappo che offre a Jovane la possibilità di calciare in porta. Molto meno disciplinato in fase passiva, ma è anche vittima di una squadra priva di raziocinio tattico. 46‘ MARTEGANI 5,5: un po’ a tamponare Gagliardini in prima battuta, troppo compassato e lento quando il pallone arriva sui suoi piedi, non riesce a produrre giocate in grado di impensierire la fase difensiva di Palladino.
BOHINEN 5: dal suo piede parte l’invitante pallone offerto a Candreva, che trova la felina parata del numero uno monzese. Calciatore di costruzione, il velleitario gioco di Sousa lo espone a figure barbine al cospetto della circolazione di palla del Monza che impone un dinamismo che non ha. 46′ MAGGIORE 5,5: un po’ di legna in più, ma la squadra avrebbe bisogno di ben altro per rimettere in piedi la gara.
MAZZOCCHI 4,5: Quando Ciurria parte sono dolori costanti, confermando evidenti limiti in fase difensiva. Ma a far male è soprattutto la sua incapacità di incidere sulla fascia ammirata nelle due precedenti stagioni. 46′ BRADARIC 5,5: maggiore protagonismo offensivo rispetto al collega, ma palloni indimenticabili non vengono offerti dal suo piede mancino.
CANDREVA 6: prestazione al piccolo trotto, alterna inserimenti senza palla e arretramenti sulla trequarti nel tentativo di regalare vivacità ai suoi. Un diagonale insidioso trova l’ottima respinta di Di Gregorio, poi anche il suo piede si rende protagonista di errori evitabili. Atleticamente non sembra essere al massimo. Secondo tempo sulla falsariga del primo, con uno sterile compitino a bassa intensità e diversi off side fischiati contro. Piccola ripresa sul finire di gara, con bordata che trova pronto l’impeccabile Di Gregorio. Prestazione non esaltante, ma gli unici due tiri importanti sono i suoi.
JOVANE 5: interessante uno spunto iniziale che lo porta al tiro ben parato da Di Gregorio. Poi anche lui viene travolto dai ritmi dei padroni di casa e sparisce dalla scena del primo tempo. Incespica sul pallone e consente al Monza di ripartire e realizzare il secondo gol. Ostinati e caotici assoli caratterizzano il suo avvio di ripresa, che termina in fretta per lasciare spazio a 60′ STEWART 6,5: unica nota positiva della giornata: lotta su tutti i palloni, attacca la profondità e punta l’avversario. Le punture di spillo granata portano la sua firma.
DIA 5: qualche inutile piroetta sulla trequarti e un paio di punizioni innocue guadagnate. Per il resto, impacciato spesso nel primo controllo di palla e tanti anticipi subiti dai difensori brianzoli. Deve far meglio su un pallone spiovente in area monzese ad inizio ripresa ma svirgola in mezza rovesciata. Gioca molti palloni, li sbaglia quasi tutti. Si accende nel finale con una penetrazione in area lombarda ma il tiro trova solo la traversa. Pochi minuti dopo, invece, riesce solo a tirare addosso a Di Gregorio da ottima posizione.
ALL.SOUSA 4,5: la buona ora di gioco contro l’Inter non è servita a dare continuità ad un progetto tecnico-tattico apparso interessante. Con il Monza il disastroso ritorno al passato. Squadra incapace di pressare in maniera coordinata, puntualmente in ritardo in ogni zona del campo. Reparti scollegati, totale inconsistenza nel giocare d’anticipo in difesa, attacco lezioso e privo di idee. Prova a rimediare nella ripresa con i cambi. I benefici sono inizialmente impercettibili, favoriti da un Monza intento più a gestire il risultato che ad affondare. Nel finale, la fisicità di Stewart ed alcuni estemporanei spunti di Dia e Candreva quasi riportano in gara i suoi: sfortuna e uno strepitoso Di Gregorio giocano contro. Un fuoco di paglia spento dal rigore di Pessina che chiude definitivamente la contesa. La Salernitana può sperare di salvarsi se gioca a calcio. Se corre dietro all’avversario senza saperlo fare, la serie cadetta è dietro l’angolo.