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Inzaghi: «Sul due a zero preso gol stupido. Siamo vicini alla prima vittoria. Il rigore? Se lo tocca con la mano deve fischiarlo»

Su Ochoa: «Non lo scopro certo io. È stato bravo. La scelta di Candreva? Volevo facesse quello che ha fatto. È uno dei nostri giocatori migliori» Sulla salvezza: «Se sono qui è perché ci credo. Chi tira dietro la gamba è fuori»

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Ha accarezzato anche l’idea di portare via l’intera posta in palio, ma Inzaghi deve accontentarsi del pareggio ottenuto contro il Sassuolo anche grazie alla parte dell’eterno Ochoa. Un pareggio che sa di poco, il classico brodino caldo da assaporare tutto approfittando della sosta del campionato. Alla ripresa ci sarà la Lazio, una gara non da poco. Intanto le giornate passano e la classifica si fa sempre più precaria. Ci si prende il buono, vale a dire il primo tempo dove i granata hanno messo il meglio di loro stessi. Se fosse finito sul due a zero chissà… Intanto per Inzaghi ci sarà ancora tanto da lavorare.

Si era messa bene poi cosa è successo?

«Sapevo che avremmo fatto quell’inizio. Sul due a zero non puoi prendere quel gol. Ci vuole più cattiveria e potevamo fare il 3-1. Secondo tempo molto apprensivo da parte nostra. Dobbiamo far girare meglio le gambe. Comunque abbiamo giocato alla pari con il Sassuolo. Ci manca una vittoria per svoltare ma siamo vicini».

Migliore in campo Ochoa. Un punto che porta la sua firma

«Si, è stato bravo ma noi ripartiamo dal primo tempo. Ochoa non lo scopro io. Con i cambi volevo cambiare qualcosa però mi tengo l’atteggiamento tenuto nel primo tempo

Candreva perchè non dall’inizio?

«Può darci tanto ed ha fatto bene. Ho fatto questa scelta ma è uno dei migliori che abbiamo. Non vinciamo in trasferta da gennaio ma dobbiamo avere più voglia di non prendere gol. Io vedo tanti miglioramenti da quando sono arrivato».

Un giudizio sull’arbitro e su quell’episodio in area

«Se lo tocca è rigore. Ma non ci lamentiamo. Speriamo di vincere la prossima. La sosta? Avrò otto giocatori via. Abbiamo bisogno di lavorare insieme e sento che l’aria sta cambiando. Io sono felice di essere qui e allenare questa squadra. Io credo nella squadra e nella salvezza e se ho scelto Salerno è perché ci credo»