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You better watch out, you better not cry

Obbligo di tessera, collocazione in giorno feriale, orario serale, ridotta capienza del Gewiss Stadium. Non sorprende il minimo stagionale dei tifosi in trasferta.

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Chiusa nell’imbuto

È vero, non c’è settimana banale o insipida per il tifoso sintonizzato sulle vicende della Salernitana. Questa non ha fatto sicuramente eccezione, contraddistinta come è stata dalla discussa conferenza stampa del presidente Iervolino. Che ha fatto passare sotto traccia un evento non trascurabile: il confronto a Roma avvenuto mercoledì tra il presidente stesso e Pippo Inzaghi, che per questo motivo non ha diretto l’allenamento della squadra. In epoca tecnologica, con la piena disponibilità di piattaforme per meeting virtuali, un incontro in presenza può solo voler significare che l’argomento fosse il destino del mister. Inzaghi ne è uscito incassando una fiducia che, però, non sembra essere a tempo indeterminato. Quanto determinato sia questo tempo è oggetto di dibattito, con la Salernitana attesa da una chiusura di anno terribile, che prevede la trasferta odierna di Bergamo, il Milan all’Arechi quattro giorni dopo, lo scontro diretto al Bentegodi prima di San Silvestro. Non esattamente l’ideale per delineare giudizi e conseguenti strategie, ma tant’è. Chiusasi da sola in questo imbuto, questa squadra ha perso agio di manovra e diritto di scelta e dovrà, in poco più di dieci giorni, dare un senso ai mesi che verranno.

Prova d’orgoglio o ulteriore depressione?

«Il problema è che non c’è la giusta armonia, anzi ci sono delle fazioni. Molti calciatori vogliono andare via e non amano la Salernitana. Sono qui, ma vorrebbero stare altrove, ma anche loro come me devono assumersi le responsabilità.»

Le dure ed inequivocabili parole usate dal presidente giovedì scorso sono oggetto di dibattito da parte dei tifosi. Nessuna sorpresa, ché quanto visto in campo aveva già ampiamente delineato il quadro generale. Ci si interroga piuttosto sull’impatto che avrà sui calciatori una così netta e pubblica affermazione. Sferzata positiva con conseguente prova d’orgoglio, o ulteriore depressione sparsa su un ambiente che si è mostrato finora piuttosto indolente, quando non irritante?

Occorrerà attendere poche ore per la risposta, contro una squadra molto più forte, in discreto stato di salute e certo non affaticata dal turno europeo infrasettimanale, caratterizzato da ampio turnover

I precedenti tra i due allenatori, con Gasperini sempre vincente, non inducono all’ottimismo. L’epocale batosta dello scorso gennaio è entrata di diritto nella bacheca degli incubi. 

Ci si appella, speranzosamente, alla magnifica gara del maggio 2022, quando la Dea riuscì ad agguantare il pari ai titoli di coda, dopo una coraggiosa prova dei granata ed in particolare di Ederson, il più importante tra i tanti ex di giornata. 

Il modo che fa la differenza

Obbligo di tessera, collocazione in giorno feriale, orario serale, ridotta capienza del Gewiss Stadium. Non sorprende il minimo stagionale dei tifosi in trasferta. Sbagliato però liquidare come pratica già archiviata il confronto che andrà in scena tra poche ore. Significherebbe venir meno ad una delle principali regole d’ingaggio di questo sport, l’imprevedibilità. Ed avvicinarsi alla visione del match con spirito razionale è atteggiamento forse condivisibile, ma non tipico del tifoso che, dietro al malcelato cinismo, continua a sperare.

Particolare attenzione ci sarà sulle scelte, iniziali e a gara in corso, di Inzaghi. Serviranno a capire, ad esempio, se certe fratture sono insanabili, se per alcuni dei protagonisti la Salernitana sia capitolo chiuso.

«Possiamo perdere, ma è il modo che fa la differenza e che va oltre il risultato», di certo in questo passaggio il presidente Iervolino ha interpretato il sentimento collettivo.

Un signore con la barba

Dopo averlo ritrovato con la gara contro la Lazio, dopo averlo maldestramente perso dopo le gare con Fiorentina e Bologna, la Salernitana è chiamata a riguadagnarsi il diritto alla sofferenza e dare un senso ai mesi futuri.

È sicuramente questo il tema.

You better watch out, you better not cry
Better not pout, I’m telling you why
Santa Claus is comin’ to town

Faresti meglio a stare attento, è meglio che tu non pianga
Meglio non fare il broncio, ti sto dicendo perché
Babbo Natale sta girando in città 

Ed in fondo, cosa siamo noi, se non eterni bambini in attesa di Natale, di un signore con la barba che porti nel suo sacco speranza e che ti faccia luccicare gli occhi?

Atalanta-Salernitana potrebbe servire a questo. You better watch out anche se il 2 è quotato quasi a 10, you better not cry chè è troppo presto, better not pout e mi piacerebbe dirvelo che Babbo Natale sta tornando in città.

Non lo vorreste anche voi?

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Nato nel 1964, professione ortopedico. Curioso ma pigro. Ama svisceratamente Salerno e la Salernitana. Come sempre accade quando un amore è passionale, è sempre piuttosto critico nei confronti di entrambe.