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Dal quadriennio di Candreva ad Inzaghi ex mancato: incroci col passato in Inter – Salernitana

Il numero 87 granata conserva un'importante esperienza in nerazzurro. Passato interista anche per Sabatini, out l'altro ex Pirola

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SALCAG 22:10::2023 6
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Inter – Salernitana sarà gara da ex per Antonio Candreva, sempre più leader tecnico della compagine granata. Il classe ’87, che in campionato ha messo insieme 5 gol e altrettanti assist, ha vissuto quattro intense stagioni in maglia nerazzurra, dopo l’esperienza con la Lazio.

Candreva, quattro anni da protagonista

Candreva firmò con il Biscione nell’estate 2016, dopo l’Europeo disputato agli ordini del ct Conte. L’allora esterno destro fu un titolare pressoché inamovibile nella prima stagione, in cui i nerazzurri chiusero al settimo posto dopo l’avvicendamento De Boer – Pioli in panchina.

Ruolo chiave mantenuto anche l’anno seguente con Spalletti, che riportò l’Inter in Champions League: importante fu il contributo di Candreva, che fornì 8 assist pur senza segnare. Il 2018-19 fu invece più complesso, poiché l’arrivo di Politano relegò l’ex Lazio in panchina.

Trend invertito l’anno successivo, con l’avvio della gestione Conte: il tecnico leccese schierò Candreva da quinto di destra nel 3-5-2, e il numero 87 tornò a giocare con continuità. La stagione fu di quelle importanti: il primo gol in Champions contro il Borussia Dortmund, il secondo posto in campionato alle spalle della Juventus, fino alla finale di Europa League persa con il Siviglia.

L’addio e i due gol da ex

Nel settembre 2020, poi, Candreva fu ceduto a titolo definitivo alla Sampdoria, chiudendo la sua esperienza nerazzurra con 18 gol e 27 assist in 151 presenze. Successivamente, Mast’Antonio ha punito due volte l’Inter da ex: la prima a Marassi il 6 gennaio 2021, quando il rigore del numero 87 aprì le marcature nel match vinto 2-1 dai blucerchiati di Ranieri.

La seconda risale invece ad aprile dello scorso anno, con la maglia della Salernitana: il cross sbagliato dal fantasista granata si trasformò in una parabola peffarda per Onana, pareggiando i conti al 90′ e facendo esplodere l’Arechi. Rete che, peraltro, è valsa l’unico punto contro l’Inter da quando la Salernitana è tornata in Serie A.

Niente ritorno a San Siro per Pirola

Salterà invece la sfida da ex Lorenzo Pirola, fuori per l’infortunio rimediato durante il breve rientro contro l’Empoli. Il difensore originario di Carate Brianza entrò nelle giovanili dell’Inter nel 2015, partendo dall’under 14 fino ad arrivare in Primavera.

Aggregato alla prima squadra di Conte nel 2019-20, Pirola debuttò in massima serie a Ferrara, durante il successo per 4-0 dei nerazzurri contro la SPAL. In quell’occasione, peraltro, il classe ’02 subentrò proprio a Candreva. In seguito il difensore passò in prestito al Monza, con cui visse un biennio agrodolce.

Poi, nell’estate 2022, il rinnovo con l’Inter e il prestito con la Salernitana. Un anno dopo la società di Iervolino ha riscattato il capitano della Nazionale under 21, fermato da qualche noia fisica in questa sua prima annata da giocatore di proprietà granata.

Sabatini, meno di un anno da dirigente

Il nerazzurro occupa un posticino anche nel passato di Walter Sabatini. L’attuale dg della Salernitana firmò il 10 maggio 2017 diventando coordinatore dell’area tecnica del Suning Sports Group, allora proprietario del club nerazzurro e del Jiangsu Suning. Incarico ricoperto fino al 28 marzo 2018, momento della risoluzione anticipata del contratto con la proprietà cinese.

Inzaghi e quell’estate rocambolesca

Sponda Inter, invece, Simone Inzaghi fu vicino ad allenare la Salernitana nell’estate 2016. Dopo la buona esperienza con la Primavera della Lazio e una breve parentesi da traghettatore dei biancocelesti a seguito dell’esonero di PioliLotito scelse di mandare il tecnico piacentino a farsi le ossa in Serie B. Trafila che, come noto, è toccata a tantissimi prodotti del vivaio laziale.

Poi, però, la movimentata estate laziale fece saltare il tutto: Bielsa si dimise subito dopo il suo arrivo per divergenze sul mercato, e l’attuale senatore di Forza Italia scelse di riportare Inzaghi sulla panchina biancoceleste. Alla Salernitana finì Sannino, poi esonerato qualche mese dopo e sostituito da Bollini.

Simone non guidò la squadra che in futuro sarebbe stata allenata – precisamente fino ad una settimana fa – da suo fratello Pippo, esonerato proprio prima dello scontro tutto in famiglia. Il tecnico nerazzurro ha vinto quattro partite su cinque contro la Salernitana, restando imbattuto.