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Salernitana ai titoli di coda. Il Monza vince meritatamente all’Arechi. Le pagelle granata

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OCHOA 6: immediatamente decisivo sul tiro ravvicinato di Izzo, poi solo qualche patema sui traversoni monzesi. Nella ripresa è nuovamente portentoso sulla deviazione ravvicinata di Gagliardini. Ma la pressione e la disinvoltura ospite nel creare gioco sono costanti e sembra solo questione di tempo andar sotto nel punteggio. Potrebbe far meglio in uscita sull’incursione vincente di Pessina, ma l’errore è soprattutto di Bradaric che non segue il centrocampista.

PASALIDIS 5: inizialmente gioca basso insieme al resto della squadra, il Monza manovra facilmente il pallone, arriva sulle fasce e va vicino al vantaggio. Liverani ordina di giocare di più sui riferimenti, Mota è un brutto cliente, lo punta e lo costringe al fallo d’ammonizione. Tiene botta e cerca di dare una mano anche in fase di impostazione. Nella ripresa gli ospiti dominano la partita, lui è alle corde come tutta la squadra ed è pessima la lettura difensiva sul gol di Maldini.

MANOLAS 6: non è in perfette condizioni ma la sua esperienza è decisiva nell’anticipare il tiro di Djuric dopo la respinta di Ochoa su Izzo. Quando l’ex granata gioca dalle sue parti raramente riesce ad essere pericoloso, anche nei duelli aerei che il greco vince spesso. Nella ripresa, complice la pressione ospite costante, accusa stanchezza e problemi fisici ed anche la prestazione non è più solida come nei primi quarantacinque minuti. Esce sul punteggio a reti bianche e, considerate le condizioni di partenze, è il meno responsabile della retroguardia. 61 BOATENG 5: la condizione fisica e atletica è precaria, riesce a spazzare un paio di palloni ma quando il Monza accelera deve chinare il capo anche lui. Pure nel gioco aereo non è nella condizione fisica di poter fronteggiare la stazza di Djuric.

PELLEGRINO 5,5: la struttura fisica è decisamente inadeguata per fronteggiare Djuric, che lo sovrasta ma non trova la porta. Deficitario nelle letture preventive e leggerino, Djuric va a posizionarsi dalle sue parti e sono dolori. Trattiene l’ariete bosniaco tirandogli la maglia e rischiando di subire il calcio di rigore. Va meglio quando opera in marcatura sul trequartista che agisce nella sua zona. Dolori anche per lui nella ripresa, quando il Monza è assoluto padrone del campo. Ha il merito di procrastinare lo svantaggio con un intervento decisivo sulla linea. Fuori posizione sul secondo gol di Pessina.

ZANOLI 5,5: prestazione ad elastico, a volte si abbassa accanto ai tre centrali, altre si alza e detta una soluzione di passaggio. Brucia Carboni sullo scatto e serve un ottimo pallone a Wiessman che è avanti rispetto alla sfera e non la impatta bene. Quando si propone, regala sempre la sensazione di poter creare qualcosa di utile in fase offensiva, anche se non sempre risulta lucido. In fase difensiva, invece, non riesce a garantire quasi mai il giusto supporto a Pasalidis, come testimonia il gol di Maldini che non viene seguito dall’ex doriano dopo il fraseggio con Gagliardini.

COULIBALY 5: un recupero difensivo utile ed un tentativo di incursione in area lombarda, poi tanto presidio davanti alla difesa, senza però l’aggressività in pressing esibita nelle stagioni precedenti. Nella ripresa il pallone è quasi sempre nei piedi ospiti, che trovano facilmente palleggio e spazi sulle corsie esterne. Gioca di posizione ma occorrerebbe maggiore pressione per togliere l’iniziativa agli avversari. Gli strappi offensivi sono un pallido ricordo.

BASIC 5: inizialmente intenso e concentrato, con la sua fisicità compie un paio di recuperi difensivi e in una circostanza strappa e serve Bradaric. Nella seconda metà del primo tempo tira un po’ il fiato, si posiziona davanti alla difesa e cerca di non offrire spazio tra le linee. Alla squadra però servirebbe l’intensa vivacità iniziale mostrata nel recupero palla e nei tentativi di riproporsi. Nella ripresa esce dal match e lascia spazio a 73′ LEGOWSKI 5,5: entra in una situazione di squadra decisamente insicura e lui non fa e non può fare niente per cambiare la precarietà della situazione.

BRADARIC 4,5: spinge tanto ma non riesce ad essere mai lucido al cross, nella rifinitura e al tiro. Dopo il pericolo scampato inizialmente sul cross di Birandelli e il palo colpito da Djuric, comincia ad uscire alto su Birindelli che incide meno. Nella ripresa non cambia il copione, perché continua a sbagliare tutto nelle occasioni in cui si propone e, soprattutto, dorme sull’inserimento di Pessina che realizza il secondo gol.

KASTANOS 5,5: ci prova subito dalla distanza, ma il suo tiro carico di effetto termina fuori di poco. Poi ha un paio di passaggi a vuoto nella gestione del pallone, prima di guadagnare un’ interessante punizione al limite dell’area brianzola. Però è discontinuo e la velocità di gamba e di pensiero non è quella dei tempi migliori. Si accende poco prima di lasciare il campo, ma sfortuna e macchinosità gli impediscono di sfruttare un paio di occasioni importanti. 73′ DIA 5,5: gioca una ventina di minuti, sullo zero a zero serve nei tempi giusti Tchaouna che trova il doppio intervento di Di Gregorio. Poi poco altro, ma in una squadra dallo scarso peso offensivo la sua assenza dal terreno di gioco lascia decisamente perplessi.

CANDREVA 6: la squadra fa fatica a produrre gioco, lui si abbassa per attivare i compagni, come testimonia il lancio che sguinzaglia Bradaric a sinistra. Si sacrifica in fase difensiva e attacca anche gli spazi monzesi negli ultimi trenta metri. Lavoro estenuante, che non gli toglie la lucidità per cercare il gol su una punizione che non termina in porta solo grazie alla deviazione fortuita di Gagliardini. Nella ripresa può solo soffrire con grande dignità al cospetto dello strapotere avversario. Rientra sempre, prova a difendere, trova anche le energie per un’azione personale che diventa un assist fortuito per Kastanos. Si allarga a destra e il suo movimento regala più spazio all’incursione di Tchaouna. 87 SIMY S.V.

WIESSMAN 5,5: non smette mai di correre e di lottare, pressa, guadagna qualche punizione ma sull’assist di Zanoli può fare meglio in fase di finalizzazione. Però è troppo avanti rispetto al pallone e non lo colpisce bene. E’ un finalizzatore ed ha bisogno del lavoro della squadra, perché accusa maggiori difficoltà quando è chiamato a fare gioco insieme ai compagni. 62′ TCHAOUNA 6,5: entra con grande impeto e desideroso di dare una mano alla squadra in difficoltà. Scatta e costringe all’ammonizione il difensore del Monza, poi calcia per due volte in porta e Di Gregorio gli nega la gioia del gol.

ALL. LIVERANI 5: la squadra che inizia la gara è troppo appiattita sulla linea difensiva, il Monza arriva facilmente sulle corsie esterne e si rende pericolosa con i centimetri di Djuric. Ordina ai suoi uomini di essere più aggressivi con gli esterni e la partita diventa più equilibrata sul piano tattico. La squadra, però, è carente di idee offensive e si rende insidiosa solo su una fuga di Zanoli non finalizzata da Weissman. Nella ripresa i suoi uomini si abbassano troppo e subiscono un torello senza soluzione di continuità. Rischiano ripetutamente di subire gol, si salvano con un po’ di fortuna e addirittura hanno la possibilità di andare avanti in maniera estemporanea con Kastanos e Tchaouna. Ma la sua è una squadra stremata fisicamente e mentalmente e sembra costantemente sul punto di crollare. In totale balia dell’avversario, che pazientemente raccoglie il risultato pieno con una disarmante disinvoltura. La squadra non ha ricevuto la scossa giusta dal cambio in panchina. Lasciare fuori Dia, in un contesto di estrema povertà offensiva, non è sembrata una decisione saggia.