Ciò che sta accadendo, in questi minuti, ha davvero dell’incredibile. Nel corso dell’incontro valevole per l’ultima gara di qualificazione dei gironi di Champions League tra Paris Saint Germain e İstanbul Başakşehir al “Parco dei Principi”, sarebbero stati rivolti degli insulti razzisti da parte del quarto uomo, il rumeno Sebastian Colţescu, all’indirizzo di alcuni componenti della panchina turca.
L’assistente di gara, stando a ciò che si è appreso nelle fasi piuttosto concitate immediatamente successive all’episodio, avrebbe aprofostrofato alcuni calciatori della panchina dell’İstanbul Başakşehir con l’epiteto di “Negru”. Episodio che, automaticamente, ha generato la stizzita reazione della squadra guidata dall’ex Inter Okan Buruk, che ha immediatamente accerchiato Colţescu per chiedere spiegazioni. Tra i più agitati, l’ex attaccante di colore del Chelsea Demba Ba al quale, presumibilmente, sarebbe stato rivolto il vergognoso insulto.
Le due squadre, intanto, hanno abbandonato per protesta il campo tra gli applausi dei pochi presenti sugli spalti. A quel punto, l’arbitro Hategan, coadiuvato dagli ispettori Uefa giunti prontamente sul terreno di gioco, non ha potuto far altro che sospendere la partita in attesa, evidentemente, di chiarimenti. Da ciò che è filtrato, Colţescu si sarebbe giustificato affermando di non conoscere bene l’inglese.
Un episodio che, ribadiamo ancora una volta, se confermato, rappresenterebbe l’ennesima sconfitta non solo del calcio, ma della società civile nella sua interezza. Ci risulta francamente assurdo che, nel 2020, un uomo, prima che un calciatore, debba essere ancora discriminato per il colore della pelle.
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