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Buon compleanno mister Colantuono, ma il regalo ce lo faccia lei…

1040 giorni dopo, Colantuono riabbraccia la Salernitana ed il suo pubblico nel giorno del suo compleanno.: «Possiamo giocarcela. Con Castori ho un rapporto trentennale».

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Quale regalo migliore, se non una vittoria, per il suo cinquantanovesimo compleanno? Stefano Colantuono si augura di festeggiare così il giorno della sua nascita, in quella che è la “partita delle partite” contro un diretto avversario per la salvezza. Qualcuno potrà obiettare che siamo solo all’inizio, ma un malaugurato passo falso sarebbe letale per i granata che hanno salutato Castori per riabbracciare, 1040 giorni dopo, il trainer laziale.

Anche in conferenza stampa Colantuono non è voluto tornare sui motivi che lo spinsero, nel dicembre del 2018, a rassegnare le dimissioni per motivi personali: «Per me è stata una pagina dolorosa che ho metabolizzato. Ora è una storia nuova, la testa è libera». Parole e musica di Stefano Colantuono che si dichiara: «Carico a mille per questa nuova avventura. Salerno mi è rimasta nel cuore anche se l’ho vissuta solo per un anno. È stato facile dire di sì».

Ok, ma ora bisogna guardare all’obiettivo salvezza. Cosa non proprio agevole, visto il ruolino di marcia finora tenuto dalla squadra: «La Salernitana rientra in un gruppo di compagini che deve fare un certo tipo di campionato. L’importante è restare sempre attaccati al gruppone, perché da gennaio in poi il campionato può assumere connotati diversi e non mi riferisco al mercato. Dobbiamo giocarcela fino alla fine perché questa squadra ha le carte in regola per arrivare al traguardo».

Parole al miele, infine per il suo predecessore, quel Fabrizio Castori che è riuscito a portare di nuovo la Salernitana in A: «Voglio salutare con grande affetto Fabrizio Castori. Nel calcio ho degli amici, ma ce ne sono pochi ai quali sei più legato e Fabrizio è uno di questi, siamo quasi conterranei, ho un legame trentennale con lui. Castori ha scritto una pagina indelebile della storia calcistica salernitana, da questo punto di vista lo invidio. Ha lasciato una traccia e mi auguro, nel mio piccolo, di poter lasciarne un’altra centrando un obiettivo che tutti speriamo di poter ottenere».