Intervenuto ai microfoni ufficiali della Lega Serie A, il tecnico della Salernitana Davide Nicola ha analizzato la sua esperienza granata, tra passato, presente e futuro. L’allenatore piemontese ha innanzitutto ricordato la miracolosa salvezza ottenuta la scorsa stagione:
“Per abitudine il giorno dopo io dimentico, perché risentirmi dire qualcosa che è già stato fatto non mi motiva tanto, e perché sto già pensando insieme ai ragazzi a fare qualcosa di diverso: costruire un progetto differente, che abbia lo stesso obiettivo ma possa contare su nuovi interpreti”.
“Quello che abbiamo fatto – prosegue Nicola – sta soprattutto nell’importanza della rincorsa acquisita da parte dei ragazzi, perché c’erano davvero tanti punti di distacco: il percorso fa sì che attraverso i numeri noi possiamo oggettivare il merito della salvezza. Poteva finire in tutti i modi possibili, è andata come noi volevamo e speravamo, ma siamo coscienti che potesse esserci anche altro esito: l’umiltà sta nel ripartire dall’ambizione avuta nel voler credere in una salvezza tutt’altro che facile, cercando di avere più continuità possibile”.
Sull’obiettivo salvezza: “Io credo che quest’anno ci vorranno molti più punti: le squadre sono numericamente le stesse, ma ci sono delle neopromosse che hanno delle possibilità importanti. Indubbiamente noi saremo tra quelle che dovranno giocarsi la permanenza in questa categoria per il secondo anno consecutivo: dobbiamo solo credere che c’è tutto da migliorare e da costruire. I ritiri servono a questo: oltre al piacere di stare insieme e conoscersi come uomini, provare e riprovare idee di gioco, concetti e maniacalità nel lavoro di gruppo sul campo. Nelle mie esperienze questo ha sempre fatto la differenza”.
Sulla prima di campionato: “La Roma è una grande squadra che arriverà in casa nostra alla prima partita: credo che questo sia già stimolante, l’unico obiettivo è quello di farci trovare al massimo di quello che potremo dare in quel determinato periodo”.
In chiusura: “Non sono fatto per immaginare chi possa vincere lo scudetto e chi possa salvarsi, e francamente in questo momento non mi interessa più di tanto. Mi importa solo dell’espressione massimale del gioco della mia squadra, e di creare un campionato esaltante sotto tutti i punti di vista, insieme ai nostri tifosi: alla fine noi facciamo questo lavoro soprattutto per loro, oltre che per sentirci capaci”.