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Dalla salvezza di Djuric e Verdi all’esordio in A di Lovato: gli ex di Verona – Salernitana

Posto fisso nella storia granata per i due attaccanti gialloblù, trascorsi importanti all’Hellas per il difensore. Gara da ex anche per altri due calciatori

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Lo scontro diretto tra Verona e Salernitana sarà sfida da ex per diversi protagonisti, sia in casa gialloblù che tra le fila granata. Negli scaligeri spicca Milan Djuric, le cui condizioni – come annunciato da Zaffaroni in conferenza stampa – andranno valutate per decidere sull’eventuale convocazione contro i granata.

Domani sera il bosniaco ritroverà una maglia indossata per quattro stagioni in crescendo. Fortemente voluto da Colantuono nell’estate 2018, Djuric faticò molto durante la prima parte del campionato di B, salvo poi segnare diverse reti importanti. Bottino che però non bastò ad evitare i playout, poi vinti dalla Salernitana contro il Venezia.

L’anno seguente Djuric raggiunse vette realizzative mai esplorate in carriera, risultando terminale offensivo cruciale per la Salernitana allenata da Ventura. Partito inizialmente da seconda linea, il bosniaco divenne insostituibile e capitano. Grazie alla qualità dei rifornimenti dagli esterni – Kiyine, Cicerelli e Lombardi – il gigante di Tuzla sfruttò appieno le sue doti aeree, chiudendo la stagione con 12 gol.

Reti che, però, non permisero al cavalluccio di raggiungere i playoff, sfumati con il ko all’ultima di campionato contro lo Spezia. Nel 2020-21, poi, l’impronosticabile promozione in Serie A, con i granata di Castori che chiusero il torneo al secondo posto dietro l’Empoli e davanti a Lecce, Monza e Venezia. Djuric fu ingranaggio importante nella squadra che riportò Salerno in A dopo 23 anni, segnando 5 gol.

Lo scorso anno, poi, il bosniaco raggiunse il punto più alto della sua carriera. In massima serie, Djuric segnò 5 gol e fornì 3 assist, risultando cruciale per la memorabile salvezza granata. Reti – peraltro – tutte piuttosto pesanti, segnate contro Genoa, Verona, Milan, Sassuolo e Fiorentina.

Ultimi sigilli dell’esperienza del centravanti bosniaco a Salerno, prima della scorsa estate segnata dal mancato rinnovo e dal conseguente addio. Lo score di Djuric in granata è di 29 gol in 132 partite, ma impegno, spirito e professionalità dimostrati dall’attaccante restano qualità che vanno oltre qualsiasi fredda statistica.

Un altro grande protagonista della salvezza dello scorso anno è Simone Verdi, che il match di domani sera avrebbe potuto – e, probabilmente, voluto – giocarlo con la maglia opposta. L’ex 10 granata, infatti, è stato vicinissimo al ritorno a Salerno il 31 gennaio, ma l’affare è saltato a causa del mancato deposito del contratto in Lega.

L’esperienza di Verdi a Salerno durò solo cinque mesi, capaci – però – di diventare indimenticabili, tanto per la tifoseria quanto per il calciatore. Arrivato a gennaio 2022 in prestito dal Torino – dove da acquisto record si era trasformato in flop nel giro di poche stagioni –, il fantasista mise a segno cinque gol pesantissimi per la permanenza dei granata in A.

Cinque centri scanditi da fotografie indimenticabili: la doppietta su punizione contro lo Spezia in appena un quarto d’ora, la fuga per la vittoria al 93’ a Udine, la corsa a braccia aperte dopo il 2-1 con il Venezia, fino al rigore con il Cagliari, poi vanificato dalla zuccata di Altare in pieno recupero.

Verdi a Salerno ha segnato 5 gol in 18 partite, bilancio che il classe ’92 avrebbe certamente voluto ritoccare in questa stagione. Invece, il fantasista di Broni è finito al Verona, con cui il feeling non è sbocciato: solo un gol in 10 presenze, inclusa quella nel match d’andata contro la Salernitana. Gara in cui Verdi sciorinò un’ottima prestazione e colpì un palo, prima del successo granata firmato Dia al 94’.

L’Hellas ha avuto, invece, un ruolo molto importante nella carriera di Matteo Lovato. Il centrale della Salernitana – che ora sta trovando un po’più di continuità dopo un girone d’andata complicatissimo – assaporò per la prima volta la Serie A proprio con la maglia degli scaligeri, che lo prelevarono dal Padova (in Serie C) nel gennaio 2020.

Juric concesse a Lovato l’esordio in massima serie a luglio, durante il rush finale della stagione segnata dal Covid. L’anno seguente, complice anche la cessione di Kumbulla alla Roma, Lovato divenne la guida titolare del terzetto difensivo del tecnico croato, disputando un ottimo campionato.

Prestazioni che valsero al difensore di Monselice la chiamata dell’Atalanta: la società orobica prelevò il classe ’00 nell’estate 2021, pagandolo 8 milioni più 3 di bonus. Domani al Bentegodi Lovato potrebbe ritrovare una maglia da titolare contro quel Verona con cui ha giocato 24 partite in Serie A (le prime della carriera) e una in Coppa Italia.

Salterà invece la sfida da ex Pasquale Mazzocchi, che domani sarà ancora spettatore. L’esterno granata – sempre più vicino al rientro – giocò per un anno e mezzo nelle giovanili del Verona, dall’estate 2012 al gennaio 2014.

Successivamente, Mazzocchi – allora molto più esterno offensivo che terzino – attraversò tre esperienze in prestito: prima il Bellaria, con cui giocò la seconda metà di stagione 2013-14; poi il Pro Piacenza, nei primi sei mesi della stagione successiva; infine il Rimini, con cui Mazzocchi giocò per un anno prima di essere acquistato a titolo definitivo dal Parma nel gennaio 2015.

Altro ex granata su sponda Hellas è Alessandro Berardi. Il terzo portiere gialloblù giocò a Salerno nel 2013-14, arrivando in prestito dalla Lazio. L’estremo difensore (che l’anno prima aveva giocato in prestito proprio al Verona) fu vice di Iannarilli fino a gennaio, divenendo poi terzo con l’arrivo di Gori.

In quella stagione, segnata dai due cambi in panchina (da Sanderra a Perrone e da questi a Gregucci), Berardi giocò 6 partite in Prima Divisione. Campionato che la Salernitana chiuse al nono posto, per poi uscire ai playoff con il Frosinone.