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La pazienza è la virtù dei forti. Si riparta solo da chi ci crede

Tutti uniti verso un'unica direzione. Per i processi e le sentenze di cassazione passano ancora quindici partite

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SALLAZ 19 02 2023 9
SALLAZ 19 02 2023 9
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Attendere e sperare è cosa assai difficile. Non reagire, o almeno non farlo in maniera violenta davanti alle difficoltà, è un atto che richiede grande autocontrollo. È raro trovare persone dotate della capacità di rispondere con razionalità davanti a un “affronto”, o che riescono a non perdersi d’animo quando non ottengono subito i risultati previsti all’inizio di una nuova impresa. Trattenere le emozioni negative e non incanalarle verso azioni distruttive, per se stessi e gli altri, è un comportamento ritenuto degno d’onore, e quindi virtuoso, da tutte le culture. “La pazienza è la virtù dei forti” significa prevalentemente che, chi possiede tale tratto, sa mostrarsi più potente e prendersi del tempo per analizzare ogni situazione. I più forti, i sopravvissuti, sono quelli che sono stati forgiati dalla pazienza, che non si sono arresi nonostante le difficoltà.

Un anno fa, la Salernitana di Iervolino, Sabatini e Nicola stava organizzandosi per confezionare l’impresa del secolo. Ma, a differenza di oggi, lo faceva sospinta e sorretta da un popolo mai piegato dalle mortificazioni e follemente incurante delle difficoltà. Oggi, quello stesso popolo, appare svuotato nel corpo e nello spirito. Gli strascichi emotivi della trionfale cavalcata sono ben evidenti. Del resto, chi sa cosa significhi la più impattante delle sofferenze, si augura di non incontrarla mai più. O almeno non subito.

Di errori, dentro e fuori dal campo, ne sono stati commessi a iosa. Elencarli e ribadirli sarebbe un esercizio stupido, ma soprattutto controproducente. Per i processi e le sentenze di cassazione passano ancora quindici partite. Quindici gare in cui la “banda Sousa” dovrà fare tutto il possibile per non dilapidare un patrimonio inestimabile chiamato Serie A. Nel frattempo, sarebbe ora che tutte le componenti remassero, per una volta e per davvero, verso un’unica direzione: quella dell’equilibrio e del buon senso. Il tempo del “Dividi et Impera” e dei “Guelfi e Ghibellini”, scientificamente provocato da fantasiosi personaggi, è finalmente terminato. E’ bene che tutti, indistintamente, si ricordino di essere figli della stessa madre: la Salernitana. Ché è l’unica cosa che conta.

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"Chiodo fisso nella mente, innamorato perdutamente". Questa è la frase che, più di tutte, descrive appieno cosa sia per me la Salernitana. Un tifoso, prima che un giornalista, che ha sempre vissuto, e vive tutt'ora, per i colori granata. Dal maggio 2018, ho deciso di intraprendere la strada, impervia e tortuosa, del giornalismo, entrando a far parte della redazione di "Le Cronache", di cui mi fregio di farne parte ancora oggi. Dal settembre di quest'anno, dopo un anno di collaborazione con gli amici, prima che colleghi, di Salernosport24, sono entrato a far parte della bella famiglia di SoloSalerno.it, con lo scopo di raccontare, con onestà intellettuale ed enorme impegno, le vicende legate alla nostra, mitica "Bersagliera". Sarà un piacere, ma soprattutto un onore, poter mettere al vostro servizio la passione di una vita.

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