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La Salernitana soffre, ma concede poco e crea abbastanza. Gyomber, Pirola e Dia i migliori.

Gara difficile contro un Bologna aggressivo e poco propenso a regalare riferimenti offensivi. La squadra sa soffrire per l'intero match, nel secondo tempo gioca alla pari e crea di più rispetto ai forti avversari.

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OCHOA 6: il Bologna gli fa due gol, sui quali è incolpevole, poi, pur avendo spesso il comando delle operazioni, non lo impensierisce in nessuna occasione.

DANILIUC 6,5: partita di sofferenza pure per lui, perché Lykogiannis non gli concede punti di riferimento, arretra, gioca palla e attacca lo spazio. Il greco gioca molti palloni, il granata alterna buone chiusure ad altre un po’ impacciate e non sempre tempestive. Mette lo zampino sul gol del raddoppio di Dia. Nel finale di match presidia ordinatamente la sua zona di competenza.

GYOMBER 7,5: strepitoso tackle scivolato che sporca in maniera decisiva la conclusione a colpo sicuro di Moro. Altre due chiusure tempestive su Barrow certificano un ottimo primo tempo. Ancora determinante ad inizio ripresa quando in tackle neutralizza l’insidioso tiro di Lykogiannis. 87 FAZIO S.V.

PIROLA 7: gli mancava il gol per coronare l’ottimo periodo attraversato, ci riesce sfruttando una palla inattiva. Purtroppo si lascia beffare da Ferguson che lo anticipa di testa e regala il pareggio ai felsinei. Ben posizionato, attende Moro e gli stoppa il tiro dai venti metri. Nel secondo tempo ritorna ad essere il muro ammirato nelle ultime settimane.

MAZZOCCHI 5,5: tira fuori dal repertorio una giocata alla Garrincha che manda di matto Cambiaso, deve fare meglio pochi minuti più tardi quando prova un velleitario pallonetto, invece di calciare di potenza e mettere forse in discesa il match. Poi la sua prestazione cerca di essere asciutta e funzionale alla sofferenza patita dalla squadra nel fronteggiare il palleggio emiliano, ma aspettiamo il rullo compressore ammirato prima del lungo infortunio. 68 SAMBIA 6,5: ha sempre qualità quando si propone in avanti, come testimonia un’ottima giocata sulla fascia destra che lo porta pericolosamente al cross e un tiro di contro balzo dalla distanza che termina sul fondo di un soffio. Attento anche in fase difensiva.

BOHINEN 5,5: quarantacinque minuti vissuti soprattutto nel proposito di fare densità e ridurre la pericolosità del gioco senza palla degli avversari. Tuttavia, in un paio di circostanza si rende protagonista di un paio di strappi con la palla al piede che sembrano creare le premesse per attaccare la metà campo rossoblù. Azione che non si ripete quando perde un sanguinoso pallone che attiva una ripartenza degli uomini di Motta. Già nel finale di primo tempo avverte una stanchezza che si materializza definitivamente in avvio di secondo tempo. 56 VILHENA 6,5: applicato e determinato, lavora bene in interdizione e nel portare pressing. Ruba palla e scatena la ripartenza targata Piatek-Dia che quasi regala il nuovo vantaggio ai padroni di casa. Si rende utile anche in fase difensiva, vestendo panni che non sono i suoi.

COULIBALY 6,5: c’è da correre tanto, perché gli avversari muovono palla e scambiano posizioni in campo. Mette tanto vigore al servizio della squadra, riuscendo però raramente ad incidere in fase offensiva. Sui palloni sporchi garantisce sempre sostanza e gamba e ribadisce la sua utilità. Se portasse meno il pallone e fosse più lucido in fase di possesso e non commettesse errori evitabili, sarebbe un centrocampista universale. Comunque larga sufficienza per l’enorme mole di lavoro svolto.

BRADARIC 6,5: solita gara generosa nel provare a dettare il passaggio in sovrapposizione, riuscendo addirittura a tagliare sul versante opposto per raccogliere un suggerimento di Candreva. Più dura la gara difensiva, con Aebischer che regala pochi punti di riferimento, lo anticipa sovente di testa e in un’occasione subisce anche un fallo sospetto in piena area granata. Esplosivo anche in avvio di ripresa quando riparte in diverse circostanze, ma anche solido nel tenere a bada lo spauracchio Orsolini.

KASTANOS 5,5: è nel vivo del gioco, ma il tentativo di tiro iniziale è poco felice, come scarsamente precise sono due palle filtranti che non raggiungono i compagni. Tanto sacrificio in fase passiva, ma sul terreno offensivo stenta ad imporre giocate che regalino imprevedibilità alla squadra. Prima giocata di rilievo nei primi minuti della ripresa, quando con un cambio di gioco libera un’azione di rimessa a sinistra di Bradaric. 56 PIATEK 6: prova a bagnare il suo ingresso calciando in porta dai venti metri, ma la palla termina di poco sul fondo. Poi serve un ottimo pallone in profondità a Dia, il cui tiro trova la deviazione di un difensore. Ancora pericoloso di testa, ma la sua girata trova pronto Skorupski. Combattivo fino al termine, mezzo voto in meno per la marcatura non perfetta su Lykogiannis che vale il secondo pareggio bolognese.

CANDREVA 6,5: dal suo piede parte l’ottimo cross che consente a Pirola di portare in vantaggio la squadra. Il Bologna fa la partita, lui cerca di garantire razionalità e ordine al gioco dei compagni quando il pallone arriva sui suoi piedi. Lavoro svolto con grande spirito di servizio anche nella ripresa. Poi esce stanchissimo nel finale 88 BOTHEIM S.V.

DIA 7,5: immediatamente acceso nelle letture degli spazi da attaccare, poi a fare la partita è soprattutto il Bologna ed a lui tocca ripulire qualche pallone sporco e guadagnare punizioni per far respirare la squadra. Lavoro che continua a svolgere per gli interi novanta minuti, rendendosi però anche pericoloso in fase di finalizzazione; prima trova il piede fortunoso della difesa felsinea, poi si libera in area e punisce Skorupski.

ALL. SOUSA 6,5: la disposizione dei suoi è soprattutto attendista, per poi provare a sfruttare gli spazi nelle azioni di rimessa. Il Bologna macina gioco, arriva con continuità a giocare nella trequarti granata, allora il trainer portoghese ordina un pressing alto uomo su uomo, ma gli emiliani lo eludono in fretta con l’occasione gol capitata a Moro, inducendolo a più miti consigli. Inizio di ripresa di grande sofferenza, poi i cambi regalano alla squadra vivacità ed incisività offensiva. Il volto del match muta aspetto e la Salernitana crea tanto, fino ad avere qualche rimpianto in più al termine dei novanta minuti.

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